Come finisce Le indagini di Lolita Lobosco
Come finisce Le indagini di Lolita Lobosco: si è conclusa con la quarta puntata, andata in onda domenica 14 marzo in prima visione su Rai Uno, la fiction tratta dai romanzi di Gabriella Genisi con Luisa Ranieri nel ruolo della protagonista titolare.
ATTENZIONE: quello che segue è la spiegazione integrale del finale della prima stagione di Le indagini di Lolita Lobosco e include grossi spoiler su tutto quello che succede. Se non avete ancora concluso la visione della prima stagione o non volete guastarvi le sorprese, vi consigliamo di non proseguire la lettura. Se invece volete scoprire come finisce Le indagini di Lolita Lobosco, qui troverete tutta la trama completa.
In occasione di una rimpatriata del liceo, Lolita e Antonio ritrovano il compagno di classe Vittorio Lamuraglia. Dopo la cena, quella stessa sera Vittorio sarà barbaramente ucciso da due uomini a bordo di un taxi. La PM incaricata sembra determinata a liquidare il caso come suicidio, ma Lolita vuole andare a fondo della questione.
Infatti non si ferma nemmeno alle mezze risposte del Questore Jacovella, il quale nascose alcune verità sulla morte di suo padre Nicola: ciò che scoprirà la porterà inizialmente a dare le dimissioni, salvo poi revocarle quando troverà la pista giusta per indagare sull’omicidio di Vittorio.
Un’associazione delinquere che trucca le partite di calcio è gestita da un certo Notarnicola insieme al tassista Beppe Carofiglio detto Squagghiasole, il quale operava con Vittorio detto O’ Bebbè. Questi corrompeva i calciatori e riciclava i soldi di un’organizzazione criminale con le scommesse.
Invece di corrompere Scatucci (estraneo ai fatti), puntò i soldi, 100k, Invece di sottometterli come aveva detto sul Rieti vincente, li ha puntati sul Bari vincente , ottenendo 160 mila euro. Per convincere i suoi soci, produsse una ricevuta falsa della scommessa che non aveva mai puntato.
Di fatto Vittorio ha rubato ai suoi complici, lasciando Bari e recandosi negli Stati Uniti dove utilizzò quei soldi per farsi operare di un tumore al polmone. Fu per quel motivo che truffò la malavita e si mise in quel giro: aveva bisogno di 180 mila dollari per pagare l’operazione che gli avrebbe salvato la vita.
La stessa organizzazione criminale con cui lavorava Vittorio fu responsabile dell’omicidio per avvelenamento di Scatucci, perché convinta che non avesse rispettato i patti. Ciò che non sapevano, in realtà, è che il “Leone di Bari” non aveva mai acconsentito a truccare le partite, come invece aveva fatto loro credere Vittorio.
Sabrina Sallusti, la PM, è corrotta: questo è il sospetto di Danilo, che sta effettuando il un’inchiesta sul suo conto. Era lei il magistrato di turno che decise sul caso Scatucci: non è più una coincidenza, deve aver depistato le indagini per tutelare Notarnicola.
Carmela nel frattempo accusa sempre più la gelosia nei confronti dell’ex marito Tonio, il quale passa sempre più tempo con Ursula, la nuova ospite della loro masseria. Prova ancora qualcosa per lui?
Le indagini, nel frattempo, riavvicinano Lolita e Danilo al punto che il commissario Lobosco gli chiederà scusa per il suo comportamento. Con un articolo a firma di Danilo, Lolita riesce a mettere in allarme la PM corrotta, che non perdere tempo a contattare i suoi complici.
Dopo aver acconsentito ad intercettare Sallusti, il Questore Jacovella si scusa con Lolita per avere omesso nel verbale, ai tempi della morte di suo padre Nicola, che c’era stato un testimone al suo omicidio, e che la macchina non si fermò.
Al tempo Jacovella fu costretto a cedere alle pressioni dall’alto, le quali erano probabilmente volte a proteggere Ciro Semeraro, narcotrafficante di Bari che, come rivela Trifone a Lolita, aveva cercato invano di reclutare Nicola Lobosco. “Sei un poliziotto migliore di me” dice Jacovella a Lolita.
