Come finisce Luna Nera
Come finisce Luna Nera: la serie fantasy in sei episodi si conclude con un episodio che apre scenari inaspettati.
Per certi versi, più che un epilogo della prima, il sesto episodio sembra più il preambolo di una seconda (non ancora annunciata) stagione. Dopo aver costruito il mondo di Serra e delle Città Perdute per cinque episodi, il capitolo finale “Lux” ribalta le carte in tavola e presenta una nuova eroina e un’antagonista sorprendente. Andiamo con ordine.
Che cos’è la Festa delle Candele
L’episodio si apre con il Cardinale Marzio Oreggi (Roberto De Francesco) intento a compiere un incantesimo per rendere nulli i poteri delle streghe. Sebbene abbia scalato le gerarchie ecclesiastiche, Marzio continua a ricorrere al sapere delle streghe custodito nel Libro dei Regni di cui si è appropriato indebitamente quando uccise Diotima e fu bandito da Antalia (Barbara Ronchi).
Consapevole dell’imminente arrivo delle streghe che tenteranno di liberare Valente (Lucrezia Guidone), fratello di Ade e l’amata di Tebe Leptis (Giada Gagliardi), Oreggi li tiene imprigionati nelle segrete, in attesa di giustiziarli all’alba del giorno dopo la Festa delle Candele. La chiave stregata della loro cella è stata affidata da Sante (Giandomenico Cupaiuolo) a Padre Tosco (Gaetano Aronica).
Leptis e Valente vengono raggiunti da Cesaria (Gloria Carovana), che promette di liberarli a patto che le dicano dove si trovino le streghe. La sua fedeltà ai Benandanti è cieca, così come lo è la sua convinzione di essere considerata alla pari da loro.
A Serra, Pietro (Giorgio Belli) è determinato ad aiutare Ade (Antonia Fotaras): sebbene Valente abbia tentato di uccidere il padre di lui Sante, Pietro ritiene che sia sbagliato giustiziare un bambino – soprattutto perché il ragazzino in questione è il fratello della donna che ama. Per questo motivo, Pietro recluta Spirto (Filippo Scotti), incaricato di passare le informazioni sui due prigionieri alla sua adorata Persepolis (Adalgisa Manfrida).
Nonostante le sue riserve iniziali, Tebe (Manuela Mandracchia) acconsente a ricevere l’aiuto di Pietro. Quest’ultimo raggiunge Ade alle Città Perdute e insieme ordiscono un piano per liberare Leptis e Valente in occasione della Festa delle Candele grazie all’aiuto di Janara (Federica Fracassi), Petra (Giulia Alberoni), Segesta (Martina Limonta) e Aquileia (Camille Dugay). Nel frattempo Spirto ruba la chiave stregata ma viene scoperto da Sante, che decide di non intervenire per tendere una trappola alle streghe.
La Festa delle Candele è un antica celebrazione tipica del paesino di Serra: gli abitanti si mascherano brindano, danzano e si svagano in questo rituale atto a scacciare malocchio, pestilenze e… la stregoneria.
Quella sera, le streghe dal volto celato si mescolano tra la folla agghindata: Spirto passa la chiave a Persepolis mentre Pietro e Ade si concedono un tenero ballo sulle note di “Somewhere Only We Know” dei Keane cantata da Lily Allen.
Tebe, Petra, Segesta, Aquileia e Janara entrano in azione. Ricorrendo ai fuochi d’artificio come distrazione, le streghe assieme ad Ade e Persepolis riescono a stordire un Benandante di guardia e arrivano alle segrete, ma ad attenderle c’è Oreggi con Sante, Cesaria e gli altri cacciatori. Gli incantesimi delle streghe sono inutili: il cardinale ha invocato una magia che le rende impotenti.
Senza più modo di fuggire, le streghe vengono condotte nella cella di Valente e Leptis, brutalmente fustigata sulla schiena, in attesa di essere giustiziate insieme l’indomani.
Che cos’è la Luna Nera: chi è Valente davvero
La mattina seguente, Pietro trova Spirto gravemente ferito: la tortura è stata la punizione per il suo tentativo di aiutare le streghe. Pietro vuole portare via il suo amico da Serra.
Poco prima era riuscito a persuadere Cesaria a condurlo nella cella dove si trova Ade, alla quale ha giurato di trovare un modo per salvare lei e le altre streghe.
