Come finisce La Compagnia del Cigno 2
Si è conclusa domenica 16 maggio su Rai1 la seconda stagione de La Compagnia del Cigno 2, ecco come finisce la fiction ideata da Ivan Cotroneo e scritta da quest’ultimo con Monica Rametta.
Nel primo episodio della sesta serata intitolato “La forza nella tempesta”, Irene (Anna Valle) supporta Luca (Alessio Boni) con tutto il suo amore. Il loro legame è troppo prezioso per lasciare che le difficoltà di quel momento possano compromettere la speranza di un futuro insieme.
Per questa ragione, Irene non si dà per vinta e continua a lottare nell’intento di scagionare il maestro Marioni dall’accuasa di omicidio. Il mistero che circonda la morte di Teoman (Mehmet Gunsur), storico rivale di Luca, non accenna a dissiparsi. Tuttavia, nemmeno i ragazzi della Compagnia del Cigno sembrano demordere.
Persino Sofia (Chiara Pia Aurora), prossima al parto, continua a prodigarsi per dimostrare l’innocenza del suo mentore. La sua tenacia e quella dei suoi amici avrà un impatto fondamentale sull’ispettrice Modiano (Vanessa Compagnucci), la quale si convincerà a riaprire il caso per seguire una pista differente.
Anche nella tragedia, c’è sempre uno spiraglio di luce. Ed è così che nasce Valeria, la figlia di Sofia e di Matteo (Leonardo Mazzarotto). I due neo-genitori hanno deciso di rendere omaggio alla mamma di lui, interpretata nella prima stagione da Giovanna Mezzogiorno, vittima del terremoto di Amatrice.
Nonostante il periodo buio che sta attraversando, il maestro Marioni non smette di essere il punto di riferimento dei suoi allievi, quei ragazzi che ha visto crescere davanti ai suoi occhi e che non possono fare a meno di vederlo come un padre.
È per questo che Domenico (Emanuele Misuraca) si rivolgerà a Luca quando non saprà cosa fare adesso che Barbara (Fotinì Peluso), la sua ex fidanzata, ha fatto ritorno al Conservatorio. Sebbene il maestro Marioni non abbia speranza per sé stesso, riuscirà comunque a infondere coraggio e ottimismo in Domenico: niente è davvero perduto, finché c’è l’amore.
Nel secondo episodio della sesta e ultima puntata intitolato “La verità”, tutti i nodi arrivano al pettine. È giunta l’ora più buia per il maestro Marioni.
Il dolore e la vergogna di essere incolpato di un omicidio che giura di non aver commesso lo hanno segnato inevitabilmente, stravolgendolo e trasformandolo nell’ombra dell’uomo che era un tempo. Irene e Guido Sestieri (Rocco Tanica), il migliore amico di Luca, si chiedono se lui sarebbe stato davvero capace di commettere un omicidio. Eppure qualcosa non torna…
I ragazzi decideranno di fare un’incursione a casa Kayà, nella speranza di imbattersi in delle prove schiaccianti che consentano loro di riabilitare il buon nome del loro maestro. Tuttavia Stefano, il figlio di Teoman col quale i rapporti erano piuttosto tesi, li sorprende e avvisa l’ispettrice. Quest’ultima è esasperata dal costante ficcanasare della Compagnia, ma qualcosa in lei sembra essere diverso.
Il loro parlare dell’odore di antidolorifici avvertito in casa Kayà convince l’ispettrice a riascoltare un vecchio messaggio di Teoman: dai rumori di sottofondo pare suggerire che il maestro turco si trovasse in ospedale. Quella si rivela essere la tanto attesa svolta nelle indagini.
Teoman, come emerge, era da tempo affetto da una malattia terminale. Consapevole che per lui le cure a cui poteva sottoporsi non fatto altro che lenire, ma non estinguere, le sue sofferenze, Teoman decise di porre fine alla propria vita prima che il peggioramento del suo quadro clinico lo portasse al tracollo. Con il suicidio, Teoman avrebbe evitato ulteriore dolore, ma non solo: in quel modo, Kayà voleva mettere Luca nei guai.
Con questa rivelazione, il caso della morte di Teoman viene archiviato e il maestro Marioni è prosciolto dalle accuse. Il trauma di quel periodo, tuttavia, lo ha reso una persona diversa. Per questa ragione Luca annuncia alla Compagnia la sua intenzione di rassegnare le dimissioni: vuole lasciare il Conservatorio e andare via da Milano per dedicarsi alla sua famiglia.
I ragazzi sono visibilmente scossi dall’annuncio del loro maestro, ma Domenico ha una proposta. Presentando a Luca la sua composizione dal titolo “Storia di una compagnia e di un maestro”, lo esorta a condurli per l’ultima volta, a porte chiuse: soltanto loro. Sebbene non potranno finire l’anno insieme, quella di chiudere un percorso con il loro maestro sembra essere la cosa più importante, per i componenti della Compagnia.
Luca capisce che quella è la cosa giusta da fare, il culmine di un percorso compiuto al fianco di quei giovani che gli hanno salvato la vita. Nelle scene conclusive dell’episodio, il maestro Marioni è il direttore d’orchestra della Compagnia che si esibisce sulle note della composizione di Domenico.
Cosa ne sarà di loro, tra giovani famiglie, seconde possibilità e nuovi inizi, non ci è dato saperlo. Ciò che conta è quel momento insieme: solo il potere salvifico della musica sarà in grado di restituire le risposte che cercano.
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