Chiamami ancora amore: intervista a Simone Liberati (Enrico Tagliaferri)
“Cosa ho sbagliato?”, “Perché?”: queste sono tra le prime domande che balenano nella mente di Enrico Tagliaferri quando realizza che la moglie Anna Santi non sta scherzando. Vuole davvero lasciarlo. Addirittura stava per scappare. Se non fosse stato per una festa a sorpresa – ironia della sorte – se ne sarebbe andata il giorno stesso del suo compleanno. Poi l’attitudine a darsi la colpa, a cercare un modo per chiarire, il tentativo di aggrapparsi a un passato di complicità svanisce. In Enrico si fa spazio la vendetta. L’uomo vuole ottenere l’affido esclusivo del figlio Pietro e è pronto a combattere. Cosa prova davvero Enrico? Qual è la realtà dei suoi sentimenti per Anna in Chiamami ancora amore? In questa intervista a Simone Liberati scopriamo qualche risvolto di Enrico, un uomo che è pronto a tirare fuori le unghie in barba a un amore tanto forte che fu.
Trovi il video con l’intervista completa a Simone Liberati (Enrico Tagliaferri) all’inizio di questo articolo.
Enrico non ha una “caratteristica nascosta particolarmente strabiliante”, ma…
Per un attore il percorso di immedesimazione in un personaggio può essere più immediato o più lungo e faticoso. Pensando a Chiamami ancora amore, in questa intervista Simone Liberati racconta il suo per entrare nei panni di Enrico Tagliaferri. Ci sono due aspetti interessanti in tal senso. Il primo è che il processo è più piuttosto lineare. Enrico non ha una “caratteristica nascosta particolarmente strabiliante che potesse stupirmi in qualche modo”. Il secondo, però, è che – a dispetto di quanto scritto qui sopra, è proprio un personaggio come questo a dare all’attore un’imperdibile opportunità.
Recitando in Chiamami ancora amore, come racconta in questa intervista Simone Liberati, ha l’occasione di “indagare tantissime sfumature sia del rapporto amoroso che del rapporto sentimentale che del rapporto che dura nel tempo”. Con il passare dei giorni, dei mesi, degli anni, “si matura” da un lato e “ci si trasforma” dall’altro. Comprendere come questo avvenga è una ricchezza di cui fare tesoro.
Cosa c’è dietro la scena della lettera in udienza: “è successo qualcosa di molto forte”
Guardando ai primi due episodi di Chiamami ancora amore, in questa intervista a Simone Liberati, gli chiediamo come sia per lui interpretare la scena in cui Enrico usa come arma la lettera di addio di Anna. È un gesto inaspettato, di grande incisività e prova quanto le parole siano malleabili. Lo stesso attore ammette, in relazione a quella scena: ‘quando l’ho letta ho detto: ‘Ma è successo qualcosa, allora, di molto forte!’”.
Con quel passaggio si lascia alle spalle l’idea di un Enrico “totalmente innamorato e totalmente incapace di poter ricorrere a un gesto così forte, così scottante, così umiliante, così feroce nei confronti della donna che l’ha reso padre, che ha tanto amato”.
Per interpretare quella scena Simone Liberati deve ricorrere a “tantissime riflessioni” per comprendere quale ferita lo ha portato a fare quello che ha fatto senza peli sullo stomaco.
Simone Liberati e Enrico Tagliaferri: “ho paura di dire che ci sono dei punti di contatto”
Strettamente connessa al discorso di cui sopra è la considerazione che Enrico Tagliaferri è un uomo che sa essere anche molto agguerrito. Non ci stupiamo che Simone Liberati abbia “paura di dire che ci sono dei punti di contatto” con il personaggio che interpreta in Chiamami ancora amore. Spera “ardentemente di no”. Al tempo stesso, però, fin dal momento in cui l’ha incontrato in fase di lettura si è rivisto “per tante sfumature” e non solo. Si è rivisto perché Chiamami ancora amore è una fiction che può parlare a ognuno di noi, a tutti coloro che abbiano mai vissuto una relazione sentimentale nella speranza che nessuno si dimentichi di usare (nel modo più puro possibile) la parola “amore”.
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