Come finisce Leonardo
Come finisce Leonardo? Si è concluso con l’ottavo episodio la prima stagione su Rai 1 della serie evento con protagonista Aidan Turner. Ecco tutto quello che succede nell’ultima puntata di Leonardo.
ATTENZIONE: quello che segue è la spiegazione integrale del finale della prima stagione di Leonardo e include grossi spoiler su tutto quello che succede. Se non avete ancora concluso la visione della prima stagione o non volete guastarvi le sorprese, vi consigliamo di non proseguire la lettura. Se invece volete scoprire come finisce Leonardo, qui troverete tutta la trama completa.
Nell’ultimo episodio della prima stagione, Leonardo (Aidan Turner) scopre la verità su Caterina (Matilda De Angelis). Dopo aver pedinato quest’ultima, l’artista scopre che Ginevra De Benci (Poppy Gilbert) ha preso con sé il piccolo Francesco, un bambino di dieci anni nato dalla relazione con Ludovico Sforza (James D’Arcy) dopo il periodo di Caterina a Milano.
Caterina lo ha affidato a Ginevra perché non vuole che Francesco conosca la povertà e abbia una vita di stenti come quella che ha dovuto patire lei. “Io non voglio vedere un altro figlio perdere la madre, e soprattutto il tuo” dice Leonardo a Caterina, proponendole di crescere insieme il bambino.
Questa è l’occasione per Leonardo di riunirsi a Ginevra, la quale lo ringrazia per il suo ritratto: “Ogni volta che mi sono sentita triste e sola in questi anni, ho guardato il modo in cui avete visto me allora, e ogni volta questo mi ha dato il coraggio di andare avanti” dice la nobildonna.
Caterina e Francesco si trasferiscono nella bottega di Leonardo, mentre quest’ultimo si adatta al nuovo ruolo di padre, cercando di conciliare la propria arte alla presenza del piccolo Francesco. “Avevo paura di fidarmi ancora di una persona” spiega Caterina a Leonardo, confessandogli che temeva di poter essere di nuovo ferita dal suo amico: per questo si era allontanata, tempo addietro.
Sanseverino (Antonio De Matteo), nel frattempo, si presenta alla porta di Leonardo e Salaì (Carlos Cuevas). Ancora piccato per la mancata lealtà al Moro dimostrata da Leonardo, Sanseverino trasale quando scopre che Caterina vive con lui. Quest’ultima non dimentica che Sanseverino è colpevole della morte di Gian Galeazzo Sforza (Edan Hayhurst). La situazione peggiora con l’arrivo del piccolo Francesco, che Sanseverino intuisce essere il figlio nato dalla relazione extraconiugale tra Caterina e Ludovico.
Leonardo dice a Sanseverino che ha chiuso con guerre e politica: questo è il messaggio da portare al Moro. Tuttavia, la vita di Francesco è in pericolo, adesso che Sanseverino sa dell’esistenza di un figlio di Ludovico. Il Moro, nel frattempo, all’apprende di Francesco decide che c’è un unico modo per impedire ai francesi di usare il bambino contro il suo regno: ucciderlo.
Leonardo e Salaì organizzano in fretta la loro partenza con Caterina e Francesco: devono lasciare Firenze quanto prima per fare ritorno a Milano. L’artista apprenderà dalla sua amica il dolore che conobbe quando fu costretta ad andare a letto con Ludovico, pur di restare alla sua corte dopo la partenza di Bernardo Bembo (Flavio Parenti). “Mi sentivo come se fossi una nullità” confessa Caterina, la quale poserà per “Leda e il cigno”.
Come deduce Stefano Giraldi (Freddie Highmore), quello è il dipinto che poi Caterina avrebbe dato alle fiamme. Leonardo lo ritiene il suo migliore lavoro, perché l’amore è verità. “Avevo una casa, e quella era la mia famiglia” racconta Leonardo, rammentando quel periodo felice della sua vita. Il tempo è agli sgoccioli, e l’artista deve dare la propria confessione a Stefano se vuole scampare la condanna a morte: perché l’omicidio di Caterina ha salvato la vita a Francesco?
Chi ha ucciso Caterina da Cremona?
Una notte, nel podere in cui sono riparati Leonardo, Salaì, Caterina e Francesco, il capitano Rossi, fedele a Sanseverino, bussa alla loro porta. La spedizione ha uno scopo ben preciso: trovare Francesco, e portarlo via. Fortunatamente, Leonardo riesce a far sì che il piccolo sia ben nascosto, e l’ispezione del capitano si concluderà con un nulla di fatto.
“Leonardo è mio padre” dice Francesco a Caterina, percependo la situazione di pericolo in cui si trova. L’indomani, Leonardo porterà Francesco al convento di padre Luca Pacioli (Giovanni Scifoni). Caterina incolpa Leonardo: se avessero lasciato il bambino in custodia a Ginevra, adesso la vita di Francesco non sarebbe a repentaglio. Questa lite è la ragione che porta Caterina a bruciare “Leda e il cigno”, come scopre Leonardo al suo rientro. Nel frattempo Bernardo, tornato a Milano, riceve la lettera di Caterina.
Quest’ultima, intenta a pettinarsi, scopre di essere stata avvelenata in una maniera analoga a quella che sancì la morte di Gian Galeazzo: una sottile polvere rossa copre tutti i suoi oggetti. Arriviamo alla scena che apre la serie: di fronte a Leonardo, Bernardo e Salaì, Caterina annaspa, portandosi a fatica fino al cortile e cadendo a terra in preda alle convulsioni. Mentre Bernardo cerca di aiutarla e intima a Leonardo di aiutare Caterina, il genio resta impassibile di fronte al corpo della sua amica senza cercare di aiutarla o di salvarla.
