Come finisce Blood and Water su Netflix
Come finisce Blood and Water? La prima stagione della serie originale sudafricana ha esordito mercoledì 20 maggio su Netflix.
Il sesto e ultimo episodio dal titolo “Paranoia” conduce il pubblico nella spirale di segreti, menzogne e omissioni che interesseranno Puleng (Ama Qamata) e Fikile (Khosi Ngema).
L’episodio si apre a casa di KB (Getmore Sithole): il fidanzato di Puleng l’ha invitata ad una cena per conoscere i suoi genitori. A insaputa della giovane, alla serata presenziano anche Fikile e sua madre Nwabisa (Xolile Tshabalala), la quale sembra particolarmente determinata a mettere in difficoltà Puleng.
Nel corso della serata, Wade (Dillon Windvogel) avvisa Puleng con una nota vocale che il padre di KB, Matla Molapo (Sello Maake Ka-Ncube), lavora per uno studio di avvocati che difende un’agenzia di adozioni implicata in crimini legati alla tratta di esseri umani.
Quando Fikile ammette a tutti che il vero cognome di Puleng è Khumalo, in quanto è la figlia dell’uomo accusato di aver venduto la sua bambina quando era appena nata, il padre di KB rivela che il processo di Julius (Getmore Sithole) è imminente. Scoprirlo da un estraneo è un duro colpo per Puleng, che torna a casa per avere chiarimenti da suo padre e da sua madre Thandeka (Gail Mabalane).
Nel frattempo gli studenti della Parkhurts hanno creato una chat di gruppo per fare cyberbullismo a Fikile. Nella chat sono stati condivisi dei video della scena in cui Riley (Shamilla Miller), la moglie incinta del professor Chad Morgan (Ryle de Morny), affronta Fikile per la relazione clandestina che stava portando avanti col marito di lei.
Quando Puleng lascia casa sua, KB non cerca di fermarla. Rimasto solo con Fikele, i due finiscono per baciarsi mentre si aprono rispettivamente l’uno all’altra circa i sentimenti che provano. Fikele dice che Chad non si è mai approfittato di lei, mentre KB le dice che quel che sente per Puleng è qualcosa di genuino.
Chad nel frattempo è stato cacciato di casa da Riley e licenziato dalla Parkhurst. La preside intende mantenere sotto stretto riserbo l’identità della ragazza con la quale ha avuto la relazione, ovvero Fikile. I genitori della giovane non sono soddisfatti delle misure che ha preso la preside Nicole Daniels (Sandi Schultz), così come non lo è nemmeno Wendy (Natasha Thahane), che vedendosi tolto il giornale che dirigeva, trafugherà alla stampa i dettagli sullo scandalo alla Parkhurst.
Chris (Arno Greeff) cerca di riguadagnare terreno con Zama (Cindy Mahlangu), la quale ha scoperto del rapporto di lui con Mark. Mentre Chris tenta di persuaderla ad avere una relazione poligama con lui e quest’ultimo, Zama rivela inavvertitamente dell’ossessione di Puleng con Fikele. Questo sarà il primo tassello che consentirà a Fikele di mettere in discussione, una volta per tutte, il motivo per cui Pulenge è entrata nella sua vita.
Puleng si scusa con KB per essere scappata da casa sua la sera precedente, e ammette di non aver mai avuto una persona nella sua vita di cui potersi fidare totalmente. Ad una festa segreta a scuola, KB le confessa di amarla e Puleng dice di ricambiarlo. I due si appartano per vivere il loro primo momento di passione. Nonostante avesse provato a dirle del bacio con Fikele, Puleng ha zittito KB prima che potesse farlo.
Al suo rientro a casa, Puleng scopre un malintenzionato ha fatto irruzione in casa sua: le uniche cose che sono state rubate sono il kit per il DNA che non aveva ancora adoperato e il suo computer. Con l’aiuto di Wade, Puleng scopre che il SUV che la sta pedinando da giorni porta l’effige dello studio del padre di KB. La signora Bhele non poteva avere figli e improvvisamente ha prodotto un finto certificato di nascita: la conclusione a cui giungono Puleng e Wade è che Fikile è sicuramente sua sorella.
Fikile, intanto, ha appreso di essere stata scartata dal programma per la borsa di studio di WCA. Esausta per via delle pressioni a casa e dello scandalo con Chad, Fikile si ubriaca e si butta in piscina con l’apparente intento di suicidarsi. La salverà Chris, che la informa di quanto ha appreso da Zama sul conto di Puleng. Fikile non vuole scoprire la verità tramite sotterfugi: preferisce che sia lei a farsi avanti.
Arriva il primo giorno del processo al padre di Puleng, e la giovane insieme a Zama saltano scuola per poter assistervi. L’accusa rivela che, mesi prima che la sorella di Puleng nascesse, il padre aveva già preso accordi con l’agenzia di adozioni accusata di traffico di esseri umani. Non è finita qui: Julius aveva tentato di convincere la moglie ad abortire. Sconvolta da quello che ha appreso sulla propria famiglia, Puleng lascia l’aula e si imbatte nel padre di KB, il quale è lì per tutelare gli interessi del suo cliente, che è appunto l’agenzia di adozioni alla quale si sarebbe rivolto Julius.
Fikile scrive a Puleng di incontrarsi a scuola per parlare: è ora di dirsi tutta la verità. Incalzata, Puleng spiega a Fikile il motivo per cui ha voluto entrare in maniera così sospetta nella sua vita:
Io non credo che tu sia chi pensi di essere, Fikile. Quello che sto cercando di dirti è, che secondo me il tuo vero nome è Phumelele Khumalo.
Non si può più tornare indietro. Adesso la vita di Fikile e quella di Puleng sono letteralmente capovolte, e si ritrovano ad affrontare una realtà che nessuna delle due è davvero pronta ad accettare.
Alla rivelazione di Puleng, Fikile non risponderà: la stagione si conclude prima che quest’ultima possa ribattere.
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