Chi ha ucciso i Solara ne L’amica geniale?
Chi ha ucciso i Solara ne L’amica geniale? È questa la domanda rimasta senza risposta negli spettatori che hanno assistito alla fine della fiction Rai tratta dalla quadrilogia di romanzi di Elena Ferrante. In onda nel corso di sei anni e per quattro stagioni, la trasposizione televisiva de L’amica geniale targata HBO-Rai Fiction si è conclusa su Rai 1 nella prima serata di lunedì 9 dicembre 2024.
In questa data è arrivata la fine di una storia unica e incredibile che certamente mancherà a moltissimi fan dei romanzi. Ma è stato anche un finale pieno di dubbi e domande. Tra queste, il pubblico si chiede se Lila sia morta, ma anche chi sia stato ad uccidere i fratelli Solara nel corso del finale.
Parliamo di Marcello Solara – interpretato da Pietro Vuolo (stagione 1), da Elvis Esposito (stagione 1-3) e da Lino Musella (stagione 4) – e Michele Solara – interpretato da Alessio Gallo (stagione 1-3) e da Edoardo Pesce (stagione 4) -, figli del proprietario del bar-pasticceria del rione. La loro morte improvvisa avviene nel corso del penultimo episodio della quarta stagione, poco dopo la tragica scoperta della scomparsa di Tina, la figlia di Lila (Irene Maiorino) sparita nel nulla.
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Se in un primo momento si pensa che siano stati proprio i Solara a rapire la bambina, dopo sono gli stessi fratelli a presentarsi a casa di Lila e di Enzo per garantire il loro sostegno e il loro aiuto nel ritrovarla. Le cose, tuttavia, prendono una svolta improvvisa poco dopo.
Che fine fanno Michele e Marcello Solara?
Durante una passeggiata nel mercato dei Rione, degli improvvisi spari terrorizzando la gente del posto, tutti tranne Lenù, che incuriosita, e anche pronta al peggio, segue il suono degli spari verso la chiesa. Ed è lì che trova riversi per terra i corpi dei due fratelli Solara, uccisi a colpi di pistola da qualcuno che è già andato via.
Questo evento, tuttavia, rimane avvolto in un mistero che non troverà mai risposta nelle pagine del racconto. L’unico punto di vista offerto è quello di Lenù (Alba Rohrwacher), la quale attraverso una visione quasi onirica, immagina che Pasquale e Nadia, ex brigatisti da tempo in latitanza, siano i responsabili dell’omicidio, sebbene vengano arrestati qualche mese più tardi senza che emergano prove a sostegno di questa teoria. Quando Lenù confida a Lila l’accaduto, la reazione di quest’ultima è di pura estasi: per lei, l’omicidio è un chiaro segnale di vendetta orchestrata da sua figlia Tina, simbolicamente rinata per portare a termine il suo compito.
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