Come Finisce La Casa Di Carta
Come finisce La Casa Di Carta 5? Si conclude con l’ultimo episodio della quinta parte intitolato “Una tradizione di famiglia” La Casa De Papel, la serie spagnola creata da Álex Pina divenuta un vero e proprio fenomeno globale su Netflix.
ATTENZIONE: quello che segue è la spiegazione integrale del finale del volume due della quinta parte de La Casa Di Carta e include grossi spoiler su tutto quello che succede. Se non avete ancora concluso la visione della quinta parte o non volete guastarvi le sorprese, vi consigliamo di non proseguire la lettura. Se invece volete scoprire come finisce La Casa Di Carta 5, qui troverete il resoconto completo.
Dopo essere entrato nella Banca di Spagna e avere promesso a Tamayo di costituirsi, il Professore gli annuncia che la partita è appena iniziata. Il colonnello promette una vita tranquilla a qualsiasi membro della banda che decida di rivelare dove sia nascosto l’oro, anziché l’ergastolo.
Dopo la morte di Berlino, il Professore divenne ossessionato dal piano della rapina alla Banca di Spagna: questa è la forma che prese il suo senso di colpa nei confronti della scomparsa del fratello. Al giorno d’oggi, il Professore ha dato ordine a Shakir di diffondere un video che rivela come la banda è riuscita a portare fuori l’oro.
Quello è il primo punto del loro piano: annunciare che le 90 tonnellate sono state rubate innescherà un effetto domino sui mercati che porterà la Spagna a dichiararsi insolvente e, pertanto, in bancarotta. Tamayo intende interrogare ciascuno di loro separatamente. Chi non parlerà uscirà dalla Banca e sarà spedito all’ergastolo. Alicia, intanto, ha capito che Rafael e Tatiana si sono messi in moto da prima dell’inizio del colpo: bisogna trovare un terreno acquistato negli ultimi cinque giorni.
Si comincia da Denver, il quale ha promesso a Stoccolma di tirarla fuori da lì. Tamayo promette a Denver tre milioni di euro, una bella casa e una pensione mensile da 25mila euro solo per sapere cosa Raquel non voleva che lui rivelasse, cioè che l’oro non è più in possesso del Professore. Denver sembra cedere alle pressioni, ma infine sceglie di fare la cosa giusta nei confronti dei suoi compagni. Prima di essere portato fuori sussurra “Ti amo” a Stoccolma. Denver non si è piegato. Angel, nel frattempo, continua a seguire le tracce disseminate da Marsiglia come parte del Piano Pollicino: una scia criminale congegnata per fare impazzire la polizia.
In un flashback, Sergio e Andrés sono incalzati da Rafael a ricordare la mattina in cui loro padre fu ucciso durante una rapina. Sergio, che con la sua bici aveva seguito il padre, guardò il padre negli occhi mentre questi scelse di non obbedire agli agenti che gli intimavano di abbassarsi a terra. Non voleva piegarsi davanti agli occhi del figlio. E per quell’affronto al sistema, il padre del Professore e di Berlino pagò con la sua vita. Ecco perché Sergio fa rapine: quello è il modo con cui entra in contatto con il padre.
La Banca Centrale Europea, nel frattempo, lascerà crollare la Spagna avendo appreso che la garanzia di un’intero Paese, le 90 tonnellate d’oro, sono state trafugate. Questo è ciò che Tamayo apprende da Don Mario.
Dopo avere incatenato Lisbona e il Professore, Tamayo si accanisce contro Sergio. Quest’ultimo gli dà un ultimatum: i loro destini sono uniti indissolubilmente. O vincono entrambi, o perdono entrambi. Il Professore ammette di non sapere dov’è l’oro, perché in questo momento si trova all’esterno, in movimento.
Di nuovo insieme, seppur incatenati, Lisbona e il Professore trovano il tempo di riconciliarsi. “Litighiamo molto, durante le rapine: forse non dovremmo farle più” dice lei. Raquel porta Sergio ad ammettere che, nemmeno 24 ore dalla fine del colpo alla Zecca, lui stava già pensando alla prossima rapina. La verità è che quella vita lui decide di farla per sé stesso, non per i suoi parenti morti.
Lisbona aiuta l’uomo che ama a gettare la maschera e ad accettare la persona che è davvero: “Tu sei il tuo numero di illusionismo” le dice. La risposta del Professore è chiedere a Raquel di sposarlo. Lei acconsente, e i due riescono a baciarsi appassionatamente nonostante le catene che li trattengono. Sierra, intanto, è in alto mare: sta passando a setaccio tutti e 612 gli atti di compravendita degli ultimi cinque giorni, ma il tempo per trovare l’oro sta scadendo.
La Virgen del Carmen IV, una barca impegnata nella pesca delle acciughe del Cantabrico, è l’ennesimo punto del Piano Pollicino. Angel continua a inseguire questa pista che si arricchisce persino di un sequestro marittimo. Più quello che scopre sembra complesso, più la polizia si convince di essere sulla buona strada. Il Professore ha intenzionalmente lasciato degli indizi per far credere alle autorità di avere gettato l’oro sul fondo del mare Cantabrico.
