Come finisce Le Ragazze Del Centralino?
Quando lo scorso febbraio Netflix ufficializzò che la sua prima serie originale prodotta in Spagna sarebbe giunta al termine, il pubblico affezionato alle telefoniste fu sollevato dall’apprendere che gli ultimi dieci episodi sarebbero stati distribuiti sulla piattaforma in due parti. La prima ha esordito lo scorso 14 febbraio, mentre la seconda è disponibile a partire dal 3 luglio.
Anticipando successo de La Casa di Carta (che diventò serie originale Netflix soltanto a partire dalla terza parte), e prima ancora che gli abbonati fossero conquistati dagli scandali di Élite, in Spagna Netflix era sinonimo de “Las Chicas De Cable”.
Quella che era nata come un’innocua produzione dai risvolti soap sulle vite di un gruppo di amiche negli anni Venti, i cui intrecci non erano dissimili a quelli di Velvet, ben presto è diventata nel corso delle sue ultime stagioni un vero manifesto che risuona oggi più che mai contemporaneo.
Oltre ad integrare nel proprio racconto gli eventi che hanno condotto alla Guerra Civile Spagnola e alla scalata al potere del Generale Francisco Franco, Le Ragazze Del Centralino ha portato sullo schermo un’ultima stagione che celebra tutte le donne che, nel corso della storia, si sono opposte a qualsiasi forma di oppressione.
ATTENZIONE: quello che segue è la spiegazione del finale della quinta e ultima stagione di Le Ragazze Del Centralino e include grossi spoiler su tutto quello che succede. Se non avete ancora concluso la visione o non volete guastarvi le sorprese, vi consigliamo di non proseguire la lettura.
Ecco come finisce Le Ragazze Del Centralino
L’episodio “Capitolo 42: La Fine”, il decimo della quinta stagione nonché epilogo della serie, vede Lidia (Blanca Suarez), Marga (Nadia De Santiago), Carlota (Ana Fernandez) e Óscar (Ana Polvorosa) prendere una decisione estrema che salverà la vita a molte persone.
Nel corso degli ultimi cinque episodi della parte 2, Lidia si è trovata detenuta nel campo di prigionia e rieducazione di Aranjuez sotto la guida di Carmen (Concha Velasco). Quest’ultima incolpa Lidia della morte del figlio Carlos (Martino Rivas), che fu arrestato con lei e successivamente ucciso da Romero (Antonio Molero). Il generale è deciso a far passare la morte di Carlos come suicidio, inscenandolo nel tentativo di risultare estraneo alla vicenda.
Al campo arriveranno in un secondo momento anche Óscar, Marga, Carlota e Francisco (Yon Gonzalez). Lidia tenterà di trovare aiuto in Elisa (Angela Cremonte), figlia di Carmen e infermiera del campo di detenzione. Quest’ultima è parte di una rete clandestina che offre riparo ai nemici del regime, e sta organizzando un passaggio sicuro via mare dalla Francia meridionale alla volta del Cile.
Per Lidia, Elisa rappresenta la speranza di salvezza. Se riusciranno ad imbarcarsi verso il Sud America, lei e i suoi amici potranno lasciare la Spagna con i loro cari, e rendere le persecuzioni di cui sono stati vittima soltanto un brutto ricordo.
L’operazione di salvataggio non ha l’esito sperato ed Elisa diventa l’ennesima vittima della follia di Romero: questo convincerà la madre di lei, Carmen, a collaborare con Lidia in cambio della cattura del generale, del quale intende vendicarsi.
Francisco e Pablo (Nico Romero) aggrediranno Romero e Carmen avere giustizia per la morte di sua figlia. Dopo aver affidato le sue proprietà a Lidia cosicché il futuro della piccola Eva sia tutelato, Carmen si suicida.
Una volta messa a punto la fuga, il lieto fine sembra essere all’orizzonte. Tuttavia Carlota, Marga, Lidia, Óscar, Pablo e Francisco sono ben consapevoli di non essere ancora fuori pericolo.