Adesso Stefano Giraldi conosce tutta la storia, ma Leonardo si fa promettere di non fare parola a nessuno dell’esistenza di Francesco. Nel frattempo, Salaì riesce a visitare Leonardo: “Ho fatto come mi hai chiesto” gli dice tra le lacrime, consapevole che l’uomo che ama sarà impiccato quello stesso giorno. Giraldi, intanto, sembra firmare il suo rapporto sull’indagine: è consapevole che ottenere da Leonardo una confessione gli varrà la tanto desiderata promozione.
Sanseverino riceve Giraldi: è molto interessato a ciò che Leonardo ha detto, in particolare a proposito di un bambino. Il Comandante, tuttavia, si dimostra fedele a Leonardo: una promessa è una promessa. “Nessun riferimento a un bambino” dice Giraldi, mentre Sanseverino annuncia che si fermerà in città il tempo di assistere all’esecuzione di Leonardo.
L’interesse dimostrato da Sanseverino per Francesco è la prova che lo incastra: adesso Giraldi sa che tutto quello che Leonardo gli ha raccontato corrisponde al vero.
Mentre il genio riceve gli ultimi riti prima dell’impiccagione, Stefano coinvolge Salaì in una disperata corsa contro il tempo: Leonardo sa resuscitare i morti, dice il Comandante, e adesso devono fare realmente giustizia. Poco prima che il corpo di Leonardo sia issato, Giraldi sopraggiunge con in mano una lettera scritta da Caterina.
Caterina Da Cremona è viva
In quella missiva c’è la prova schiacciante che Sanseverino, al soldo del tiranno Ludovico Sforza, uccise Gian Galeazzo: Caterina doveva morire perché sapeva, e la sua confessione avrebbe potuto sancire la fine del regno di Sforza. Ecco perché Sanseverino voleva avvelenarla: per impedirle di parlare.
Il capitano Rossi sembra credere alla ricostruzione di Giraldi, e dà ordine ai suoi uomini di arrestare Sanseverino. Quest’ultimo riesce a fuggire, mentre Leonardo viene liberato dal cappio. Finalmente libero, Leonardo chiede a Stefano Giraldi della lettera di Caterina: in realtà il Comandante ha bluffato, la famigerata lettera era un pezzo di carta bianca.
Tuttavia, c’è ancora un nodo da sciogliere: Sanseverino non avvelenò Caterina. Fu Leonardo, stando all’ipotesi di Giraldi: costui ha finalmente capito come stanno realmente le cose.
Per proteggere il piccolo Francesco, il bambino doveva scomparire. Ma il piano di Leonardo e Caterina era ben più articolato: se Caterina fosse stata creduta morta, nessuno avrebbe potuto trovare Francesco. Questo è anche il motivo che portò Leonardo a bruciare le lettere che si era scambiato con padre Pacioli, insieme a tutte le immagini di Caterina.
Leonardo le aveva date alle fiamme per far credere che quella fosse opera di Caterina, cosicché ci fosse un movente che giustificasse il gesto di Leonardo. Bruciare tutte le immagini di Caterina significava proteggerla: nessuno si sarebbe ricordato che aspetto lei avesse. Per amore, Leonardo ha bruciato persino il suo dipinto più bello.
Caterina era ignara del piano di Leonardo, e quando se ne rese conto, era troppo debole per opporsi. La lettera di Caterina a Bembo era in realtà scritta da Leonardo, che aveva bisogno di un testimone che corroborasse quella versione degli eventi.
Dopo aver riportato in vita Caterina con lo stesso antidoto che salvò Ludovico, Leonardo sostituì il corpo di Caterina, in realtà viva e vegeta, con una salma procuratagli dal professore di Pavia che lo aiutava coi suoi studi di anatomia. Quando Leonardo fu catturato, il genio stava recuperando l’ultima immagine rimasta di Caterina. Non aveva in progetto di farsi catturare, ma è successo perché il piano andò all’aria a causa di quell’imprevisto.
La sua innocenza, smentita dalla confessione di Salaì, era un espediente per distrarre Giraldi dal concentrarsi su Caterina. È per questo che il Comandante porta Leonardo in un casolare di campagna, dove lo riunisce a Caterina. “Ho fatto quello che dovevo” dice Leonardo alla sua amica, commosso. “Quel dipinto ti avrebbe resa immortale. Ora nessuno saprà quanto sei importante per me” spiega l’artista in merito alla distruzione di “Leda e il cigno”.
Salaì e Padre Pacioli arrivano con Francesco: la famiglia è finalmente riunita, grazie alla complicità di Giraldi. Finché Sanseverino è vivo, Leonardo non potrà ricongiursi a loro. “Tu sei senza alcun dubbio l’uomo più singolare che abbia mai conosciuto, e anche il migliore” è l’addio di Caterina a Leonardo, mentre lei e il figlio si allontanano con la carrozza che Giraldi ha ceduto a padre Pacioli.
“Avete cambiato il mio modo di vedere il mondo, e me stesso” dice Giraldi, che confessa a Leonardo e Salaì il desiderio di vedere completato “Il dipinto della donna con quel sorriso misterioso”. Ludovico Sforza, recita l’epilogo, morì prigioniero dei francesi nel 1508, mentre di Caterina da Cremona, il cui destino resta un mistero, sopravvive solo un’immagine: la serie ci porta a credere che sia quel disegno che Leonardo fece di lei e diede al piccolo Francesco, perché sentisse meno la mancanza di sua madre.
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