Ha debuttato su Netflix venerdì 5 aprile Quicksand, la serie adolescenziale tratta dal romanzo Störst av allt di Malin Persson Giolito. Prima serie Netflix Original per la Svezia, Quicksand racconta la tormentata e tragica storia d’amore tra Maja Norberg (Hanna Ardéhn) e Sebastian Fagerman (Felix Sandman).
Il rapporto di co-dipendenza tra Maja e Sebastian culmina in un tragico epilogo: la sparatoria nel liceo che i due giovani frequentavano, provocando la morte di quattro persone: il professore Christer (Shanti Roney), Dennis (Suheib Saleh), la migliore amica di Maja Amanda (Ella Rappich) e lo stesso Sebastian. Colpito dai proiettili, ma sopravvissuto per miracolo è Samir (William Spetz), amico di Maja e da sempre diffidente nei confronti di Sebastian. Maja è accusata di omicidio, tentato omicidio e concorso in omicidio, oltre che di avere istigato con alcuni messaggi l’omicidio di Claes Fagerman (Reuben Sallmander), ucciso da Sebastian prima della sparatoria al liceo statale di Djursholm.
Il processo a carico di Maja Norberg vede la neo-diciottenne rischiare una condanna che la potrebbe vedere in carcere per quattordici anni. Maja sapeva della sparatoria ordita da Sebastian? Se sì, in che modo ha contribuito? Ecco la trama dell’ultima puntata di Quicksand, e del verdetto del processo a Maja.
Quicksand spiegazione del finale: “I testimoni”
Nel sesto episodio di Quicksand Maja si appresta ad affrontare la giornata del processo nel quale il tribunale sentirà i testimoni. La ragazza teme di essere ritenuta responsabile dalla corte per tutti i capi di accusa, e di passare i prossimi 14 anni della sua vita in prigione.
Il primo testimone è Labbe (Arvid Sand), che ha scelto di non apparire in tribunale ma di essere collegato telematicamente perché non voleva vedere Maja. Labbe la incolpa non soltanto per la morte della sua fidanzata Amanda, ma anche per essere stata la causa della spirale di follia del suo amico Sebastian. Labbe augura a Maja l’ergastolo e addirittura la morte. Anche Mimmi Steen (Helena af Sandeberg), la madre di Amanda e seconda teste, sembra essere incredula di fronte agli eventi che hanno portato alla morte della figlia: forse Amanda aveva davvero iniziato a temere Maja da quando quest’ultima frequentava Sebastian.
Durante l’episodio 6 viene anche mostrata la catena di eventi che ha portato alla sparatoria. Il giorno prima della tragedia, Sebastian si presenta a scuola dopo la lezione di Christer. Il giovane è chiaramente sotto effetto di droghe e invita tutti gli studenti ad una festa che si terrà la sera a casa sua. Christer prende lui e Maja da parte e dice loro che ha indetto un incontro con loro, probabilmente per aiutarli e affrontare il problema di tossicodipendenza di Sebastian.
Lo sguardo di Maja è completamente vuoto. La ragazza non si è ancora ripresa dalle percosse e dallo stupro che ha subito per mano di Sebastian, e la cosa più folle è che lui si comporta come nulla fosse. Dopo che il suo fidanzato l’ha ridicolizzata di fronte alla sua famiglia alla sua festa di compleanno, la lite tra Maja e Sebastian sfocia nella orribile violenza.
Forse come Claes ha detto a Maja, il ragazzo è davvero irrecuperabile. Il tentativo di suicidio di Sebastian non è servito a fargli voltare pagina: Maja non può fare nulla per lui, e l’odioso padre le aveva suggerito di abbandonare Sebastian per salvarsi. Forse è l’unica volta che Claes ci ha visto giusto.
Torniamo al giorno prima della sparatoria: alla festa a casa di Sebastian è in corso la solita dissolutezza, tra alcol, droghe e musica a volumi improponibili. Il ragazzo accoglie Maja alla porta con due ragazze sottobraccio, esortandola ad unirsi a loro. Maja perde il controllo: ha bisogno di dimenticare ciò che le è successo e di estraniarsi da Sebastian e da ciò che è diventata la sua vita. La ragazza cade in piscina e rischia la vita, ma invece di essere aiutata diventa l’oggetto del divertimento dei presenti, che la riprendono coi loro cellulari. Tra questi c’è anche Samir, che manda il video al padre di Sebastian, Claes, nel tentativo di aiutare Maja e Sebastian, a detta sua.
