Bridgerton, Ruby Barker parla del suo calvario
Ruby Barker non le manda a dire. L’attrice di Bridgerton parla per la prima volta dei due crolli psicotici che ha sofferto a causa della sua partecipazione alla popolare serie tv tratta dai romanzi di Julia Quinn.
In una recente apparizione come ospite del podcast The LOAF dell’Università di Oxford, Ruby Barker ha rivelato che ha sofferto di crisi psicotiche a seguito della partecipazione a Bridgerton. Al tempo si scelse di non rendere noti i suoi problemi legati alla salute mentale così da evitare di compromettere il lancio della serie, che ha esordito nel dicembre di tre anni fa.
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Ruby Barker ha prestato il volto a Marina Thompson, una tra le protagonisti della prima stagione. Thompson fa una breve apparizione, soltanto in qualità di guest star, anche nella seconda. Dell’esperienza Barker ha detto che stava “deteriorandosi, perché il mio personaggio era molto ostracizzato e alienato [dagli altri] e si trovava a far fronte a delle circostanze tremende”.
L’attrice ha rivelato che la prima crisi risale alla settimana dopo la fine delle riprese della prima stagione. A causa del crollo, Barker fu ricoverata e rimase nella struttura per circa un anno. Quando uscì, Bridgerton stava per debuttare in tutto il mondo.
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Da qui le accuse dell’attrice alla casa di produzione e alla piattaforma della serie. “Nessuna persona di Netflix né di Shondaland si è messa in contatto con me, neanche via e-mail, dopo che io avevo avuto due crisi psicotiche, per sapere come stessi o per offrirmi un qualche tipo di supporto. Nessuno” ha raccontato Barker.
Dopo il ricovero ospedaliero, Barker si è ritrovata a fare i conti con una fama in ascesa, follower in rapida crescita e una fitta agenda di impegni legati al suo ruolo in Bridgerton. “La mia vita era cambiata improvvisamente e nessuno mi ha offerto alcun tipo di sostegno – questo ancora a oggi” ha detto l’attrice, che ha aggiunto: “mi sono impegnata molto a fingere che andasse tutto bene, che io fossi in grado di lavorare e che non ci fosse nessun tipo di problema”.
Della sua esperienza sul set di Bridgerton, Ruby Barker ha dei ricordi complessi. “È stato quasi come se avessi avuto una specie di metaforica pistola invisibile puntata alla testa – racconta Ruby Barker, che si sentiva obbligata a reggere il gioco – perché la serie era frizzante, divertente e quant’altro. Non volevo uscire allo scoperto ed essere quella che rovinava la festa a tutti gli altri, perché rischiavo di non lavorare mai più come attrice”.
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