Sigla de Il Commissario Ricciardi 2
Qual è la nuova sigla de Il commissario Ricciardi 2 stagione? Debutta lunedì 6 marzo 2023 in prima serata su Rai 1 il secondo atteso capitolo della fiction Rai a metà tra poliziesco e mistery tratta dai romanzi di Maurizio de Giovanni editi da Giulio Einaudi Editore.
“Febbre” è il titolo della prima puntata che si apre e si chiude con le musiche edite da Rai Com, curate dal compositore Nicola Tescari ed eseguite dall’orchestra dell’istituzione sinfonica abruzzese. Dopo quindi la dolce melodia di “Maggio se ne va” di Pino Daniele che aprivano e chiudevano gli episodi della prima stagione, adesso Il commissario Ricciardi 2 riparte con le note de “Il Commissario“, brano eseguito dal maestro Nicola Tescari.
La nuova sigla ci riporta così nella tenebrosa Napoli degli anni ‘30, quella in cui un uomo misterioso e tormentato si aggira tutto solo avvolto nel suo trench. Lui è il Commissario Luigi Alfredo Ricciardi, malinconico e affascinante protagonista interpretato da Lino Guanciale.
Maggio se ne va di Pino Daniele
Nella prima stagione il brano che apriva e chiudeva ciascun episodio de Il Commissario Ricciardi era la già citata “Maggio se ne va“, ultima traccia del disco Bella ‘mbriana del 1982 di Pino Daniele. Il brano è stato riadattato dal musicista e compositore Pasquale Catalano, vincitore di un Golden Graal per la Migliore Colonna Sonora per il film Le conseguenze dell’amore diretto da Paolo Sorrentino.
La scelta di Maggio se ne va come motivo conduttore della fiction non è affatto casuale, dato che il testo che sentiamo ha l’obiettivo di unire l’immaginario umano a quello religioso, due fenomeni quelli dell’amore e della fede spesso inspiegabili. Ad essere incomprensibili sono proprio i fenomeni che vive il protagonista di questa storia. Ricciardi ha infatti la capacità di vedere l’ultimo istante di vita di una persona, percependone così tutto il suo dolore.
“Sento l’urlo che accompagna la caduta nell’abisso. Quello che sento è l’ultimo pezzo di vita, non il primo della morte”, da Incontro con Ricciardi all’interno de Il senso del dolore di Maurizio de Giovanni. Sarà forse per questo doloroso dono che la colonna sonora della fiction diretta da Alessandro D’Alatri è proprio l’iconico brano di Pino Daniele?
Musica de Il Commissario Ricciardi
SCOPRI TUTTO SUGLI ATTORI E SULLA TRAMA DELLA SERIE!
Dopo aver scoperto la sigla de Il Commissario Ricciardi 2, non dimentichiamoci delle numerose citazioni musicali presenti anche nei romanzi di de Giovanni. L’autore, infatti, ama riportare dei brani sempre in perfetta sintonia con il carattere un po’ cupo e introverso del suo protagonista. Sono almeno cinque i racconti dove riscontriamo canzoni napoletane mai inserite per caso. Ad esempio nel racconto Anime di vetro la canzone scelta dall’autore è Palomma ‘e notte di Salvatore di Giacomo.
Nel racconto Serenata senza nome, invece, è il brano Voce ‘e notte ad accompagnare il Commissario Ricciardi. All’interno di Rondini di inverno troviamo addirittura tre canzoni come E allora?, celebre brano napoletano comico affiancato poi da Rundinella e Scetate. Ricordiamo infine Il pianto dell’alba, libro che conclude le vicende del Commissario Ricciardi. Qui Maurizio de Giovanni cita due capolavori ideali per un epilogo in grande stile: Tutta per mme di Lina sastri e ‘E ccerase rilanciata da Massimo Ranieri. Tornando invece alla fiction, quali sono le citazioni presenti nella prima puntata de Il Commissario Ricciardi?
Cavalleria Rusticana
La prima puntata della fiction Rai si apriva all’interno del prestigioso teatro San Carlo di Napoli. Proprio lì, appena prima della rappresentazione de I Pagliacci (libretto e musica di Ruggero Leoncavallo 1892), veniva ritrovato il cadavere del grande tenore Arnaldo Vezzi. Come spiega in seguito Don Pierino, interpretato nella fiction da Peppe Servillo, in teatro si era soliti rappresentare l’opera de I Pagliacci insieme alla Cavalleria Rusticana di Pietro Mascagni del 1890, entrambi opere brevi.
Prima quindi dell’efferato delitto, il tenore era già pronto a calarsi nella parte di Compare Turiddo, il soprano nel ruolo di Santuzza e il baritono in quello di Compar Alfio. Due storie, quelle di Cavalleria Rusticana e de I Pagliacci, che parlano di grandi amori, di orgoglio e gelosie. Elementi che chiariscono in definitiva la natura del rapporto tra musiche e Maurizio de Giovanni: sempre e solo un fatto di passione.
“O Padreterno nun e’ mercante ca pava o’ sabbato” è poi il brano che il Marco Cappelli Acoustic Trio compone ispirandosi ai romanzi dello scrittore Maurizio de Giovanni. “Dio non è un mercante che paga il sabato”, tradotto dal napoletano, è infatti una particolare composizione che si adatta a pennello alle ambientazioni misteriose, e di stampo fascista, presenti nei romanzi con protagonista il Commissario Ricciardi.
Lascia un commento