Gli orologi del diavolo finale
Come finisce Gli orologi del diavolo? Giunge al termine la fiction Rai diretta da Alessandro Angelini basata sulla storia vera di Gianfranco Franciosi. Stiamo parlando del primo civile della storia entrato sotto copertura in un contesto criminale per condurre la polizia a uno dei più spietati boss spagnoli mai esistiti: Elías Piñeiro.
Ne Gli orologi del diavolo Gianfranco Franciosi diventa Marco Merani abilmente interpretato da Beppe Fiorello, mentre il rampollo spagnolo è Aurelio, qui interpretato da Álvaro Cervantes. Come finisce quindi la loro storia ne Gli orologi del diavolo? Dopo la fuga di Aurelio, Marco riuscirà a rifarsi una vita e a potersi ritenere fuori pericolo con la sua famiglia? Continua l’articolo per scoprirlo!
Come finisce Gli orologi del diavolo?
[ATTENZIONE SPOILER: non continuare la lettura se non vuoi sapere come finisce Gli orologi del diavolo]
“Poteva essere il giorno più importante della mia vita, il giorno in cui il mio incubo sarebbe dovuto finalmente finire, il giorno in cui sarei potuto tornare a essere un uomo libero, ma non è andata così.”
L’ottavo e ultimo episodio della fiction Rai si apre con il trasferimento immediato di Marco in una nuova località dopo che una delle gemelline ha rivelato a scuola il loro “segreto”.
La situazione però non fa che complicarsi sempre più, e loro sono costretti a trasferirsi ancora e ancora da regione e regione. Ciò spinge Marco a prendere una decisione davvero sofferta. Stanco infatti di vedere Alessia e i bambini soffrire e sacrificarsi a causa sua, Merani prende in disparte la sua compagna e la prega di andarsene via insieme ai figli; da questo momento nessuno di loro potrà mai più avere una vita normale.
Subito dopo la partenza dei suoi cari, Merani è raggiunto dallo scagnozzo di Aurelio da tempo sulle sue tracce. Il criminale però è prontamente fermato e arrestato da Rocco, l’uomo della scorta assegnato a Marco.
Merani si sposta quindi in un centro termale abbandonato mentre la nostalgia dei suoi cari e della sua vita passata si fa sempre più insopportabile. Il protagonista inizia a parlare da solo e a sentire le voci nella sua testa, quelle che lo colpevolizzano di essere scomparso dalla vita di tutti, persino di chi adesso non c’è più.
Trascorrono così dolorosi mesi di solitudine e malessere fino a quando un giorno l’incubo di Marco sembra finire all’improvviso. Una sera, infatti, Alessia lo raggiunge per chiedergli di tornare a casa, e Marco accetta senza pensarci due volte. Merani quindi torna nella sua città e come prima cosa chiede il dovuto risarcimento allo Stato per il suo lavoro, dopo corre a riabbracciare la figlia e il fratello.
I guai però non sono ancora finiti, e quando il Pubblico Ministero Leone gli chiede di sottoporsi a una nuova dichiarazione per riconoscere alcuni uomini di Aurelio, Marco afferma di non averli mai visti. Dopo aver scoperto infatti che il suo cantiere è stato sequestrato, Merani decide di non collaborare mai più con lo Stato, almeno fino a quando non otterrà ciò che gli spetta di diritto.
Più tardi è Mario, l’agente della SCO, a riferirgli che lo Stato ha finalmente eseguito il risarcimento che stava aspettando. Adesso però Marco è chiamato a testimoniare in tribunale a Madrid dove fa i nomi di tutti gli scagnozzi, compresa la sorella, di Aurelio. Le cose quindi sembrano finalmente risolversi, e Marco e Alessia possono finalmente vivere sereni la loro storia d’amore.
Dopo aver fatto finta di sposarsi con lo scambio di due bulloni al posto degli anelli, Marco riaccompagna Alessia a casa e poi si dirige in cantiere perché contattato all’improvviso da Dimitri. Merani corre da lui senza sapere però che ad aspettarlo c’è Aurelio, pronto a riscuotere la sua vendetta.
Marco quindi è colpito alla testa e poi condotto dal boss spagnolo in mare. Nessuno dei due si accorge però che nel cantiere è presente anche una quarta persona: Jacopo. Giunti in mare aperto, il posto che li ha uniti e che adesso li separerà per sempre, Aurelio guarda Marco negli occhi per l’ultima volta e poi lo getta giù dalla barca.
Per Merani sembra davvero finita, ma ecco che sul più bello arriva Jacopo che colpisce Aurelio alle spalle e poi si tuffa in mare per salvare il fratello. Marco è salvo, e adesso per lui è davvero l’inizio di una nuova vita. Ma è davvero un uomo libero?
Questa è la domanda che si pone il protagonista quando a distanza di mesi riceve un altro degli orologi di Aurelio, adesso in carcere. Ebbene la risposta è che Marco non tornerà mai una vita normale, ma dopotutto sappiamo che una vita normale non è mai stata adatta a un uomo come lui.
“Questa storia mi ha lasciato delle ferite, ma le ferite a volte servono a ricordarci ciò che siamo e ciò che abbiamo avuto il coraggio di essere”.
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