Come finisce El Internado Las Cumbres
Come finisce El Internado: Las Cumbres? Ha esordito lo scorso 19 febbraio su Amazon Prime Video la serie spagnola ambientata in un collegio dove si celano misteri inquietanti.
Ideata da Laura Belloso, la serie conclude la sua prima stagione con un finale che apre ad una mitologia ben più grande. Ecco la spiegazione completa della prima stagione e la trama di “Capitolo 8”, l’ottavo e ultimo episodio.
ATTENZIONE: quello che segue è la spiegazione integrale del finale della prima stagione di El Internado Las Cumbres e include grossi spoiler su tutto quello che succede. Se non avete ancora concluso la visione della prima stagione o non volete guastarvi le sorprese, vi consigliamo di non proseguire la lettura. Se invece volete scoprire come finisce El Internado Las Cumbres, di seguito trovate la spiegazione completa.
Che fine ha fatto Manuel?
La prima stagione di El Internado: Las Cumbres si apre con Paul (Albert Salazar) e il suo migliore amico Manuel (Carlos Alcaide) intenti ad organizzare una fuga da El Internado Las Cumbres, il collegio per ragazzi considerati irrecuperabili dove sono stati spediti dalle loro famiglie. Il piano prevede che i due si diano alla macchia insieme alla sorella di Paul, Adéle (Daniela Rubio) e la fidanzata di Manu, Amaia (Asia Ortega).
Qualcosa va storto nella fuga e soltanto Amaia e Manu riescono a raggiungere il bosco, l’ultimo ostacolo che li separa dalla libertà. Dopo essere caduto verso la profondità del bosco, Manu verrà prelevato da una figura vestita di nero con indosso la maschera dei medici della peste. Non sarà l’unica tragedia a colpire l’istituto: la notte seguente sarà rinvenuto il cadavere di Alba (Sara Balerdi), la figlia dei custodi del collegio.
Chi ha ucciso Alba?
Paul e Amaia, desiderosi di scoprire che fine abbia fatto il loro amico, non si danno per vinti e iniziano a indagare sulla storia del collegio. Questa ricerca li porterà a scoprire i sentimenti che provano l’uno per l’altra, e sembra intrecciarsi al passato di Inés (Claudia Riera), una loro compagna arrivata all’istituto l’anno precedente e affetta da una gravissima forma di amnesia. Inés, tuttavia, vede in continuazione i corpi delle vittime impiccate in quel maledetto bosco.
Las Cumbres ha una lunga storia radicata nelle tenebre. A partire dal XIV secolo, quando durante l’epidemia di peste fiorirono in tutta Europa le logge dedicate all’alchimia. Tra queste anche la Loggia del Nido del Corvo, che fu dichiarata eretica. Quando nel 1480 ci fu l’epidemia di morte nera, la peste non arrivò mai in quella valle perché lì ci abitavano i membri della Loggia del Nido del Corvo, i quali, si mormora, avevano stretto un patto col diavolo. Si possono riconoscere dalla runa della morte che si tatuano sul corpo o che designa i luoghi per loro importanti.
Quando Papa Nicola V apprese degli avvicendamenti attorno alla Loggia, mandò Padre Malachia, detto il Salvatore delle Anime, ad indagare. Ne scaturirono più di cinquecento processi e condanne a morte firmate da Malachia, che tuttavia non riuscì a sradicare la Loggia. I suoi membri continuano a trovarsi, lanciando le lanterne nel buio della notte in cui è convocata.
Per secoli, ogni loro incontro ha coinciso con il sacrificio di una giovane vergine che veniva impiccata, i suoi occhi rimossi e il volto coperto da un sacco: lo stesso macabro rituale che fu adoperato per Alba. Per contrastare la Loggia, Malachia costruì un Monastero sopra al luogo dove venivano portate le loro vittime. Quel Monastero esiste ancora oggi ed affianca il collegio: i frati domenicani che lo abitano, capitanati da Padre Arturo Lago (Kándido Uranga), si professano l’esercito di Dio nella lotta contro il Demonio.
Amaia e Paul si rendono ipotizzano che la Loggia del Nido del Corvo è responsabile del rapimento di Manu e dell’omicidio di Alba, ma sono consapevoli che c’è chi, nella loro scuola, non vuole che si avvicinino troppo alla libertà.
