Argylle – La Superspia, la spy-comedy brillante e selvaggia di Matthew Vaugh
Dalla mente visionaria e selvaggia di Matthew Vaugh (Kick-Ass) arriva il nuovo film spy-comedy Argylle – La Superspia, dal 1° febbraio al cinema.
La pellicola racconta la storia di Elly Conway (Bryce Dallas Howard), una scrittrice di best-seller di spionaggio tanto solitaria da uscire raramente di casa e da considerarsi sposata con il suo lavoro. L’idea di felicità di Elly è trascorrere una serata davanti al computer in compagnia del suo gatto Alfie (interpretato dal gatto di Claudia Schiffer, produttrice del film e moglie del regista).
Elly si ritroverà catapultata nel vero mondo dello spionaggio, quando le trame dei suoi libri, incentrati sull’agente segreto Argylle (Henry Cavill), inizieranno a diventare reali. Le vicende raccontate nei suoi romanzi iniziano ad essere troppo simili alle attività svolte da un’organizzazione segreta. Quando la spia Aiden (Sam Rockwell) le si presenta per salvarla da un potenziale rapimento o, peggio ancora, da un omicidio, Elly e Alfie si ritroveranno in un mondo dove nulla è come sembra. Le tranquille serate a casa diventeranno soltanto un lontano ricordo.
Hollywood ha una nuova star e si chiama Chip. Parliamo del gatto di Claudia Schiffer scelto per interpretare Alfie, protagonista indiscusso della pellicola. Al di là dell’amore per i gatti e del marketing intelligente con lo zainetto per i dolci felini, Argylle è la dimostrazione che Vaugh è tornato con grande stile a fare il suo cinema. Un thriller spionistico tagliente come un rasoio, intriso di realtà e dal gusto internazionale. Apple Original Films presenta, in associazione con MARV, una produzione Cloudy, Argylle, distribuito da Universal Pictures e Apple Original Flms.
Il regista dell’universo di Kingsman realizza un’opera che è anche un ritorno al passato. Uno stile a tratti selvaggio, ma sempre con una vena divertente e dialoghi taglienti che annientano il rischio di cadere nella ripetitività. Una miscela perfetta tra azione, commedia, musica e spionaggio.
Un’esperienza da provare a scatola chiusa
Per avere una migliore esperienza filmica, Argylle va visto entrando in sala a scatola chiusa, senza troppe pretese e le sensazioni saranno fantastiche. I colpi di scena non mancano e soprattutto le interpretazioni degli attori – un cast d’eccezione – contribuiscono alla ben riuscita dell’opera. Insieme ai protagonisti già citati troviamo le star John Cena, Bryan Cranston, Dua Lipa, Catherine O’hara, Sofia Boutella, Ariana Debose e Richard E. Grant.
Il romanzo da cui derivano le origini della super spia del film è appunto Argylle, scritto da Elly Conway. Autrice dall’identità misteriosa che potrebbe essere lo pseudonimo dietro cui si cela Taylor Swift. Almeno, secondo alcuni fan della cantane.
Vaughn e lo sceneggiatore Jason Fuchs hanno cominciato a lavorare su una sceneggiatura partendo da un fondamentale intervento meta-letterario.Una versione di fantasia dell’autrice del romanzo Argylle, Elly Conway, sarebbe divenuta il personaggio protagonista del film. Invece di essere una pellicola su una spia, Argylle – La Super Spia sarebbe stato un film su una romanziera solitaria che si trova catapultata in un’azione di puro spionaggio internazionale. In cui le trame dei suoi libri si avvicinano pericolosamente alle attività di una malvagia organizzazione di spie. Il risultato per il pubblico è una montagna russa cinematografica in cui convenzioni e aspettative sono costantemente disattese.
Di fatto, a livello visivo questo gioco di passaggio nella mente della protagonista è ben orchestrato e la resa scenica è calzante. Il film cala raramente di attenzione, grazie soprattutto ad uno studio accuratissimo delle acrobazie e dei combattimenti.
Un lavoro magistrale degli stunt
Secondo alcuni critici, il film meriterebbe dei premi per il lavoro degli stunt. A tal proposito, Argylle – La Superspia a tirato fuori molte capacità nascoste per Sam Rockwell nell’utilizzo del proprio corpo, oltre ad aumentare a dismisura la sua ammirazione per il lavoro degli stunt. L’attore premio Oscar ci regala un’altra grande interpretazione, calandosi nel personaggio e credendo fino in fondo nel progetto facendosi crescere una barba lunga per due anni. Come in ogni classico del genere, l’immaginario agente segreto nato dalla fantasia di Elly Conway, Argylle, è a sicuro di sé e affabile, mentre l’agente della vita reale, Aidan ha dei modi un po’ più ruvidi. Il contrasto fra Aidan e l’Argylle (Henry Cavill) è lampante. Sembra che Aidan non abbia fatto una lavatrice da giorni e si sia dimenticato di guardarsi allo specchio per anni.
In film come Kingsman o Bond, le spie sono tipicamente vestite in maniera impeccabile, ma qui il personaggio di Rockwell infrange deliberatamente ogni norma. È il genere di agente che punta a confondersi nell’ambiente in cui opera senza farsi notare. Ian Fleming non avrebbe mai scelto Sam Rockwell per un proprio personaggio. Aidan e Elly sono due figure che infrangono i canoni del passato. Sono protagonisti di momenti d’azione danzanti all’interno di sequenze adrenaliniche. Quando si inizia un’opera firmata da Matthew Vaughn, si è certi che ci sarà una grande componente d’azione. In Argylle – La Superspia esse sono un ibrido tra danza e arti marziali.
Arti marziali e danza
La musica nei film di Matthew Vaughn è determinante quanto la trama, i personaggi e le ambientazioni. Lavorando su stilemi non diversi da James Gunn, il regista unisce musica e combattimento a suo modo senza diventare una copia fatta male del papà dei Guardiani della Galassia. Dalla colonna sonora ogni elemento musicale scelto è pensato per sostenere il racconto, tanto a livello narrativo che emotivo.
Con Argylle, Vaughn è riuscito a modellare una storia romantica nutrita di chimica e ironia. Mentre Elly Conway e Aidan sono impegnati nella loro fuga, si trovano lentamente a essere uno attratto dall’altra, anche in beffa a tutto il pericolo che li circonda.
Il cuore della colonna sonora di Argylle è l’ultimo brano uscito a firma dei Beatles, Now and Then. Quando Vaughn ha sentito la canzone per la prima volta non era stata ancora lanciata e con Argylle segna il suo debutto cinematografico.
Un lavoro di branding
Il lavoro di marketing e di branding svolto per questo film è maestoso. I costi di produzione di mamma Apple sono notevoli tra il cast e la campagna pubblicitaria. Argylle è soprattutto stile, abbigliamento e moda. Un bello affascinante con capelli a spazzola – ben studiati – non poteva che essere Henry Cavill. Un standard di ideale nobile del cavaliere capace di destreggiarsi tra dramma e azioni con dei tempi comici di livello.
Il cinema di Vaughn è un marchio di fabbrica riconoscibile. Tra Kingsman e Argylle si passano due mondi ben separati, ma non è del tutto da escludere che le loro strade possano incrociarsi in futuro. Argylle è un prodotto completamente nuovo. Un’operazione unica del suo genere che porta ventata d’aria fresca. Non un film perfetto che rischia di allungare un po’ troppo il brodo sul finale, ma nel complesso è un’operazione commerciale ben riuscita.
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