3.33: intervista a Alessandro Scirea e Claudio Savina (Alex e Petrov)
È al debutto lunedì 31 ottobre 2022 su Serially la serie italiana 3.33: in queste intervista a Alessandro Scirea e Claudio Savina, scopriamo di più sui loro personaggi, rispettivamente Alex e Petrov. Alex è un ventenne definito “Mister Anno Sabbatico” da Brianna e Leo, i suoi due amici che – a differenza sua – sono iscritti all’Università, per quanto fuori corso. Nel primo episodio Alex si confronta con loro e pone un quesito un po’ filosofico: pensano mai a come diventeranno in futuro? Dopo la sua esperienza di 3.33 è cambiata la percezione di Alessandro Scirea di quello che potrebbe diventare? Nonostante la giovane età, la sua risposta è diretta: “In realtà no perché comunque ho già le idee ben chiare.” Chapeau! Poi aggiunge: “Sicuramente forse è entrata un po’ più di consapevolezza, ottenuta magari da quel poco di esperienza che si è fatta, che è sempre utile.”
Trovi il video con l’intervista completa a Alessandro Scirea e Claudio Savina (Alex e Petrov) all’inizio di questo articolo.
Occhio al dottor Petrov, che non è il “vecchietto serio e compito” che appare!
Il personaggio, Petrov, invece, è sicuramente misterioso fin dall’inizio. Claudio Savina che lo interpreta ritiene che “sicuramente la caratteristica di questo personaggio è che sembra il vecchietto serio e compito. Poi – in realtà – andando avanti puntata per puntata, si scoprono tante caratteristiche: questo sapore particolare di amore per l’avventura, ma più che altro è la sua passione per il suo lavoro che lo porta a fare tante cose molto, molto importanti per la serie.”
Il rapporto tra Alex e Petrov nel percorso di elaborazione dei traumi
Alex chiede aiuto a Petrov nel corso degli episodi di 3.33. In questa intervista a Alessandro Scirea indaghiamo il legame tra i due personaggi. L’attore lo definisce “un rapporto quasi nonno e nipote. Un nonno lontano, mai conosciuto che rincontra il nipote dopo tanto tempo e porterà delle novità della vita del ragazzo.”
C’è spazio anche per l’ironia: “E che nonno!” A tal proposito, andiamo più in profondità nell’esplorazione del personaggio di Petrov. È uno psichiatra in pensione. Quando svolgeva la professione era solito praticare l’ipnosi regressiva, che lavora sui traumi. Che significato hanno i traumi in questa serie? È lo stesso Claudio Savina a condividere il suo punto di vista in merito. I colpi, le botte, le lesioni “sono quelli che – come anche probabilmente nella vita reale – ti permettono di scoprire cose, che sono assolutamente nascoste, perché sono dentro le persone e le persone, probabilmente, non riescono nemmeno a pensare come poi succede e si vedrà per Alex.” Di conseguenza, l’ipnosi diventa lo strumento per “riportare alla luce i fatti. Poi, però, li devi interpretare e questo è quello che il regista [Namas Acerboni, NdR] fa vedere di Petrov”, continua Claudio Savina. Sta proprio nell’interpretazione il plus aggiuntivo del professionista, così come quando si estrapolano dei dati. Da soli non hanno senso. È solo quando viene dato loro un significato dettato da un’analisi che assumono un valore.
Perché noi spettatori ci troviamo a empatizzare con il dottor Petrov? “Sostanzialmente la gente si sovrappone a lui perché vuole capire, vuole scoprire perché l’ipnosi li porta dentro. È molto bello. Si vive realmente”, conclude Claudio Savina.
3.33 è una serie unica: dalle caratterizzazioni all’estetica nonché trampolino di lancio per nuovi talenti
In una società in cui siamo sommersi di serie, film, anime, racconti di moltissimi generi, qual è il carattere unico che porta 3.33 nel panorama audiovisivo italiano e – perché no? – anche internazionale? Alessandro Scirea (Alex) lascia la parola a Claudio Savina (Petrov) con una gag che ricalca l’umorismo che troviamo di tanto in tanto nella stessa serie: “Prego, dottor Petrov!”
Tocca a Claudio Savina prendere la palla “quando il gioco si fa duro…”. L’interprete dello psichiatra ha una convinzione alla luce del fatto che ha guardato tantissimi prodotti audiovisivi “in questa terza giovane età”, come afferma sulla scia dell’ironia. “Nel panorama italiano, non c’è [qualcosa di simile a 3.33]. Per me non c’è. È nuovo. È un modo nuovo di fare tv, di fare serie, di fare cinema”. Di conseguenza, porta una ventata d’aria fresca con “caratterizzazioni che non sono fatte all’italiana e questo è molto bello soprattutto per degli attori emergenti, che finalmente possono vedere la luce perché da noi un po’ complicato.” Alessandro Scirea aggiunge che 3.33 propone “un’estetica nuova che, secondo me, probabilmente in Italia non si era ancora vista”, che potrebbe portare a “raggiungere un panorama più ampio anche all’interno del mondo”… Ma anche oltre! “Marte, la Luna!”
Non ci resta che augurare a 3.33 il meglio e a te di lasciarti ipnotizzare dal dottor Petrov!
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