Come finisce Il commissario Ricciardi
Come finisce Il commissario Ricciardi: si è conclusa con la sesta puntata, andata in onda lunedì 1 marzo in prima visione su Rai Uno, la fiction tratta dai romanzi di Maurizio De Giovanni con Lino Guanciale nel ruolo della protagonista titolare.
ATTENZIONE: quello che segue è la spiegazione integrale del finale della prima stagione di Il commissario Ricciardi e include grossi spoiler su tutto quello che succede. Se non avete ancora concluso la visione della prima stagione o non volete guastarvi le sorprese, vi consigliamo di non proseguire la lettura. Se invece volete scoprire come finisce Il commissario Ricciardi, qui troverete tutta la trama completa.
Dopo aver assistito al bacio che Livia (Serena Iansiti) diede a Luigi Alfredo Ricciardi (Lino Guanciale), Enrica (Maria Vera Ratti) decide di lasciare Napoli e accetta un lavoro come insegnante alla colonia estiva ad Ischia. La motivazione della sua partenza è debitamente spiegata in una lettera che spedisce al padre: costui apprenderà dell’amore della figlia, apparentemente non corrisposto, per il loro dirimpettaio, il quale tuttavia sembra impegnato con la sofisticata vedova del tenore Vezzi.
Livia, dal canto suo, non fa mistero alcuno del suo interesse nei confronti di Ricciardi. È per lui, dice, che ha deciso di restare a vivere a Napoli, lasciando Roma e i suoi rapporti altolocati con i piani alti del regime fascista, in particolare con Edda Ciano.
Nonostante Ricciardi abbia chiarito che la loro frequentazione è soltanto di carattere platonico, Livia decide di indire un ricevimento nel quale ha in progetto di esibirsi nuovamente come cantante lirica. Punta molto su quella serata: per Livia sarà la consacrazione ufficiale del suo rapporto speciale con lo sfuggente commissario. “Con me stai bene anche se non vuoi ammetterlo” dice Livia a Ricciardi.
Intanto Rosa (Nunzia Schiano), sempre più debole e provata dalla malattia di cui ha iniziato ad accusare i sintomi nella scorsa puntata, accoglie da Fortino la nipote Nelide (Veronica D’Elia), giovane volenterosa che avrà il compito di occuparsi del “Signorino”. Quest’ultimo ha rammaricato Rosa quando ha provocato, seppur involontariamente, l’allontanamento di Enrica. La sua adorata tata non vuole altro che vederlo felice: sa che non le rimane molto tempo, e spera più di ogni altra cosa che quell’uomo che per lei è come un figlio trovi l’amore.
Peggiorano le condizioni di salute di Rosa, che sarà ricoverata in ospedale a seguito di una crisi apoplettica dovuta ad un calo di pressione. Il dottor Bruno Modo (Enrico Iannello) dipinge un quadro drammatico: sospetta un’emorragia cerebrale, Rosa non si sveglierà mai dal coma in cui è sprofondata. Vegliata da Nelide e dal suo amato Signorino, Rosa si ritrova in una dimensione liminale tra la vita e la morte, in compagnia della sua amata Baronessa Marta Ricciardi (Chiara Conti), la madre di Luigi Alfredo.
Nel frattempo, alla colonia estiva, Enrica desta la curiosità del Maggiore Manfred Kaspar von Brauchitsch (Martin Gruber), il quale le chiede di uscire per un appuntamento. Sebbene lusingata dalle sue attenzioni, Enrica sa che nel suo cuore c’è solo l’uomo che la salutava dalla finestra. “Come può essere che la prospettiva di una vita serena mi spaventi tanto?” scrive Enrica al padre.
Ricciardi e il brigadiere Raffaele Maione (Antonio Milo) indagano sulla morte del dottor Tullio Iovine del Castello (Roberto Cardone), direttore del Policlinico e professore di Medicina.
Le indagini li condurranno dapprima verso Giuseppe Graziani alias Peppino il Lupo (Giuseppe Graziani), un guappo che minacciò il dottore incolpandolo della morte di sua moglie. In quella circostanza, il professore non fu reperibile poiché si stava intrattenendo con l’amante Teresa Luongo (Viviana Altieri), conosciuta da tutti come Sisinella. Infine la pista li porterà a interpellare Nicola Coviello (Luigi Iacuzio), un artigiano orafo che realizzò un bellissimo ex voto per la Festa del Carmine. Tuttavia, dopo un primo interrogatorio, la tragedia: Coviello è stato trovato impiccato nel suo laboratorio.
