La prima stagione di Nightflyers è piena di colpi di scena, e si conclude con un episodio finale che lascia molto spazio all’interpretazione dello spettatore, Tratta dall’omonima novella di George R.R. Martin, la serie disponibile su Netflix dal 1° febbraio 2019 racconta la missione dell’equipaggio della Nightflyer alla ricerca di una misteriosa razza aliena. I Volcryn potrebbero essere la chiave per salvare la Terra, ma nel suo viaggio la Nightflyer viene perseguitata dalla malvagia presenza demoniaco-digitale di Cynthia la madre del capitano Eris, il recluso a capo del vascello.
L’ultima puntata della prima stagione si apre col sacrificio di Matheson (Gretchen Mol). La psichiatra ha dato la propria vita per salvare la Nightflyer perché aveva percepito che la sua morte avrebbe consentito al telepata Thale (Sam Strike) di entrare in contatto coi Volcryn e salvare il vascello.
Sotto al ponte di comando, Lommie (Maya Eshet) incontra Auggie (Brían F. O’Byrne). Lommie è ancora posseduto da Cynthia (Josette Simon), la madre del capitano della Nightflyer Roy Eris (David Ajala).
Eris aveva infatti caricato la sua coscienza nel processore del computer della Nightflyer prima che lei morisse, cosicché la madre potesse controllare tutto anche dopo la sua morte. A seguito del tentativo di Lommie di liberare la nave dalla morsa di Cynthia, la coscienza si è impadronita del suo corpo per prendere il controllo della nave e dirigersi verso casa. Murphy (Phillip Rhys) osserva Auggie e Lommie mentre complottano. Nel frattempo, più la nave si avvicina alla forma di vita aliena, più l’energia telepatica che essa emette riesce a sopraffare Thale.
D’Branin (Eoin Macken) continua con la sua ossessione, cioè usare l’energia dei Volcryn per riunirsi con la figlia tramite il loro campo telepatico; tuttavia riesce a rinsavire quando si accorge del diabolico piano di fuga ordito da Cynthia/Lommie e si aggiudica l’ultimo pod rimasto, battendola per un soffio. D’Branin parte in una scialuppa di salvataggio alla volta dei Volcryn, che incontrerà finalmente. Il campo telepatico dei Volcryn ha portato alla follia Rowan (Angus Sampson), il cui dolore è diventato cieca violenza. Durante uno scontro tra Murphy e Auggie, che sta sabotando la nave su ordine di Cynthia/Lommie, Auggie uccide Murphy.
La scoperta più sconvolgente dell’episodio spetta a Mel (Jodie Turner-Smith). Tramite lei emerge che la forma fisica di Roy è in realtà un ibrido robot frutto della biotecnologia. La sua vera entità è un’avvizzito mutante che vive confinato all’interno di un cilindro al di fuori del quale non sopravviverebbe, totalmente controllato dalla madre. Non è finita qui: Mel, il risultato dell’esperimento di ingegneria genetica che le ha conferito poteri sovrumani, è stata creata partendo da un frammento del DNA di Cynthia. Questo rende Mel la sorella di Eris, cioè dell’uomo che da qualche tempo era il suo amante. Cynthia/Lommie viene detenuta (Auggie la tradisce quando si rende conto che sarebbe scappata senza di lui) e D’Branin sta viaggiando verso i Volcryn.
Sulla Nightflyer sono rimasti Mel, Thale, Rowan e Auggie; i quattro devono trovare una strategia per riavviare la nave, spegnendo i motori, come ultimo disperato tenativo per salvare il vascello. Questo porterà l’ambiente all’interno della nave a scendere sotto lo zero per un minuto: il freddo siderale dello spazio rischia di uccidere l’equipaggio, così l’equipaggio si riunisce compattamente per creare una zona di calore, avvolgendosi in coperte termiche mentre le luci nella nave si spengono ed si avvicinano sempre più ai Volcryn.
Nella scialuppa, D’Branin giunge ai Volcryn e ottiene ciò che desiderava: improvvisamente viene trasportato in un luogo che poi risulta essere la Terra. D’Branin sta ancora urlando quando si accorge di essere finito i una realtà alternativa nella quale sua figlia è viva e lo stava aspettando. La televisione in sottofondo annuncia che le epidemie di virus continuano a mietere vittime in tutto il mondo. D’Branin è ancora ricoperto di sangue, sporco e sudore per via delle vicessitudini sulla Nightflyer: sua figlia lo abbraccia, è felice che lui sia tornato a casa. Nello spazio, la sua scialuppa di salvataggio galleggia solitaria: D’Branin è scomparso, nulla è rimasto di lui. Titoli di coda.
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