Cosa c’entrano i Laboratori Corax
Tra questi la direttrice Mara (Natalia Dicenta) e il neuroscienziato Darío (Ramiro Blas). I due sono complici nell’aver stretto una collaborazione con i Laboratori Corax, proprietari del brevetto di farmaci con acido milleico adoperati per curare chi ha problemi di deficit dell’attenzione.
I farmaci vengono somministrati agli studenti del collegio, i quali sono usati come cavie da laboratorio. Il medico del collegio diagnosticano loro un disturbo che non hanno, provocando nei ragazzi e nelle ragazze attacchi epilettici. Questo portò alla tragica morte di Yolanda Pascual (Ainhoa Larrañaga), ex studentessa del collegio. Darío e Mara hanno ottenuto più di un milione di euro dalla Corax, che finanzia il collegio. Non è tutto: Mara ha diretto l’1% di ciascuna partita ad un proprio conto personale, facendo la cresta.
Questo è tutto quello che scopre Elías (Alberto Amarilla), il frate esorcista che insegna latino al collegio, insieme alla rivelazione più inattesa. Elvira (Mina El Hammani), la donna di cui si è innamorato, era complice del progetto essendo lei pagata dalla stessa Corax. “Ignoravo che il laboratorio stesse andando così oltre con le cose” dice Elvira discolpandosi. “Questo ha molto a che vedere con noi. Questo mi ha fatto capire chi sei tu” le risponde Elías, pronto a rendere pubbliche le nefandezze del collegio.
Che fine ha fatto Manuel
Ritroviamo Manuel in una stanza immacolata, dove viene stordito con un gas soporifero. Costretto a scrivere una cartolina di suo pugno ai genitori per dire loro di non cercarlo, Manuel inizia a presentare gli stessi sintomi dei suoi compagni a scuola: lividi sul corpo, vomito, disorientamento.
Mentre tenta di fuggire scavando un buco dove c’era il tubo dello scarico, Manu sente una sparatoria sopra di sé, proprio mentre la solita carrucola veniva calata nella sua stanza per portargli il pasto. Nel silenzio che segue, Manu si arrampica con uno sforzo sovrumano e fugge dalla sua prigionia, ritrovandosi nel mezzo del bosco.
Qualcuno lo insegue sparandogli addosso dei colpi. Una volta arrivato sul fiume, Manu tenta di richiamare l’attenzione delle auto che passano sul viadotto, ma viene raggiunto alla schiena da quelli che possono sembrare proiettili, ma sono in realtà dardi soporiferi. Di lui, tuttavia, non si sa più niente quando cade nelle acque del fiume.
Nel frattempo, Adéle si apprestava a raggiungere Parigi, dove avrebbe presenziato al matrimonio dello zio per poi fuggire, insieme alla fidanzata Rita (Francisca Aronsson). Il senso di colpa di abbandonare Paul la fa tornare sui suoi passi e Adéle si addentra nel bosco, decisa a far ritorno al collegio. Dopo essere scesa dal pullman, la giovane si ritrova di fronte ad un membro della Loggia del Nido del Corvo che sta lanciando le lanterne nel cielo per convocare una riunione. Adéle sarà la loro prossima vittima?
Manuel è morto davvero?
Al collegio, l’umore è dei più tetri tra i ragazzi. Amaia e Paul hanno riconosciuto la t-shirt di Manu quando la polizia la portò a Mara, parlando di un cadavere rivenuto nel bosco. Nessuna carica dell’istituto si sbilancia sull’identità della vittima: Amaia tiene lontano Paul, piena di sensi di colpa nei confronti del fidanzato. “Non abbracciarmi più così” dice al giovane col quale si era lasciata andare alla passione, poco tempo prima.
Nel refettorio, Amaia nota che sul camino, la porta che il capomastro della Loggia fece costruire così da consentire un passaggio segreto fino ai sotterranei del Monastero, è presente il bassorilievo delle note di una melodia. Le condizioni di salute della nonna di Alba, nel frattempo, peggiorano: quello che sembra un deterioramento fisico, tuttavia, è in realtà il suo intento di mettere in guardia i giovani su coloro che abitano il bosco: la Loggia del Nido del Corvo.