La dinamica ricostruita da Ricciardi è ben lontana dalla raccapricciante verità.
Coviello ha ucciso Iovine per amore di Maria Carmela (Maria Angela Robustelli), la moglie di lui. Nicola era innamorato di lei sin da quando erano bambini e guardavano i piroscafi partire per l’America. “Ti aspetterò per sempre” le disse Nicola. Maria Carmela restò vedova e successivamente sposò Tullio, quando i guaglioni di Lupo lo andarono a cercare, Maria Carmela ebbe la prova che Tullio la tradiva con Sisinella.
Era stato Tullio a uccidere Rosario Albese, il primo marito di lei nonché il mentore di Iovine in ospedale, e anche il figlio di quest’ultimo che lei portava in grembo, somministrandole sia a lui che a lei delle gocce in una tisana, letale per un cardiopatico. “Credevi davvero che mi sarei fatto carico del figlio di qualcun altro?” disse Tullio a Maria Carmela, sapendo che non aveva prove e minacciandola di rovinare sia lei che loro figlio. A quel punto Maria Carmela andò a cercare Nicola.
“Ora voglio solo meritare la tua fiducia” le disse quest’ultimo, il quale lei uccise Tullio per proteggere la sua amata. “Ci sei solo tu in fondo al mio cuore” le disse Nicola, che però non riuscendo a convivere con la consapevolezza di aver ucciso un uomo, si tolse la vita a sua volta.
Visibilmente commosso, Ricciardi lascia l’appartamento della vedova Iovine. Il caso può considerarsi chiuso: Coviello ha ucciso Iovine, e Maria Carmela ha già sofferto abbastanza per procedere oltre.
Parallelamente, Maione conduce una piccola indagine personale. Dopo aver rinvenuto un taccuino del marito che racchiude il bilancio delle spese famigliari, Lucia (Fabrizia Sacchi) decide di trovare un lavoretto come sarta per contribuire al bilancio famigliare. Il brigadiere dapprima sospetta di un tradimento, ma sarà l’aiuto di Bambinella (Adriano Falivene) a rivelargli che Lucia vuole soltanto alleggerire il peso che grava sulle spalle del marito. “Sono un uomo fortunato” le dice Maione, sorprendendola con un mazzo di fiori.
Il cavaliere Giulio Colombo (Massimo De Matteo), il padre di Enrica, chiede a Ricciardi di parlare con lui. Il cavaliere lo mette in guardia delle intenzioni del maggiore nei confronti di Enrica, nonostante lei abbia ancora nel cuore Ricciardi. Quest’ultimo deve guardare in faccia la propria paura di lasciarsi andare: rischia di perdere Enrica se non si chiariranno.
L’indomani, Ricciardi deciderà di disertare il ricevimento per raggiungere Enrica in colonia. Livia è molto nervosa: si accinge a fare il suo ritorno alle scene dopo la morte del marito. Durante l’esibizione, appare evidente che Ricciardi non si presenterà alla serata, ciononostante Livia continua a cercare il suo sguardo nel pubblico.
Si fa avanti tra i presenti, in stato di totale adorazione, Falco (Marco Palvetti). Per lui, Livia non è soltanto un incarico, poiché è da sempre un suo grande ammiratore ed è palese il suo amore per lei.
Mentre Livia canta, Rosa soccombe alla malattia, morendo attorniata dalla nipote Nelide e dal dottor Modo. Nel frattempo, Enrica passeggia sul lungomare insieme al maggiore, il quale le regala il dipinto che la raffigura.
Quando il commissario Ricciardi sopraggiunge, tuttavia, sembra essere troppo tardi: la scena che si trova davanti gli spezza il cuore. Il maggiore bacia Enrica davanti agli occhi di Ricciardi, che l’aveva raggiunta per confessargli il suo amore. Il tempismo non è dalla loro parte.
Pietro baccarini dice
Bellissima fiction, emozionante, bravissimi gli attori, e non solo Lino Guanciale.
Mi auguro davvero che ci sia la seconda serie, vorrei vedere coronare l’amore fra Ricciardi e la timida Enrica