Black Out – Vite sospese, chi ha ucciso Max?
Chi ha ucciso Max in Black Out – Vite sospese? Questa è la domanda del pubblico di Rai 1 che ha assistito incredulo alla morte improvvisa di uno dei personaggi della fiction con Alessandro Preziosi. Per la regia di Riccardo Donna, la serie che unisce il mistery al drama è formata in tutto da otto episodi in onda nel corso di quattro prime serate.
Ma è proprio nel corso del quarto episodio, trasmesso durante la seconda puntata, che assistiamo all’ennesimo colpo di scena, finora forse il più inquietante.
Dopo infatti l’improvviso incidente che ha colpito l’elicottero che avrebbe dovuto mettere in salvo i protagonisti, è proprio uno di loro a perdere la vita. Guarda caso si tratta dell’unico personaggio ancora in grado di salvarli da un’altrimenti morte assicurata.
Parliamo di Max, il proprietario dell’albergo trovato sgozzato proprio nel momento in cui avrebbe dovuto guidare i suoi compagni al di là della valle. Dunque nasce spontanea la domanda: chi ha ucciso Max in Black Out – Vite sospese?
Black Out – Vite sospese perché Max muore?
Chi ha ucciso Max, ma soprattutto, perché lo ha fatto? È evidente che qualcuno sta portando avanti un crudele piano affinché nessuno dei “prigionieri” lasci la valle. I pericoli, infatti, sono appena cominciati.
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Alcuni istanti prima di assistere alla tragica scena, vediamo che il tetto del magazzino sta per colpire Claudia, quando Giovanni interviene per salvarla.
I due si ritrovano vicinissimi e Giovanni è sorpreso da se stesso. Nel frattempo, Marco scopre che c’è una via d’uscita dalla valle: una ferrata mai ultimata.
L’unico in grado di guidarli nell’impresa è proprio Max, il proprietario dell’albergo. Ma all’alba quando escono, pronti a partire, Marco trova Max riverso a terra con la gola tagliata.
La prima teoria potrebbe essere che ad averlo ucciso sia stato lo stesso Marco che, geloso della moglie sempre più vicina a Giovanni, potrebbe essersi voluto vendicare costringendola a rimanere nel suo stesso posto per poterla controllare da più vicino.
La seconda teoria, invece, vedrebbe lo stesso Giovanni consapevole che una volta libero potrebbe venire accusato dalla stessa Claudia, testimone oculare dell’omicidio che lo vedrebbe coinvolto. Rimanendo nella valle, tuttavia, Giovanni continuerebbe a mettere in pericolo i suoi figli, soprattutto la piccola Elena rimasta ferita dalla valanga. Capiamo allora che per Giovanni il gioco non vale la candela.
Chi altri, allora, potrebbe aver voluto la morte dell’uomo? Al momento è ancora troppo presto per dirlo con certezza, ma è chiaro che nella valle si nasconde qualcun altro che porta avanti un piano criminale più pericoloso di quanto si possa credere. Ad ammetterlo è anche l’unico superstite del disastro in elicottero, pilota che prima di morire pronuncia delle parole premonitrici ma incomprensibili: konets-veta.
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