Come finisce Che fine ha fatto Sara 2
Come finisce Che Fine Ha Fatto Sara 2: si è conclusa con l’ottavo episodio, intitolato “Ho Ucciso Sara”, la seconda stagione serie creata da José Ignacio Valenzuela e disponibile da mercoledì 19 maggio su Netflix.
ATTENZIONE: quello che segue è la spiegazione integrale del finale della seconda stagione di Che Fine Ha Fatto Sara e include grossi spoiler su tutto quello che succede. Se non avete ancora concluso la visione della seconda stagione o non volete guastarvi le sorprese, vi consigliamo di non proseguire la lettura. Se invece volete scoprire come finisce Che Fine Ha Fatto Sara 2, qui troverete tutta la trama completa.
Per chi avesse bisogno di rinfrescarsi la memoria, ecco dove eravamo rimasti con la prima stagione. Il mistero della morte di Sara sembrava giunto al capolinea, ma in effetti non abbiamo mai assistito alla fatidica scena in cui furono tagliati i cavi dell’imbracatura del paracadute di Sara. Chi è davvero l’omicida?
Di chi è lo scheletro seppellito in giardino
Nella seconda stagione, Álex Guzmán deve fare i conti con il suo incubo peggiore: la personalità di sua sorella Sara, che non ha mai conosciuto veramente. Nel frattempo un cadavere misterioso seppellito nel suo giardino diventa una bomba a orologeria che potrebbe rispedirlo in carcere da un momento all’altro.
Álex non ha altra scelta se non quella di diventare un investigatore, per ricostruire il puzzle della vera e terribile storia di Sara e del suo rapporto con la famiglia Lazcano.
Il settimo episodio vede Álex e Nicandro (Matias Novoa) rinvenire una videocassetta nell’armadio della di Sara, che guardano insieme ad Elisa (Carolina Miranda), la fidanzata di Álex, e Marifer (Litzy) alias Diana cacciatrice. Il nastro contiene una scena raccapricciante.
Abel Martínez (Antonio de la Vega), l’uomo che si è scoperto essere il vero padre di Sara poiché stuprò Lucia, la madre di lei, si reca dalla figlia per ricattarla. Se non gli darà i soldi di cui ha bisogno, Abel violenterà e ucciderà anche Sara.
Quest’ultima si trovava da sola a casa, in quella notte tempestosa. Tuttavia Sara riuscì a liberarsi e a raggiungere il piano superiore per telefonare al fidanzato Rodolfo (Andres Baida), esortandolo a giungere in suo soccorso.
Ad arrivare all’abitazione della fidanzata, tuttavia, è César (Ginés García Millán), il quale intervenì per difendere Sara sparando e uccidendo Abel Martínez prima che quest’ultimo accoltellasse la giovane. Il cadavere dell’uomo verrà poi seppellito nel giardino di casa di Álex.
Abel Martínez era anche il padre di Marifer: quest’ultima apprende quindi che Sara era anche sua sorella e che Abel aveva anche confessato di avere ucciso sua madre. I Lazcano e Sara non sono coinvolti nella scomparsa della mamma di Marifer: per tutta la vita, la donna ha combattuto i nemici sbagliati.
Chi ha ucciso davvero Sara?
I sospetti sul finale della prima stagione puntavano su Mariana Lazcano, la quale aveva commissionato l’omicidio di Sara al faccendiere Elroy. Ma è andata veramente così?
In un flashback al giorno della morte di Sara, la giovane allontana bruscamente Marifer (Ela Velden) dopo che quest’ultima si reca da lei per aiuto: non vede il padre da due settimane, e ha un bel daffare a gestire Clara.
Sara non vuole più avere niente a che fare con la famiglia di Marifer, ma quest’ultima ignora il motivo del suo comportamento, dovuto in realtà all’aggressione per mano di Abel. Sara e Marifer si mandano reciprocamente a quel paese, mentre Elroy viene interrotto dal giovane Nicandro (Martin Saracho) prima di tagliare l’imbracatura del paracadute di Sara.
Marifer segue la vicenda ricorrendo a un binocolo: il coltello che anche Sara aveva raccolto, prima di essere interrotta, sarà poi usato dalla Marifer per tagliare l’imbracatura del paracadute di Sara. È stata Marifer a ucciderla, per vendicarsi del modo in cui era stata trattata da quella che considerava un’amica.
Al suo rientro a casa, Marifer scopre che Clara (Fátima Molina) ha organizzato un incontro con Mariana Lazcano (Claudia Ramírez). “I Lazcano devono pagare per quello che hanno fatto a mamma” dice Clara, la quale non sa che le cose sono andate molto diversamente.
Mariana entra in casa e dice a Marifer che non avrebbe mai fatto del male a Cristina, loro madre. La matriarca Lazcano la informa di essere a conoscenza del suo piano tramite Clara e la minaccia: se succederà qualcosa a José Maria, la pagherà. Marifer è sopraffatta: la verità sul padre è troppo da sopportare, e quando i toni si accendono prende una pistola in mano e la punta contro Mariana.
Clara si getta sulla sorella nel tentativo di disarmarla, ma nella colluttazione l’arma da fuoco spara un proiettile che colpirà fatalmente Clara. Marifer tiene tra le braccia la sorella morente, mentre Mariana fugge dalla scena del crimine rifiutandosi di aiutare le due donne.