Il treno sul quale viaggiano Carlota, Lidia, Marga, Óscar e tutti coloro in fuga dal regime sarà fermato in stazione da una pattuglia di nazionalisti. Le ragazze e Óscar decidono di arrendersi, ma ricorrendo ad una sostanza narcotizzante, riescono a derubare i soldati dei fucili, a fuggire dal posto di blocco e ad alzare la sbarra che impediva al treno di riprendere la propria corsa.
Le centraliniste e Óscar si accingono a risalire in carrozza: sono pochi i metri a separarle dal treno, ma un’altra pattuglia di soldati franchisti bloccherà il loro viaggio della speranza. Óscar e le ragazze si rendono conto che non riusciranno a montare sul treno, e intimano a Pablo di non fermarlo bensì di continuare la loro corsa: “Fallo per i bambini” dice Marga.
Le centraliniste e Óscar fuggono dai colpi sparati dalla milizia franchista e si nascondono in un capanno abbandonati nelle vicinanze dei binari.
Le ragazze del centralino sono morte?
Nei minuti finali dell’episodio, Lidia, Carlota, Marga e Óscar sono consapevoli di essere assediate dal gruppo di soldati nazionalisti che ha accerchiato il capanno nel quale hanno trovato riparo. Stavolta non ci sarà una via di scampo, ma non per questo dovranno affrontare i loro avversari chinando il capo.
Le ragazze e Óscar sono consapevoli che non usciranno vive da quell’agguato. Ad animarle, tuttavia, è la profonda convinzione di essere dalla parte giusta, e che le loro azioni hanno portato alla salvezza delle persone che amano.
Per questo motivo, in un momento toccante che risuona come uno straziante addio, Marga, Lidia, Carlota e Óscar decidono di emergere dalla rimessa a testa alta, guardando negli occhi i loro assalitori.
Schieratesi l’una affianco all’altra, le ragazze e Óscar attendono il loro destino, risolute e fiere.
Sebbene la scena che segue, ovvero quella della loro fucilazione, è stata omessa, sono delle scritte su schermo nero a fugare ogni dubbio su cosa è successo dopo alle telefoniste e ad Óscar.
Le ragazze del centralino diedero la vita per creare un mondo migliore. Sono solo un esempio dei sacrifici fatti da milioni di donne nel corso della storia. Donne coraggiose, altruiste, orgogliose. Donne che lottarono e ancora lottano per la parità di diritti e la libertà dell’essere umano. Questo è il nostro omaggio.
Nel frattempo, gli esiliati riescono finalmente a superare il confine e ad arrivare in Francia attraverso un valico tra i Pirenei. Francisco apre la fila portando sulle spalle Eva; al suo fianco Pablo che tiene tra le braccia il piccolo Julio.
Il sacrificio di Carlota, Marga, Lidia e di Óscar non è stato invano: i loro cari sono stati condotti alla salvezza proprio grazie a quel gesto coraggioso.
La spiegazione dell’ultima
La scena finale si apre con la voce fuori campo di Lidia, che sembra provenire da una sorta di aldilà nella quale riflette sulla propria vita e su coloro che l’hanno resa la persona che è oggi.
Al centralino, Marga e Carlota si siedono vicine, mentre Ángeles (Maggie Civantos), che appare per un’ultima volta nella serie, sottopone ad Oscar una cartella. A loro si aggiunge Lidia:
Tanto tempo fa, mi chiamavano Alba. Lasciai un paesino per amore e andai a Madrid, lì mi persi. Finché non trovai loro, che mi salvarono. Ora so chi ero veramente: Lidia Aguilar, operatrice telefonica. Qui è iniziata la nostra storia e qui finisce: perché siamo sempre state e sempre saremo le ragazze del centralino.
Lidia sorride e rivolge il proprio sguardo allo spettatore, infrangendo la quarta parete assieme a Marga, Ángeles, Carlota e Óscar.
Insieme, riprendono a lavorare perché la vita e la leggenda delle ragazze del centralino è destinata a non finire mai.
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