Come finisce Speravo De Morì Prima
Come finisce Speravo De Morì Prima: si è conclusa col sesto episodio la serie tv su Francesco Totti diretta da Luca Ribuoli in onda dal 19 marzo su Sky e NOW.
ATTENZIONE: quello che segue è la spiegazione integrale del finale della prima stagione di Speravo De Morì Prima e include grossi spoiler su tutto quello che succede. Se non avete ancora concluso la visione della prima stagione o non volete guastarvi le sorprese, vi consigliamo di non proseguire la lettura. Se invece volete scoprire come finisce Speravo De Morì Prima, qui troverete tutta la trama completa.
L’ultimo episodio di Speravo De Morì Prima si apre su Lorena (Martina Lelio) e Marco, il detenuto che nel primo episodio aveva posticipato la sua scarcerazione di dieci giorni pur di aver l’occasione di incontrare Francesco Totti in visita a Rebibbia.
Adesso che Marco è tornato alla sua quotidianità, fervono i preparativi per il matrimonio con Lorena. I due concordano gli ultimi dettagli con Don Ma’, che ha il volto di Corrado Guzzanti.
C’è solo un problema: la cerimonia si terrà nel pomeriggio di domenica 28 maggio, anziché la mattina come Lorena e Marco speravano. I neo-sposini avevano calcolato tutto fino all’ultimo secondo: nozze al mattino, e il pomeriggio in curva per rendere onore al Capitano nella sua ultima partita di calcio giocato, quella della Roma contro il Genoa.
“Ma chi ami di più, Lorena o Totti?” chiede Don Ma’, alquanto perplesso dalle rimostranze di Marco. Il matrimonio non si può rimandare a settembre né anticipare al mattino, ma come Marco gli ricorda, certe domande non si pongono a Roma.
Nel frattempo, Francesco (Pietro Castellitto) si appresta a scendere a patti con la consapevolezza che la sua vita per come l’ha conosciuta fino a quel momento si appresta a concludersi. Dopo quarant’anni sempre con un pallone tra i piedi, come racconta la sua voce narrante, Checco ha di fronte a sé la più grande incognita della sua vita: il dopo.
Sebbene riconosca di essere stato fortunato fino a quel momento, Francesco non riesce a farsi bastare questo per accettare con pacatezza e serenità il cambiamento che si avvicina, inesorabile. Nel frattempo Vito Scala (Massimo De Santis) gli annuncia di avere ricevuto diecimila richieste per i biglietti della sua ultima partita, dai compagni dell’asilo fino a improbabili tutori di ripetizioni di inglese.
Convocato dal mister Spalletti (Gianmarco Tognazzi), Francesco si ritrova a dover decidere come giocare la sua ultima partita. C’è in gioco la qualificazione per la Champions, e giocare sin dal primo minuto potrebbe significare che un’eventuale sconfitta sia attribuita anche in parte a lui.
Nelle ultime partite Francesco non ha giocato molto, con suo estremo disappunto e dei tifosi. Cambierà in occasione del suo ultimo match? Intanto, a casa Totti, Francesco è schivo e particolarmente sensibile, evitando i propri figli e nascondendosi in bagno mentre, commosso, scrive le sue parole di addio al calcio. Mentre i talk show sportivi e i telegiornali parlano incessantemente del suo addio, il Capitano sente di non avere più niente da dire.
Come commemorare un momento fondamentale della sua vita? “Mò devo di’ a tutti che ‘n so capace de diventà n’omo” sbotta Francesco con Ilary (Greta Scarano), ammettendo di temere il momento in cui dovrà parlare all’Olimpico, alla presenza di tutti i tifosi che per ventotto anni sono stati la sua famiglia allargata.
Ancora una volta sarà Ilary a riportare Francesco coi piedi per terra, sedendosi a fianco a lui e iniziando a buttare giù il discorso di commiato. Il Capitano ricorda un aneddoto della sua prima partita con la Roma, quando, sceso in campo, per l’emozione non riusciva a togliersi le braghe.
Venticinque anni con la maglia numero 10 sono tanti, e il peso del tempo che scorre lo avverte anche mamma Fiorella (Monica Guerritore). Con la fine di quell’era, si concludono anche trent’anni della loro vita, come rammenta al marito Enzo (Giorgio Colangeli). Impassibile, quest’ultimo sembra non accusare il colpo. “Una casa di muti!” sbotta Fiorella, mentre il figlio continua a negarsi al telefono. Mamma e papà decideranno di non recarsi all’Olimpico per vedere dal vivo l’ultima partita del figlio: troppa commozione, in quegli anni che scivolano via.