Nella tenda di Tamayo, il panico raggiunge il culmine: i mercati sono impazziti, la borsa spagnola chiude, le immagini delle navi che setacciano il mare alla ricerca dell’oro sono su tutti i tg. La Spagna è a un passo dal default, ecco il Piano Pollicino giunto a compimento.
Insieme all’impiegata della banca e a Benjamin, Sierra si trova di fronte al prefabbricato di Rafael e Tatiana e sente che qualcosa non va. I suoi sospetti trovano presto conferma: Tatiana, Rafael e la loro squadra li accerchiano. Sierra giunge faccia a faccia con i due rapinatori, tutti con le pistole spiegate. Tatiana non ha intenzione di cedere l’oro, ma Sierra ha un bigliettino da parte del Professore che deve consegnare a Rafel.
Tamayo acconsente alla proposta del Professore: indire una conferenza stampa nella quale annuncia di avere individuato i due camion con la riserva aurea, che il Professore è entrato in Banca per negoziare la resa ed evitare guai peggiori, e che i ladri sono ancora trincerati e oppongono resistenza.
Quando Tamayo conclude il messaggio, il Professore gli promette che i due camion inizieranno a muoversi verso la Banca. Se Sergio mente, dice il colonnello, Suárez aprirà il fuoco su Rio, Helsinki, Palermo, Lisbona e gli altri. Come promesso dal Professore, i camion arrivano nel piazzale e rivelano il carico d’oro al loro interno.
Del resto, l’oro di un Paese è un’illusione, dice il Professore a Palermo in un flashback. Non serve a niente, non sarà mai usato per nessuna transazione: è lì per fornire rassicurazione psicologica. Ecco che quindi Sergio emula il piano di suo fratello Berlino: oro per ottone, proprio quello che Andrés fece con il tesoro vichingo.
Tamayo si accorge immediatamente dell’inganno, ma il Professore gli rammenta che questa notizia ha immediatamente fermato la crisi nazionale. “Nessuno può rinunciare alla sua natura” dice Sergio ammettendo che la sua è una tradizione di famiglia. Tamayo ha un’occasione imperdibile: diventare un eroe. Il fatto che la riserva aurea sia di ottone può diventare un segreto di Stato e non essere mai divulgato. La Spagna sarà salva e i mercati internazionali rassicurati. “Questo è scacco matto” dice Sergio mentre Tamayo dà il conto alla rovescia a Suárez, il quale si appresta coi suoi uomini ad aprire il fuoco sulla banda. Il rumore di spari non rivela il climax di quello scontro.
In una seconda conferenza stampa, Tamayo annuncia che la rapina si è conclusa e gli ultimi ostaggi sono stati finalmente liberati. Non è finita qui: il colonnello annuncia che Rio, Bogotá, Manila, Pamplona, Helsinki, Palermo, Lisbona, Stoccolma e il Professore sono stati uccisi. I loro copri dentro a dei sacchi neri vengono caricati dalle ambulanze militari e portati via dal luogo della rapina. Denver segue gli sviluppi ed è affranto dalla notizia, salvo ritrovarsi di fronte un dossier che contiene un origami del Professore. Tamayo annuncia anche che Denver sarà inserito nel programma di protezione testimoni.
Sulle note di “Fix You” dei Coldplay, i compagni di rapina si rivelano tutti vivi ed in viaggio verso la libertà. Tamayo ha quindi acconsentito a mettere fine alla persecuzione della banda. Tamayo e Angel osservano mentre il caveau si chiude davanti a loro, mentre i lingotti d’ottone con impressa la maschera di Dalì risplendono nelle profondità della Banca di Spagna.
Tatiana e Rafael restano davanti alla buca sventrata: l’oro non c’è più, ma Rafael spiega alla sua amante che il padre avrebbe voluto così. Suo zio gli darà la parte che gli spetta, ne è sicuro: “È una questione di famiglia” dice.
Ventiquattro ore dopo, Rio si unisce al resto dei suoi compagni: in un hangar ci sono Stoccolma, Palermo, Manila, Bogotá, Marsiglia, Helsinki, Pamplona Lisbona e il Professore. Arriva anche Denver, il quale stringe Stoccolma in un abbraccio appassionato, per poi stringere anche Manila. È giunto il momento dell’addio per la banda. “Ho quasi fatto un casino” dice Denver al Professore, che non batte ciglio.
“Non tutto è andato come avremmo voluto” dice il Professore, riferendosi agli amici che hanno perso in battaglia, ma qualcosa sono riusciti ad avere. La banda si unisce in un abbraccio di gruppo, ma manca ancora qualcuno: Alicia Sierra li raggiunge e stringe il Professore. Con Lisbona si scambiano una stretta di mano professionale, segno che sono finalmente giunte ad un rispetto reciproco. Come promesso, Sergio le consegna due passaporti con le sue nuove identità: uno per lei e uno per la piccola Victoria.
Quanto all’oro, è già in viaggio con Benjamin alla volta del Portogallo, trasportato all’interno del prefabbricato rosso di Rafael e Tatiana. La banda viene scortata e nascosta da un gruppo militare d’élite che garantirà loro una nuova vita libera e piena di ricchezza. Niente più rapine per questo gruppo di amici. A bordo dell’elicottero che li sta scortando verso la fine del loro viaggio, il Professore guarda fuori dal finestrino e sorride. La guerra è finita. La guerra è vinta.
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