Come finisce Il Nostro Generale?
Come finisce Il Nostro Generale in onda su Rai 1? Si conclude martedì 17 gennaio 2023 la messa in onda in prima visione della fiction Rai per le regie di Lucio Pellegrini (anche creatore della serie) e di Andrea Jublin.
Al centro della serie tv seguiamo le vicende legate a Carlo Alberto dalla Chiesa, colui che diede inizio al Nucleo speciale antiterrorismo per combattere l’attacco delle Brigate Rosse, dedicando così la sua intera vita all’Arma e alla lotta alla criminalità organizzata.
Il 17 gennaio 2023 giunge al capolinea la fiction ispirata alla vita di dalla Chiesa in onda su Rai 1 a partire dal 9 gennaio in prima visione assoluta. Scopri di seguito tutti i dettagli sull’ultima puntata.
Il Nostro Generale finale
Si intitola “Sagunto” l’ottavo e ultimo episodio della fiction Rai con protagonista Sergio Castellitto. All’inizio della puntata ci troviamo nel gennaio 1982 dinanzi a uno degli arresti degli ultimi esponenti di spicco delle BR. Si tratta di Giovanni Senzani, in seguito al quale arresto dalla Chiesa viene invitato dal ministro Rognoni a diventare prefetto di Palermo per combattere adesso una nuova forma di criminalità organizzata: la mafia.
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Perplesso in un primo momento da tale “invito”, dalla Chiesa accetta poi l’incarico insediandosi nel capoluogo siculo il 30 aprile dello stesso anno, il giorno dell’omicidio di Pio La Torre. Si tratta del “padre” del reato di associazione mafiosa che aveva incontrato poco prima tra coloro che avevano sostenuto la sua nomina a prefetto.
A questo grande dispiacere si aggiunge poi la consapevolezza si essere da solo e senza mezzi. L’unica cosa che può fare dalla Chiesa è affidarsi all’amico maresciallo Garofalo. Nel frattempo, il 10 luglio dello stesso anno, dalla Chiesa sposa la seconda moglie Emanuela Setti Carraro. A Palermo, intanto, dalla Chiesa continua a lamentare il mancato rispetto degli impegni assunti dal governo e la carenza di sostegno da parte dello Stato.
Giungiamo così a una calda giornata di fine agosto del 1982, quando i Carabinieri di Palermo registrano una telefonata anonima che annuncia per la prima volta la volontà di portare avanti un attentato contro il generale. Questo si svolge secondo i piani appena pochi giorni dopo, e nel dettaglio il 3 settembre quando il prefetto sta viaggiando sulla sua auto insieme alla moglie.
A quel punto la sua automobile è affiancata all’improvviso da una BMW. Ci troviamo in via Carini, a Palermo, quando da quell’auto partono alcune raffiche di Kalashnikov che uccidono sul colpo la coppia. Nicola Amato, colui che doveva supportare dalla Chiesa, arriva quello stesso giorno, ma ormai è troppo tardi.
Durante i funerali del generale, sua figlia Rita esprime chiaramente la volontà di far portare via i fiori e le corone con il tricolore inviate dalla Regione Siciliana, con l’allora presidente Mario D’Acquisto, e che vengano invece posti sul feretro il berretto della sua divisa da Generale con le relative insegne e la sciarpa che hanno sempre fatto parte della sua vita fino alla fine.
“Questa è una serie che racconta gli Anni di piombo da una prospettiva inedita. Non è una storia che ha al centro il mondo dei brigatisti, non è un racconto che si spinge in quella zona grigia della nostra società, che è stata pericolosamente vicina al mondo dell’eversione, non è nemmeno il biopic di un personaggio centrale della seconda metà del Novecento italiano, come il Generale Carlo Alberto dalla Chiesa. Questa è la storia della guerra tra Stato e Brigate Rosse, come non è stata ancora raccontata” Lucio Pellegrini.
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