“Il tempo sembrava essere inchiodato: era finita ma non finiva più” dice Francesco la sera prima della sua ultima partita. Con il pretesto di uscire a mangiare un gelato, Ilary convince il marito ad uscire di casa: lo accoglieranno gli amici di sempre, capitanati da Giancarlo (Primo Reggiani) e dal cugino Angelo (Alessandro Bardani), che lo sorprendono con un giro in moto per le strade di Roma addormentata.
Mentre passeggiano mano nella mano con Ponte Cavour in lontananza, Francesco si affiderà, ancora una volta, alla sua laconicità. “Grazie” dice a Ilary. “Di che?” gli chiede quest’ultima. “Di tutto”.
Il mattino seguente, Francesco non riesce a restare fermo. Dopo aver gonfiato le ruote della bici al punto di farne esplodere una e lavato la macchina, è ora di andare per l’ultima volta. Un veloce saluto a Ilary e alla piccola Isabel, e si parte.
“Ecco, sono quasi arrivato. Il mio viaggio finisce qui: tra poco nella mia vita ci sarà un prima e un dopo. Sicuro, ho fatto bene ho fatto male, un lo posso di’ io, io posso solo di na cosa, non è stato facile, e c’è voluto tanto coraggio, ma c’ho messo tutto er core” sono le parole che accompagnano Francesco mentre scende dal pullman che l’ha condotto allo stadio.
Vito Scala lo esorta: “Francè, non scendi?”. Da questo momento non è più Pietro Castellitto a interpretarlo, ma Francesco Totti in persona: la metamorfosi è completa.
Intanto, quella mattina, Lorena e Marco hanno anticipato il matrimonio, costringendo Don Ma’ a sposarli durante la messa. Insieme al prete, i neosposini saltano sul motorino per dirigersi all’Olimpico. Marco giura di avere intravisto il Capitano nel pullman: è un segno del destino.
“Vincere, bisogna vincere per forza, perché non può finire male. È la mia ultima partita. C’ho 36 minuti, un lusso visti i precedenti, uno spunto, se penso che non ce ne saranno altri” racconta la voce narrante del vero Francesco Totti mentre scende in campo per la presenza numero 706.
Sarebbe bello se fosse lui a segnare il goal che decreterà la Champions per la Roma, “Il mio ultimo regalo che facessi alla Roma, l’ultimo regalo che mi fa il pallone”, come dice il Capitano. Poco male se a segnare è De Rossi, colui che dovrà reggere il peso del confronto con una bandiera forte come quella di Totti. “Tocca a me, che non ho più tempo, perdere tempo, fino alla fine della partita, della carriera, di una vita intera” racconta Francesco. L’AS Roma andrà in Champions, è finita.
È giunta l’ora del momento più toccante, quello dell’addio. Le immagini di repertorio di quel 28 maggio 2017, quando dagli spalti campeggiò l’ormai celebre striscione “Speravo de morì prima” scritto da un tifoso che avrebbe voluto non vederlo mai, il giorno dell’addio di Totti. Mentre Francesco legge la lettera, visibilmente commosso, Ilary è a fianco a lui indossando la maglietta “6 unica”, la dichiarazione d’amore di alcuni anni prima. Con loro ci sono i piccoli Christian, Chanel e Isabel che restano a fianco al loro papà.
Tra i tifosi in lacrime, la camera scorge anche Carlo Verdone e Claudio Amendola. “A un certo punto della vita si diventa grandi, così mi hanno detto, che il tempo va deciso, maledetto tempo” dice con voce spezzata Francesco Totti sulle note dell’inno “Roma, Roma, Roma” di Antonello Venditti, mentre ricorda allo stadio la gioia del 17 giugno 2001, quando si festeggiò il terzo scudetto della Roma.
“Oggi questo tempo è venuto a bussare sulla mia spalla dicendomi dobbiamo crescere, da domani sarai grande. Ora è finita veramente, mi levo la maglia per l’ultima volta, la piego per bene anche se non sono pronto a dire basta e forse non lo sarò mai” continua Francesco.
“Spegnere la luce non è facile. Adesso ho paura, ora scendo le scale, entro nello spogliatoio che mi ha accolto che ero un bambino e che lascio adesso, che sono un uomo. Sono orgoglioso e felice di avervi dato ventotto anni d’amore. Vi amo”. In lacrime, