“Bang Bang Baby è tratta da una storia vera, e questo dato di realtà è stato fondamentale per me” racconta il regista Michele Alhaique, che con Margherita Ferri e Giuseppe Bonito ha diretto i dieci episodi che compongono la prima stagione. “Sapevo di dover restituire un crime che fosse credibile” afferma il regista nonché supervisore artistico della serie. “Le sparatorie, le sequenze di azione: tutto doveva risultare verosimile perché altrimenti rischiava di essere fagocitato da una dimensione farsesca che non avrebbe reso giustizia alla stori che andiamo a raccontare” dice Alhaique.
“Nella serie io interpreto Nereo, che è un cattivo atipico” dice Antonio Gerardi, che continua: “è un cattivo implacabile dotato comunque di una certa sensibilità che lo rende difficile da incasellare. Per esempio, lui rispetta le donne. Mi sono divertito molto ad interpretare questo ruolo perché non si riesce mai ad individuare. Nereo ambisce a comandare, eppure non ha i numeri per farlo. Questa frustrazione è alla radice degli atti che compie nel corso della prima stagione” racconta Gerardi.
“Le donne nella mafia? Nella nostra serie, le donne cercano di sovvertire l’ordine precostituito delle strutture patriarcali,” anticipa Michele Alhaique, che aggiunge: “Nonna Lina detta ‘nonna Eroina’ proverà a fare proprio questo: tentando di diventare boss, Lina andrà a cambiare il modo in cui il potere era stato tramandato fino a quel momento”.
In apertura di post il racconto completo di Michele Alhaique e Antonio Gerardi in merito all’esperienza di Bang Bang Baby. Le prime cinque puntate in streaming dal 28 aprile, mentre le restanti cinque dal 18 maggio sempre su Amazon Prime Video.
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