Nel frattempo queste ultime vengono spogliate, vestite con una tunica e condotte verso il sagrato dove ad attenderle ci sono i roghi. La folla rabbiosa vuole vederle bruciare, aizzata dai vaneggiamenti di Sante, che vestito della pettorina bedetta da Oreggi osserverà con quest’ultimo e Padre Tosco l’esecuzione dal pulpito.
Mentre Tebe, Petra, Segesta, Aquileia, Valente, Persepolis e Janara vengono condotte ai pali del rogo, Ade è costretta a raggiungere Oreggi sul pulpito: “È questo il tuo posto” le dice mentre i suoi occhi si riempiono di oscurità. Ade non verrà giustiziata: il cardinale la vuole viva.
I Benandanti si apprestano ad appiccare il fuoco al rogo, ma in cielo il disco giallo del sole inizia a coprire quello nero della luna: la piazza piomba nella totale oscurità.
Questo causa sgomento tra i popolani e il terrore in Padre Tosco, ma non è nulla in confronto a ciò che sta per succedere. Adesso che la folla torna a voltarsi verso le streghe, si scatena il panico quando le donne non si trovano più legate ai pali bensì in mezzo alla piazza, in cerchio con Valente in mezzo, il capo chino. Le armi dei Benandanti iniziano ad illuminarsi e a vibrare.
I loro occhi sono bianchi mentre quelli di Valente dardeggiano di luce: il bambino evoca uno scudo magico che si propaga per tutta la piazza stordendo Benandanti e popolani. Oreggi invoca una magia analoga per proteggere Sante, Cesaria, Ade e il pulpito.
Valente si libra in cielo: alla visione di questa stregoneria, Oreggi fugge in chiesa e riesce a liberarsi dalla stretta di Sante. Dopo essere stata curata da Valente per le ferite che aveva riportato durante le torture, Leptis imbraccia una balestra e infrange lo scudo protettivo invocato da Oreggi.
Il bambino dà il colpo di grazia alla magia del cardinale: la balaustra del pulpito si infrange, e Sante crolla a terra. Valente si avvicina a sua sorella Ade, ma a quel punto Sante si risveglia e afferra Valente per la gola, provocando la sensazione di soffocamento in tutte le streghe nella piazza.
L’eclissi si sta per concludere e la luce inizia a diffondersi sulla piazza: agendo in fretta, Ade uccide Sante colpendolo al centro del costato con un pugnale.
In quel momento Pietro sopraggiunge con Spirto sotto braccio, e assiste impotente alla morte del padre mentre Ade, con le lacrime agli occhi, lo guarda disperata. Con il suo ultimo respiro, Sante chiede a Pietro di promettergli che proteggerà Serra.
Adesso Pietro è rimasto solo, orfano dei genitori e abbandonato dalla donna che ama, quest’ultima macchiatasi dell’omicidio del padre di lui.
Valente torna a volare in cielo, seguito dalle streghe che si librano nei raggi di luce: Leptis porta via Ade a forza e fuggono in groppa a un cavallo. Oreggi fugge da Serra portando con sé il Libro dei Regni. Pietro, Cesaria e i Benandanti issano il corpo esanime di Sante sulle loro spalle, tributo degno di un eroe caduto in battaglia.
Pietro onora la memoria di Sante e assume il comando dei Benandanti, giurando fedeltà alla propria armata e promettendo di non consentire più a nessuna donna di entrare nel suo cuore. Oltre a voltare le spalle ad Ade, Pietro compie un gesto di spregio nei confronti di un’altra donna: Cesaria, la ragazza cresciuta insieme a lui come una sorella, leale Benandante, si trova retrocessa in favore di Spirto, scelto da Pietro per essere il suo secondo in comando.
Mentre Spirto accetta quell’incarico, dimenticando apparentemente Persepolis, Cesaria sembra aver finalmente realizzato che non c’è posto per lei in quel covo di misogini.
Il significato della Luna Nera: chi è l’eletta
Leptis e Ade raggiungono in una radura Persepolis, Janara, Tebe, Petra, Segesta e Aquileia che sono intente ad agghindare una bambina vestita come loro di bianco. La bambina è Valente, i cui lunghi capelli biondi sono raccolti in una pettinatura arricchita con fiori metallici. Valente non è un bambino, è una bambina. Le streghe si inchinano a Valente, battezzata col nome di Luxor in quanto è colei che le difenderà dalle tenebre.
Ade assiste alla scena completamente attonita. A raggiungerla è la voce di sua madre Anatalia, che la esorta a ricongiungersi a sua sorella e alle altre streghe. Ade sa di non essere come loro: quella luce la spaventa, e più di tutto è terrorizzata da quella rivelazione. In un flash-back assistiamo al parto di Antalia, che confessa ad Ade di avere saputo che Valente fosse L’Eletta sin dal momento in cui scoprì di portarla in grembo.
Questa scena si ricollega al primo episodio di Luna Nera, in cui Ade bambina saluta la madre Antalia che in preda alle doglie del parto le promette che chiunque sarebbe tornata da lei si sarebbe presa cura di Ade e di suo fratello. La giovane Antalia non fece più ritorno dai suoi figli, non con quelle sembianze: la donna che Ade credeva essere sua nonna era in realtà sua madre Antalia, che aveva sacrificato la sua gioventù per compiere un incantesimo di protezione. Non a caso, quando il cadavere di Antalia fu riportato alle Città Perdute, il suo aspetto era tornato ad essere quello di gioventù. A chi era destinata quella magia?
Che fine fa Ade
Antalia spiega ad Ade che l’unico modo per proteggere L’Eletta era celando la sua identità, nascondendo cioè la sua natura: la bambina fu quindi trasformata in un bambino grazie a tutto il potere di Antalia, che con quell’incantesimo rinunciò a tutta la sua giovinezza, così da tenerla al sicuro. Quell’incantesimo protettivo, tuttavia, aveva una data di scadenza: la bambina avrebbe avuto le sembianze di un maschietto fino alla prima luna nera. Allora la sua vera natura femminile si sarebbe infine manifestata.
Ade è sconvolta: non riesce a credere che sua madre le abbia potuto mentire per tutta la sua vita, prima sulla sua vera identità e poi su quella di sua sorella. Antalia si manifesta e cerca di far ragionare la figlia, spiegandole che ha mentito per amore e che non esiste una sola verità. Le parole di Antalia conservano un monito: presto anche Ade sarà chiamata ad affrontare la propria vera natura e dovrà essere pronta.
Tutto questo è troppo per la giovane, che ricorre ai propri poteri per far sparire l’apparizione della madre. Improvvisamente, delle voci iniziano a perseguitare Ade: ha oltrepassato un confine e adesso non si può più tornare indietro. La sua fuga dalle voci la porta nel mezzo di una spiaggia di ciottoli: Ade mette a tacere quei sussurri ricorrendo alla magia: le immagini di Luxor si susseugono frenetiche nella sua mente. Ade si getta a terra, china e frastornata. Quando rialza il viso e lo porge allo spettatore, i suoi occhi sono completamente neri proprio come lo erano quelli di Oreggi.
Marzio Oreggi è il padre di Ade e Valente?
La scena finale allude a qualcosa che si era intravisto all’inizio del secondo episodio di Luna Nera, ovvero il legame tra Antalia e Marzio in gioventù. Fu Antalia ad impedire alle streghe di uccidere Marzio, poco prima che quest’ultimo uccidesse la loro maestra Diotima. L’avventatezza di Antalia e la sua convinzione che ci fosse del buono in Marzio lasciano intendere un legame tra i due.
È possibile che Oreggi sia il padre di Ade – e di Valente? L’identità del loro padre, sempre che le sorelle condividano la medesima paternità, è rimasta un segreto per tutta la prima stagione di Luna Nera. Apparentemente, la ragione per cui Origgi voleva Ade viva era riconducibile alla convinzione che lei fosse L’eletta. Quando il cardinale le dice “Il tuo posto è qui” i suoi occhi si riempiono di nero, analogamente a ciò che succede ad Ade negli istanti finali dell’episodio.
Se Luxor è la luce, sua sorella Ade (il nome stesso richiama il concetto degli inferi) rappresenta il suo opposto, ovvero l’oscurità. Se dall’unione tra Antalia e Oreggi sono nate due bambine, è probabile che una porterà la luce e una le tenebre: Oreggi è in preda all’oscurità, mentre Antalia sembra rappresentare l’energia benevola.
Nella seconda stagione di Luna Nera è probabile che si scaverà in profondità nel legame che unisce Oreggi a Ade e Luxor.
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