JU-ON: Origins come finisce?
Come finisce JU-ON: Origins su Netflix? Debutta venerdì 3 luglio 2020 l’inquietate prima stagione della serie diretta da Sho Miyake, scritta da Hiroshi Takahaski e Takashige Ichise. Stiamo parlando della serie nata da JU-ON, la nota saga ideata nel 1998 da Takashi Shimizu che oggi conta ben tredici film.
Conosciuta nel resto del mondo grazie all’adattamento statunitense dal titolo The Grudge, come si conclude la prima trasposizione televisiva della saga giapponese su Netflix? Per il ricercatore del paranormale Yasuo è infatti tempo di trovare tutte le risposte, motivo per cui insieme a Haruka e Michiko si dirige nella casa maledetta.
Continua a leggere l’articolo per scoprire come finisce JU-ON: Origins!
JU-ON finale: trama ultima puntata
[ATTENZIONE SPOILER: Non continuare la lettura se non vuoi sapere come finisce la prima stagione di JU-ON su Netflix!]
Finisce con il sesto e ultimo episodio la prima stagione di JU-ON, l’horror giapponese che intreccia tre complesse storie parallele legate da un unico filo conduttore: la casa maledetta di Tokyo.
Gli eventi della serie infatti non si svolgono in ordine cronologico, ma finiscono per incontrarsi in un lungo arco temporale con lo scopo di spiegare non solo l’origine della maledizione, ma anche il motivo per il quale Yasuo non è stato colpito dalla stessa. Tutto ha inizio negli anni ‘50 con il rapimento di una donna violentata all’interno di quella casa e assassinata dopo aver dato alla luce il suo bambino, ma ritrovato. Da allora chiunque entri in contatto con l’abitazione si imbatte inevitabilmente nella sua maledizione. Tutti tranne Yasuo.
Fino alla fine della serie, infatti, Yasuo è l’unico a sopravvivere ai misteri di quella casa. Nell’ultima puntata lo vediamo quindi parlare con l’ispettore che gli domanda qualche chiarimento sul suo libro. Si tratta infatti di un dettaglio che soltanto il vero colpevole sarebbe stato in grado di conoscere. Tuttavia il colpevole è morto e “un segreto è un segreto”. Come fa quindi Yasuo a conoscere la risposta?
Quest’ultimo ci riflette un attimo e poi dice al poliziotto di essersi inventato quel particolare, dal momento che è soltanto un ricercatore del paranormale ed è ancora in vita solo per raccontare. La risposta di Yasuo però non convince il poliziotto, e nemmeno il pubblico.
Ci chiediamo quindi se non sia proprio questa la sua maledizione, ovvero la promozione nel mondo reale della casa e dei suoi misteri attraverso i suoi racconti. Non a caso la maledizione diventa sempre più forte con l’aumentare delle sue vittime, quelle che Yasuo sta incuriosendo sempre di più tramite le sua storie. Con la promozione del libro, infatti, quella casa continuerebbe ad attirare nuovi curiosi e di conseguenza nuove vittime.
Il finale della prima stagione di JU-ON: Origins ci lascia quindi con numerosi spunti e domande in sospeso, proprio come il fatto che il suo stesso protagonista possa essere a conoscenza di più cose di quante ne immaginiamo. Ricordiamo ad esempio un flashback in cui l’uomo si ritrova in una stanza piena di manufatti mistici e religiosi.
Questa scena ci lascia intendere che probabilmente anche suo padre stesso abbia avuto a che fare con quella casa. Si tratta però soltanto di un’ipotesi che potrebbe concretizzarsi in un’eventuale seconda stagione, insieme ad esempio all’arco narrativo sul personaggio di Kiyomi.
Perché ad esempio suo figlio per alcuni agisce come un angelo custode? È inoltre possibile che, nel caso in cui la serie fosse rinnovata ufficialmente per la seconda stagione, JU-ON 2 si concentri su una storia completamente nuova. Per scoprirlo non ci rimane che attendere notizie ufficiali dallo streamer!
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