Boris 4 sbarca finalmente su Disney+. A undici anni dal film e ben un decennio e mezzo dopo il suo esordio su Fox, la serie italiana di culto arriva per raccontare gioie, dolori e idiosincrasie dell’industria audiovisiva italiana ai tempi dello streaming. “Questa serie rappresenta una zona franca di libertà espressiva e politica molto importante,” afferma Pietro Sermonti, interprete dell’inesorabile Stanis La Rochelle.
“Il segreto di Boris? La sua genialità. La nostra serie ha la capacità di dire le cose che tutti vorrebbero dire e che molti – purtroppo – non hanno la libertà di esprimere” continua Carolina Crescentini, volto di Corinna Negri.
Antonio Catania – del mondo dello streaming che raccontano in questa quarta stagione – ha un’idea molto chiara: “Certi prodotti riescono nell’intento di stare dentro certi paletti, ma forse soffrono un certo impoverimento creativo. La rivoluzione dello streaming è sicuramente in atto, ma forse noi attori ce ne rendiamo meno conto perché non è qualcosa che ci tange sul set” dice l’attore di Lopez.
Nel frattempo, la domanda è una sola: come hanno fatto i teenager, in pieno lockdown, ad appassionarsi alle tre stagioni della serie originale senza conoscere l’assurdità della tv generalista di quindici anni fa che Boris raccontava? “Che ne sanno i ragazzi di Caprera, mi chiedo io” dice scherzosamente Luca Amorosino.
In apertura di post l’intervista integrale a Pietro Sermonti, Carolina Crescentini, Antonio Catania e Luca Amorosino. La quarta stagione di Boris è disponibile dal 26 ottobre in streaming su Disney+.
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