Mara uccide Elías
“Non mi hai lasciato altra scelta” dice Padre Arturo Lago a Elías, il quale scopre che la sua camera è stata fatta sgomberare. La sua relazione con Elvira lo ha fatto venire meno al suo voto di castità. “La tua missione è servire il Signore” gli rammenta il Priore, che lo ha spedito al santuario di Montesclaros, dove passerà un anno in penitenza. Questo impedisce ad Elías di tornare in possesso della chiavetta usb contenente le prove che inchiodano i Laboratori Corax, Darío e Mara.
Quest’ultima è entusiasta di sbarazzarsi di Elías, mentre Elvira cerca ancora di farsi perdonare da lui. “Quello che c’è stato tra noi era sincero” gli dice, ma lui è furioso: non riesce a credere che la donna per la quale ha rotto il suo voto di castità è coinvolta nella cospirazione. “Ogni volta che vi disprezzano, si sbagliano su di voi” sono le parole che Elías sceglie per dire addio ai suoi alunni, incitandoli all’insurrezione. Un messaggio inviatogli da Elvira tramite uno studente viene intercettato da Mara.
Elías si presenta al luogo dell’appuntamento, ovvero la torre campanaria del monastero, ma ad attenderlo troverà la preside che nel frattempo ha chiuso a chiave la porta di Elvira, impedendole di raggiungere il frate per consegnargli le prove di cui ha bisogno per il suo caso. “Potresti avere una nuova vita, Elías, lontano da qui, libero”. Quando il frate le suggerisce di trovarsi un buon avvocato, Mara finge di allontanarsi per poi prendere la rincorsa e scaraventare Elías giù dalla torre. Quando Elvira arriverà in cima alla torre compirà la macabra scoperta: il cadavere di Elías che giace su una pietra bianca sottostante.
Inés smaschera Darío
Inés, nel frattempo, è pronta ad affrontare il padre. Avendo appreso che la vera Inés Mendoza è morta in un incidente a Lisbona insieme a Sara Vázquez, figlia e moglie del controverso neuroscienziato Darío Mendoza, Inés è sempre più vicina alla verità.
Quella verità che sembra annidarsi sui tasti del pianoforte quando suona “Sonata per piano” di Alicia Bernal, quasi come se, in un’altra vita, fosse stata una pianista. La memoria musicale, del resto, è l’ultima che perdono i malati di Alzheimer, tanto resta impressa nelle nostre menti. Magari questo spiegherà anche le visioni di giovani donne impiccate e prive di occhi, le vittime della Loggia del Nido del Corvo, che sembrano tormentarla in continuazione.
Peccato che Léon, dopo essere stato minacciato da Darío il quale gli ha ricordato il loro accordo, ha deciso di tenersi lontano da Inés. Un prezzo molto alto da pagare, per lui, restare lontano dalla donna che ama e che scomparve, in circostanze misteriose, un giorno all’improvviso dopo averle chiesto di sposarlo. “Sei pronto per riportarmi in collegio, papà?” chiede Inés, approfittando della distrazione del padre per frugare nella sua scrivania: il bottino è una chiavetta usb che si chiama “Cartella Clinica Lisbona”.
Per decifrare i video di sorveglianza contenuti nell’archivio, Inés chiede aiuto ad Amaia che è in grado di leggere il labiale. Nei video dell’ospedale, Inés si trova a fianco alla runa della morte, il simbolo caro alla Loggia del Nido del Corvo che adoperano per marchiare i luoghi più importanti per loro.
Nel frattempo, Eric annuncia ad Amaia, Paul e Paz che Elías è morto. Mara ne dà l’annuncio al resto del corpo insegnanti, dichiarando che si è trattato di suicidio. Luis (Joseba Usabiaga), il padre di Alba e il custode del collegio, fa ritorno a Las Cumbres avendo ritrovato lo zaino di Adele, che quest’ultima ha abbandonato sul Cerro Negro. Furiosi all’apprendere la notizia della morte di Elías, i ragazzi danno inizio ad una rivolta nei corridoi della scuola.
Adele è scomparsa: Paul la deve trovare
Di fronte allo zaino della sorella, Paul si rende conto che Adéle non è mai arrivata a Parigi: Inés e Amaia capiscono che le luci che videro in cielo la sera prima significavano che la Loggia del Nido del Corvo era stata convocata. I tentativi di parlare con Mara si rivelano futili: anche la direttrice mostra i sintomi della misteriosa malattia che ha colpito molti degli studenti. Paul non ha tempo da perdere: deve raggiungere il bosco e trovare la sorella.
