Come finisce Non siamo più vivi
Come finisce Non siamo più vivi? Si conclude con il decimo episodio la serie coreana disponibile su Netflix dal 28 gennaio con protagonista Park Ji-hu,Yoon Chan-young, e Cho Yi-hyun.
ATTENZIONE: quello che segue è la spiegazione integrale del finale della prima stagione di Non siamo più vivi e include grossi spoiler su tutto quello che succede. Se non avete ancora concluso la visione della prima stagione o non volete guastarvi le sorprese, vi consigliamo di non proseguire la lettura. Se invece volete scoprire come finisce Non siamo più vivi, subito dopo l’immagine troverete il resoconto completo.
Nell’ultimo episodio della prima stagione, Hyosan e i suoi residenti ne escono decimati. Sebbene la legge marziale sia stata imposta per contenere l’epidemia zombie, le barricate predisposte per contenere l’avanzata dei non-morti non si rivelano sufficienti per contenere gli zombie i quali arrivano fino a Yangdong, una città limitrofa. Resta soltanto una drastica soluzione per porre fine a quella minaccia che potrebbe portare alla distruzione dell’intera Corea: bombardare Hyosan.
Dei 170mila abitanti della città, soltanto 110mila sopravvivono al bombardamento. L’esercito coreano, adoperando dei droni che emettono un suono di frequenza pari a 24 kilohertz, ha adescato gli zombie verso quattro luoghi, l’incrocio a Hyosan, il complesso sportivo, il liceo di Hyosan e il Future College. Le 60mila vittime ricomprendono 50mila infettati dal virus e 10mila asintomatici o, peggio, non contagiati. Tra i sopravvissuti al bombardamento ci sono Park Eun-Hee (Bae Hae-Sun), il pompiere U-Sin (Woo Ji-Hyun) e il detective Song Jae-ik (Kyoo-hyung Lee).
Il capo di gabinetto Seon-Mu (Kim Jong-Tae) si assume la piena responsabilità della decisione di bombardare Hyosan, un tentativo disperato riportare l’ordine attraverso l’applicazione della legge marziale. Incapace di vivere con quel senso di colpa, Seon-Moo si suicida e i suoi soldati si assicurano di portare in sicurezza i sopravvissuti ai bombardamenti. Nell’abitazione di Byeong-chan dove l’esercito si è recato per recuperare i documenti delle sue ricerche, i soldati rinvengono anche la moglie e il figlio. Entrambi verranno portati al quartier generale per essere studiati e analizzati.
Nel frattempo, gli studenti che sono sopravvissuti vengono portati al centro di quarantena. Non è con loro Choi Nam-Ra (Cho Yi-Hyun), la quale è divenuta un ibrido e rischierebbe di essere uccisa dall’esercito qualora fosse identificata. Dopo essere stata contagiata da Yoon Gwi-Nam (Yoo In-Soo), Nam-ra non è diventata una zombie affamata. Al contrario, la giovane è riuscita a mantenere intatta la propria umanità. Il virus le ha permesso di acquisire delle capacità straordinarie, tra cui una forza sovrumana ed una resistenza impressionante. Esistono molte persone come Nam-ra che sono diventate ibride: metà zombie e metà umani, queste nuove creature potrebbero costituire il nuovo stadio evolutivo del genere umano.
Mentre Nam-ra fa ritorno alla città di Hysoan, i sopravvissuti vengono portati nei campi di quarantena per essere tenuti sotto controllo. Il timore è che si possano tramutare in zombie, non essendo ancora chiaro quanto duri il periodo di incubazione del virus. Quattro mesi dopo, del liceo di Hyosan sono sei i sopravvissuti che vivono ancora nei campi di raccolta: Nam On-jo (Park Ji-Hu), Lee Su-Hyeok (Lomon), Yang Dae-su (Lim Jae-Hyuk), Jang Ha-Ri (Ha Seung-Ri), Park Mi-Jin (Lee Eun-Saem) e Seo Hyo-Ryung (Kim Bo-Yoon).
I sei amici, allertati da un falò che intravedono accendersi al liceo di Hyosan. I sei adolescenti evadono il coprifuoco per raggiungere il liceo, dove si riuniscono con Nam-ra ancora un’ultima volta. Nam-ra prima dell’epidemia zombie era sola e non aveva amici, mentre adesso ha una famiglia composta da tutti gli ibridi che, come lei, sono stati contagiati ma non si sono tramutati in zombie. Nam-ra adesso ha una tribù a cui appartiene: nella tragedia la giovane ha saputo trovare i propri simili, e sebbene la sua vita sarà contraddistinta dalla fuga, con il costante timore di essere trovata dai militari, adesso sa che esistono persone come lei.
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