Mentre Forte ed Esposito arrestano Notarnicola tendendo una trappola a lui e al suo complice, Jacovella fa scattare le manette per la PM Sallusti. I festeggiamenti per l’arresto saranno anche l’occasione per Caterina di riconciliarsi con Lello. Quest’ultimo deciderà di compiere un passo importante: lasciare casa della mamma per proporre a Caterina di andare a vivere insieme. Con un gesto plateale – un giro in barca improvvisato – riuscirà a riconquistarla.
Lolita si reca a San Vito per ritrovare il suo vecchio mister, Carlo Sapori. Questo è sorpreso dal trovarsi di fronte la sua allieva, ma la sua visita non è solo mossa dalla nostalgia. Vuole delle risposte in merito al padre. Fu Nicola a parlare con Carlo in merito alla sua ammissione: voleva sapere se la figlia di un pregiudicato potesse entrare in polizia.
Petresine si sentiva in colpa nei confronti di Lolita ed era determinato a mettere le cose a posto. Fu talmente testardo da convincere Carlo a parlare coi suoi superiori per perorare la causa di Lolita. In cambio dell’ammissione, avrebbe fornito alla polizia delle informazioni per stroncare un grosso traffico di droga. L’unica condizione era che Lolita fosse giudicata dal corpo della polizia in modo imparziale. Il padre di Lolita fece questo per lei.
Nicola fu quindi ucciso dalla malavita. La polizia fu costretta a coprire tutto perché non poteva compromettere una operazione così grossa che era in corso. Tuttavia la polizia non riuscì a proteggere Nicola. Prima di morire, quest’ultimo lasciò una lettera a Carlo da consegnare a Lolita.
“Sono stato un cattivo esempio per te, sempre. Non è facile cambiare” recita la lettera, che aggiunge: “Tu sei diventata poliziotta solo per i tuoi meriti, e io ho collaborato per amore. L’unica cosa che è contata nella vita è stato essere tuo padre, e mai avrei voluto che continuassi a vergognarti di me”. Nicola la vuole dissuadere dal continuare le indagini sui suoi assassini e conclude:“Ti ho amato più della vita mia, papà”. Lolita si commuove al leggere quelle parole, rammentando il loro ultimo incontro mentre lei era in procinto di partire per la scuola di polizia.
Antonio nel frattempo è andato a Roma con la moglie Porzia per passare un weekend romantico. I due hanno deciso di preoccuparsi meno dei fattori esterni che possano disturbare la loro serenità coniugale, e di concentrarsi maggiormente l’uno sull’altra. Lolita si ritroverà davanti Danilo, che la sorprende nel piazzale della stazione. I due si lasciano andare ad un bacio appassionato.
Nunzia, intanto, si reca in cimitero per raccontare a Nicola l’ultima novità: Trifone le ha chiesto di uscire, non facendo più mistero del suo debole per lei. Dopo aver ricevuto, da chissà quale piano astrale, il beneplacito di Nicola, Nunzia è raggiunta da Lolita che in quell’occasione le presenta Danilo.
Finalmente Lolita riesce a riconciliarsi con il ricordo del padre, al quale porta dei fiori, e con la madre, che abbraccia teneramente. Intanto quest’ultimo pensa già alla convivenza, ma Lolita ha ancora altro per la testa: non ha ancora detto a sua madre e sua sorella la verità su suo padre.
“Non è stata una disgrazia, Ma’’” rivela Lolita, prendendo il coraggio a due mani e portando madre e sorella sul luogo dove fu ucciso Petresine. Nunzia aveva sempre avuto ragione: Nicola è stato ucciso. “Papà ha aiutato la polizia a smantellare un traffico dj droga, e quelli si sono vendicati” spiega Lolita. Nicola era davvero una brava persona, come ha sempre detto Nunzia. Chi è stato l’omicida, Lolita non lo sa ancora: lo scoprirà, promette, mentre si stringe in un abbraccio con Nunzia e Carmela.
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