Barbie, la recensione del film più atteso dell’anno
Quando è stata diffusa la notizia sulla realizzazione di un film su Barbie, non sono mancate le perplessità. Dubbi che si sono trasformati, una volta annunciata Greta Gerwig come regista, nello slogan: “In Greta we trust”. E abbiamo fatto bene.
Vivere a Barbieland significa essere perfetti in un luogo perfetto. A meno che tu non stia attraversando una crisi esistenziale. Oppure tu sia un Ken.
Il cast stellare del film diretto da Greta Gerwig è composto da: Margot Robbie, Ryan Gosling America Ferrera, Kate McKinnon, Michael Cera, Ariana Greenblatt, Issa Rae, Rhea Perlman, Will Ferrell, Ana Cruz Kayne, Emma Mackey, Hari Nef, Alexandra Shipp, Kingsley Ben-Adir, Simu Liu, Ncuti Gatwa, Scott Evans, Jamie Demetriou, Connor Swindells, Sharon Rooney, Nicola Coughlan, Ritu Arya, Helen Mirren.
Quanto può essere profondo un film su Barbie? La risposta è tanto, e il live-action in uscita nelle sale dal 2o luglio 2023 è ricco di temi, emozioni e variazioni di toni contestualizzati in una realtà consona al mondo delle bambole. La perfetta vita di Barbie (Margot Robbie) viene sconvolta dal caos quando inizia ad avere pensieri sulla morte. In preda al panico da cellulite e piedi piatti, intraprende una missione nel mondo reale per entrare in contatto con la persona che ha giocato con lei.
In quello che sembra essere il mondo del Mago di OZ, mischiato con Toy Story, Grease e Pinocchio, Barbie è un film con un’ anima pura.
She’s everything
La sorpresa maggiore del film diretto dalla regista di Piccole donne è proprio la storia, tanto semplice quanto riflessiva. Ti permette di andare a fondo per analizzare il mondo in cui viviamo tra pregi e difetti, evidenziati da un’ironia non velata. Un viaggio alla scoperta di sé – classico, ma non troppo, – perché questa volta si tratta di Barbie e Ken. Entrambi vogliono capire chi possono diventare, e di conseguenza chi noi pubblico possiamo diventare. Dall’introduzione con la citazione a 2001: Odissea nello spazio, fino alla scoperta della depressione anche a Barbieland, Barbie è già un manifesto per l’orgoglio femminista. Completo, non tralascia nulla e nessuno e ironizza rompendo la quarta parete con la voce narrante (in originale Hellen Mirren) sulla bellezza di Margot Robbie.
I primi minuti del film ci trasportano in un ricordo collettivo, prima ancora di vedere il primo accenno alla plastica rosa. I residenti di Barbieland hanno risolto il sessismo. Barbie può essere tutto, e quindi le donne possono essere tutto. Questo è il messaggio, l’idea che le bambole hanno e credono che questo concetto sia diffuso nel mondo reale. In questa perfezione, dove ogni giorno è il giorno più bello di sempre, perché Barbie pensa alla morte? Tutto parte da qui, con Ken al seguito, che non sa vivere senza la bambola, per trovare l’umano che giochi con lei.
Il viaggio di auto-scoperta di Barbie e Ken è spesso deviato da sketch surreali e digressioni pungenti. Il tutto risulta dolorosamente divertente.
I’m just Ken
Se Margot Robbie è strepitosa, Ryan Gosling ruba la scena, e si urla a gran voce una nomination per i prossimi Oscar. Tra balli, canzoni (su tutte I’m just Ken, la nuova City of Stars), l’attore canadese è entrato totalmente nella The Kenergy. Perché se la trama ruota attorno alle donne e alla lotta al patriarcato, c’è anche una tematica fondamentale per il personaggio creato per stare con Barbie. Lo scopo unico di Ken è sperare che Barbie lo noti durante la giornata, per il resto, ogni sera è serata tra donne.
Gosling si immerge completamente nella psiche insicura di Ken, passando da semplice comparsa di Barbie a icona del patriarcato. “Mi sono stancato del patriarcato una volta che ho scoperto che i cavalli non c’entravano nulla”. Ogni muscolo contratto, ogni gesto di capelli, ogni strimpellata di chitarra rispecchiano perfettamente il personaggio.
Siamo di fronte alla migliore rappresentazione di Barbie al cinema? Sì. Greta Gerwig realizza un parco giochi per le sue star, dove il rosa domina dalla prima all’ultima scena. C’è del femminismo, ma ogni tanto la regista ci ricorda che si tratta di un film su un giocattolo della Mattel. Azienda rappresentata dal magnate interpretato da uno straordinario Will Ferrell. Una storia con un finale che incarna perfettamente il significato stesso di Barbie anche se – forse – alcuni si sentiranno confusi. In questi casi, per avere una spiegazione precisa su come funziona ogni dettaglio di questo mondo, la chiave è la vostra immaginazione. Il film Barbie con il passare dei minuti rifiuta di essere incasellato in un genere specifico. Si sposta, cambia rotta facendo breccia sulle nostre emozioni. Si ride, si piange per la nostalgia, e per quello che noi siamo o stiamo cercando di essere.
La consapevolezza che la perfezione non esiste e la pressione della sua diffusione, perché è tanto più facile aspettare che ci sia qualcun altro a risolvere le cose importanti, invece di fare qualcosa.
Greta Gerwig ci regala un nuovo tipo di blockbuster ambizioso e divertente, che vanta due interpretazioni definitive da parte di attori sono già nel pieno della loro carriera. La vita dopo Barbie semplicemente non sarà più la stessa, per tutte e tutti, su più generazioni.
Fun fact, nel film c’è un cameo della donna che ha ispirato la creazione di Barbie. Non è l’unico e il cast di stelle è così ricco che a volte si rischia di perdere qualche membro. Le Barbie e i Ken hanno tutti dato un contributo fondamentale per permettere di cogliere tante sfaccettature dagli stessi due personaggi. E poi c’è Allan.
Barbie in streaming
Il film Barbie è disponibile in streaming a noleggio su Mediaset Infinity, Rakuten Tv, Apple Tv+, Microsoft e Prime Video. Mentre si può acquistare su Rakuten Tv, Apple Tv+, Microsoft e Prime Video.
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