Rodolfo telefona a Chema per informarlo della morte di Clara. Precipitandosi all’obitorio, José Maria piange di fronte alla salma di Clara: con lei è morto anche il suo bambino. “Non sei solo, Chema” gli dice Álex, arrivato per consolare l’unico amico che ha sempre creduto nella sua innocenza.
In preda ai deliri dell’alcol, Mariana è costretta ad affrontare tutti i suoi demoni interiori, che prendono la forma di Sara, Clara e tutte le persone che ha tradito nel preservare l’impero Lazcano. Adesso che César è praticamente morto, Mariana è rimasta sola, una vita distrutta attraversata da una lunga scia di sangue.
Marifer è l’assassina?
L’indomani mattina, Chema si reca al dipartimento della polizia di Città del Messico. “Sono qui per saldare un debito, agente” dice José Maria, riferendosi al favore che gli fece Álex tempo addietro.
Chema dichiara di essere stato lui ad uccidere Moncho e anche Abel Martínez, diciotto anni prima, nonostante sia stato César ad ammazzarlo. Senza più nulla da perdere, Chema è pronto ad affrontare le conseguenze di quella confessione, qualunque esse siano.
Dalle telecamera a circuito chiuso, Álex sorprende Elisa mentre cosparge di benzina locali e magazzino casinò di famiglia e appicca un incendio. Elisa intende distruggere la sua famiglia una volta per tutte, a dimostrazione del fatto che si è sempre schierata dalla parte di Álex e non da quella dei famigliari. Mentre dà alle fiamme il simbolo della ricchezza dei Lazcano, Elisa sorride tra le lacrime.
Mentre in un flashback Sara rinviene la registrazione della morte di Abel e nasconde la cassetta nella statua, Chema viene lavato con un brutale getto d’acqua al suo ingresso in prigione. “Perdonami” dice alla visione del giovane Álex. Rodolfo (Alejandro Nones) riceve una telefonata da Álex, il quale lo esorta a raggiungerlo al casinò: c’entra Elisa.
Álex arriva in tempo per cercare di portare via Elisa dal casinò che sta crollando, tra le fiamme, intorno a loro. “Vengo all’inferno con voi” dice Marifer, che sorprende Álex e Elisa con una confessione. “Io ho ucciso Sara” dice, spiegando che al tempo non sapesse che il motivo della distanza tra lei e l’amica era dovuto al fatto che Sara aveva scoperto fossero sorelle. Marifer ha perso sia Sara che Clara: non ha più nessuno al mondo. Straziata dal dolore, la donna implora Álex di perdonarla, mentre Elisa fa di tutto per portarlo via dal casinò.
Marifer cambia strategia e se la prende con Elisa, implorando Álex di scegliere lei come sua partner. Questa escalation di follia sarà interrotta da un pezzo di soffitto in fiamme che cade addosso a Marifer. Marifer è morta davvero? Questo non lo sappiamo per certo, ma non ci stupiremmo se in realtà fosse sopravvissuta.
Álex riesce a condurre Elisa fuori dal casinò, ma si ritrova attorniato dalle fiamme e senza alcuna via di fuga. Rammentando ciò che apprese in prigione, Álex riuscirà a mettersi in salvo scappando dall’edificio carbonizzato. All’esterno, Rodolfo osserva le sue fortune andate distrutte e si lascia andare a una risata maniacale.
Qualche giorno dopo, Álex ed Elisa aspettano la sentenza per l’appello che potrebbe revocare la sua precedente condanna. L’avvocato di Chema, nel frattempo, vuole dimostrare con una perizia che l’omicidio di Moncho fu legittima difesa per ridurre la condanna. A rendere complicato il caso è la confessione dell’omicidio di Abel Martínez.
L’unico che potrebbe salvare la vita di Chema è César, colui che ha ucciso Abel. Tuttavia, conclude Álex, César “è morto” e difficilmente potrebbe tornare indietro. Nel frattempo César si gode la vita giocando a poker in una villa lussuosa su un’isola privata. “Ho vissuto molte vite, ma questa è quella che mi piace di più” dice César a un’avvenente donna. L’unico debito che gli resta con la vita, dice Lazcano, è avere un figlio e chiamarlo Álex.
Chi è il Dottor Alanís?
Una figura che vediamo di spalle rovista tra le cartelle di un ufficio fino ad estrarne una che riporta il simbolo di Medusa.
All’interno del dossier, referti, esami diagnostici riferiti alla paziente Sara Guzmán e una foto del dottor Alanís, il medico responsabile della paziente. Sara, a quanto pare, fu la prima paziente di un non meglio specificato progetto.
“Dottor Alanís? Sono io. I soldi sono sul suo conto corrente, come le aveva promesso mio padre” dice l’uomo incappucciato. “Sono contento che li abbia accettati, evitando di rischiare la vita. So che Álex è venuto a farle visita, ma lei non gli ha detto la verità”, continua l’uomo. “Ben fatto, dottore. Álex ha già qualcuno da incolpare” dice questa persona, che si rivela essere Nicandro, riferendosi a Marifer. “Gli lasceremo credere che sia lei l’assassina, né lui né i Lazcano devono scoprire chi ha davvero ucciso Sara.”
“Mi ascolti bene” conclude Nicandro, rivolgendosi al dottor Alanís: “Nessuno deve sapere che la colpa è nostra”. Marifer non è la vera assassina: ad uccidere Sara è stato Nicandro e l’organizzazione che sottopose Sara a questi misteriosi esperimenti.
Lascia un commento