Come finisce Boris 4
Come finisce Boris 4? La serie cult Boris, dopo tre stagioni e un film, torna sugli schermi per raccontare ancora una volta, con un linguaggio satirico e fuori dagli schemi, il dietro le quinte del mondo del cinema e della televisione italiana.
Dopo richieste continue da parte dei fan, finalmente è stato deciso di lanciare una quarta stagione di Boris. Nonostante l’assenza di uno dei suoi creatori, Mattia Torre, scomparso prematuramente nel 2019, la serie torna su Disney Plus con otto nuovi episodi.
La “fuoriserie italiana” che da anni è stata generatrice di battute e tormentoni (soprattutto sui social), entrati nel linguaggio comune di tutti i giorni. Molti spettatori hanno scoperto Boris durante la pandemia, grazie al suo passaggio su Netflix, portando la serie ad essere amata da diverse generazioni.
Luca Vendruscolo e Giacomo Ciarrapico – una volta ottenuto il via libera per la quarta stagione – hanno realizzato un prodotto che da un lato ci regala nuovi meme e tormentoni. Dall’altro è un omaggio all’amico, collega Mattia Torre – co-sceneggiatore delle prime tre stagioni. Un ricordo molto toccante dal primo episodio fino all’ultima scena di Boris 4.
ATTENZIONE: quello che segue è la spiegazione integrale del finale della quarta stagione Boris e include grossi spoiler su tutto quello che succede. Se non avete ancora visto l’episodio e non volete guastarvi le sorprese, vi consigliamo di non proseguire la lettura.
Nell’ultimo episodio, c’è fermento sul set di Gli Occhi del Cuore Sacro di Gesù per girare la scena dell’Ultima Cena e l’arresto di Giuda (Edoardo Pesce). In questa fase, René (Francesco Pannofino) sta facendo un doppio gioco con alcuni colleghi, lavorando ad un film in parallelo dedicato proprio a Giuda. Con l’aiuto di Lorenzo, Duccio e Arianna, René riesce a girare alcune scene in segreto e a salvare materiale “migliore”, per il suo film.
Inoltre, Stanis (Pietro Sermonti) decide di licenziare il regista de Gli Occhi del Cuore e comunica che sarà lui a dirigere la scena del Cenacolo. René riesce comunque ad ottenere tutto il materiale per finire il suo film e fugge nello chalet della figlia Fabiana (Angelica Leo) per nascondersi dalla malavita che lo sta cercando, in quanto i “calabresi” hanno finanziato gran parte del progetto Vita di Gesù.
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Il noto regista viene scoperto dagli uomini di Allison (Emma Lo Bianco) – ormai ex-capo della Piattaforma – incaricata di scoprire chi viola il copyright. Renè si ritrova a Londra di fronte ai capi dell’azienda per spiegare le sue azioni, con la presenza del suo avvocato. Il problema è serio e il regista rischia di finire in carcere per molto tempo. Ed è in questo momento che accade qualcosa di inaspettato e surreale, per diversi motivi. Valerio Aprea, che interpreta lo sceneggiatore scomparso nella serie – omaggio a Mattia Torre – per la prima volta appare anche a Renè consigliandogli di seguire la musica in pieno stile lynchiano.
Il personaggio interpretato da Pannofino prende un vinile e lo pone su un giradischi. Così risuona la nota canzone What a Feeling, colonna sonora del film del 1983 Flashdance. Tra espediente narrativo e surrealismo René Ferretti balla (con controfigura volutamente visibile) e la Piattaforma gradisce, arrivando ad un accordo con il regista.
Time skip e ritroviamo tutto il cast de Vita di Gesù riunito per l’anteprima del film di René Ferretti Io Giuda. Ci sono tutti i personaggi apparsi nella serie.
Glauco (Giorgio Tirabassi) che ha dato a Renè la direzione giusta per il progetto, Stanis e Corinna (Carolina Crescentini), i due sceneggiatori (Andrea Sartoretti e Massimo De Lorenzo) che lasciano una poltrona vuota per il loro amico defunto, Martellone (Massimiliano Bruno) che finalmente incontra il suo idolo e modello Fabrizio Gifuni (anche se rivela di essere Favino truccato…). Mariano (Corrado Guzzanti) che in un’intervista parla di una serie su Charles Manson che lo vedrà protagonista. Il film inizia e una voce fuoricampo dice: “Quando ero piccolo volevo cambiare il mondo e purtroppo l’ho cambiato.” A seguire appare su schermo una scritta tributo a Mattia Torre:“A noi, il mondo, l’hai cambiato. Manchi collega, sempre di più”.
Boris 5
Un finale di stagione che può essere interpretato come conclusivo, definitivo omaggio a un amico, fratello scomparso. Ora però le strade aperte ci sono e le occasioni, così come le opportunità per proseguire le storie. Tutto dipende dalla volontà di Disney Plus se spingere sul prodotto e continuare a sviluppare altri racconti.
Non ci sono delle vere stoyline lasciate aperte. Boris non ha mai avuto cliffhanger tra le varie stagioni. Un valore aggiunto che potrebbe contribuire al ritorno di Boris per la quinta volta è l’apprezzamento del pubblico che, nonostante molti dubbi e perplessità sulla realizzazione di Boris 4, ha risposto ottimamente ai nuovi episodi.
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