L’unico modo per raggiungerlo è tramite il refettorio: sarà Inés a rivelare il mistero della porta dell’inferno, così come Morfeo usò la musica per addormentare Cerbero. Facendo ricorso all’organo della chiesa, suonato da Inés seguendo la melodia riportata sul camino, la porta del refettorio si spalancherà consentendo ai ragazzi di raggiungere il bosco.
Mentre la polizia sopraggiunge al collegio, Eric, Julio e Paz raggiungono Amaia e Paul in refettorio. Mario, l’insegnante di ginnastica, si appresta a rompere la barricata e ad agguantare gli studenti. Il piano di Inés funziona: la botola di Cerbero si è aperta, ma i ragazzi devono calarsi in fretta. Attraverso un corridoio sotterraneo, Eric, Paz, Amaia e Paul fuggono dal collegio percorrendo i cunicoli della Loggia e finendo per ritrovarsi di fronte al famigerato Nido del Corvo.
Léon è un membro della Loggia?
Ripresosi dalla sua ubriacatura, Léon raggiunge Elvira al piano terra. “Elías, dicono si sia suicidato” gli rivela la professoressa di scienza, in lacrime, prima di stringerlo in un abbraccio confortante. L’ultimo schiaffo ad Elvira giunge da Padre Arturo, il suo relatore. Quando la professoressa chiede di accompagnare la salma del suo amato, lui la apostrofa alle autorità dicendo: “Lei non è niente”.
Oltre alle autorità, anche Darío è arrivato all’istituto: Inés è sempre più convinta che dietro a tutto quello ci sia suo padre. “Prendi le tue cose e andiamo a casa” la incalza lo scienziato, ma Inés ha deciso di restare al collegio nonostante molti studenti non la vedano di buon occhio. Mario dà la notizia a Mara, che ha ordinato agli studenti di riordinare il caos: quattro studenti sono scappati dal collegio.
Quando la salma raggiunge l’obitorio, il medico legale parla con l’ispettore dell’altro cadavere su cui ha eseguito gli esami, quello che i ragazzi temono sia di Manuel. La salma in questione riporta quattro fori di proiettile, mentre delle frecce sedative che spararono non c’è traccia nel suo organismo. La prova inconfutabile che non si tratta di Manu giunge quando l’ispettore della Guardia Civil abbassa il lenzuolo e rivela l’identità del deceduto.
Si tratta dell’agente che indagava sul caso di Alba, e probabilmente è stato ucciso dalla Loggia durante la sparatoria che Manu ha udito mentre si trovava nella botola bianca. Questo significa, soprattutto, che Manu è vivo e vegeto, e che è stato raggiunto da un dardo soporifero: dove si trovi adesso, tuttavia, non è dato saperlo.
Inés, nel frattempo, si è intrufolata nella stanza di Léon per scoprire di più sul suo passato. Quando quest’ultimo raggiunge la sua abitazione, Inés si nasconde in un armadio: una telefonata richiama l’insegnante di musica al piano sottostante, ma non prima di cambiarsi la camicia. È in quel momento che Inés scopre che Léon ha tatuata la runa della morte, il simbolo della Loggia del Nido del Corvo. “Assassini” mormora un’apparizione che si presenta davanti ad Inés.
Cos’è successo a Rita
Paz, Amaia, Paul e Eric arrivano ai piedi del bosco, ma Mario e Mara riescono ad accerchiarli e a riportarli verso il collegio. “Mia sorella si è persa nel bosco da ieri. Può essere morta” dice Paul a Mario, il quale gli dice che le guardie forestali sono già sulle tracce di Adele.
Sulla strada appare Adele, che spunta fuori dal bosco correndo. “Sono scappata, Manuel mi ha aiutato a scappare” dice al fratello Paul, per poi rinchiudersi nel silenzio di fronte a Mara e Mario. “Ho visto Rita” sussurra la giovane, mentre il cadavere della sua fidanzata dondola da un albero, il volto coperto e gli occhi cavati proprio come Alba e tutte le vittime della Loggia del Nido del Corvo prima di loro.
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