Quando Claes irrompe alla festa, scoppia la violenza. L’uomo si scaglia contro Sebastian, picchiandolo selvaggiamente con calci e pugni di fronte a tutti gli invitati. Il giovane è a terra, agonizzante e ancora in preda all’alcol e alle droghe. Maja lo cinge dolcemente tra le braccia. In quello che è evidentemente un caso di sindrome di Stoccolma (città nella quale la serie peraltro è ambientata), Maja si rifiuta di abbandonare Sebastian nonostante tutti gli orrori che ha subito per mano sua.
Alle prime luci del mattino, la ragazza lo prega di andare a casa da lei per trovare riparo lontano da Claes, ma Sebastian è determinato a rimanere a casa Fagerman. Maja fa ritorno a casa sua, lasciando solo Sebastian con Claes: mentre se ne va gli invia il famigerato messaggio nel quale ritiene che Claes meriti di morire. In questa finestra temporale i due uomini Fagerman si trovano da soli a casa, ed è allora che Sebastian forza la cassaforte dove erano tenute le armi da fuoco, ne imbraccia una e uccide il padre. Dopo poco Sebastian telefona a Maja, ordinandole di precipitarsi fuori di casa.
I due arrivano al liceo: Sebastian prende il borsone ed entra nella classe dove si trovano Christer, Samir, Amanda e Dennis. Il giovane apre il fuoco uccidendo il professore, Dennis e colpendo anche Samir. Sebastian le punta l’arma addosso e urla “spara, Maja, spara per amor del cielo sai che devi, spara!”. La ragazza estrae un altro fucile dal borsone: è consapevole che il ragazzo che aveva amato le sta intimando di sparargli. Sebastian si trova davanti ad Amanda, e Maja nel panico e nella follia della situazione spara due proiettili che colpiscono fatalmente la sua migliore amica. I due successivi prendono in pieno Sebastian, che cade a terra esanime. Maja rimane a guardare mentre Sebastian esala l’ultimo respiro, impassibile ma con gli occhi colmi di lacrime.
La testimonianza di Samir viene smontata dalla difesa, che procede a indicare che il giovane sia stato plagiato da quanto riferitogli dal padre due giorni prima del suo primo interrogatorio, e che essendosi gettato a terra e finto morto, con gli occhi chiusi non poteva essere certo di aver visto Maja colpire intenzionalmente la sua amica Amanda.
Tempo di arringhe finali: se l’accusa porta avanti strenuamente la sua linea contro Maja, ritenuta responsabile della mattanza e complice di Sebastian, per la difesa la ragazza è lei stessa una vittima di questa tragedia, e men che meno può essere indirettamente considerata una cospiratrice per la morte di Claes.
Il verdetto: la Corte fa cadere tutti i capi di accusa contro Maja per omicidio, tentato omicidio e concorso in omicidio. Anche l’onere per cospirazione viene rigettata. Maja Norberg è assolta: la ragazza può tornare a casa. Nelle scene finali dell’episodio, Maja riabbraccia la sorellina che la accoglie dicendo “sei tornata”. Nello sguardo vuoto di Maja si intravede l’incredulità di essere sopravvissuta a tutto quello che le è capitato nell’ultimo semestre. Maja è uscita dal carcere ed è stata assolta dal tribunale, ma porta ancora dentro di sé l’inferno di Sebastian Fagerman.
Resta da vedere se e come Netflix intende proseguire in merito all’eventualità di una Quicksand 2. Al momento il colosso dello streaming non si è ancora pronunciato sul futuro della serie: il romanzo da cui è tratto non ha un seguito, ma nemmeno Tredici di Jay Asher lo ha – questo non ha impedito a Netflix di commissionarne altre due stagioni. La storia di Maja, tra il senso di colpa della sopravvissuta e una nuova vita da ricostruire, potrebbe essere appena iniziata.
Rossella dice
In realtà Majs è colpevole di duplice omicidio perciò incredibile sia stata assolta ( ha ucciso la migliore amica e il ragazzo)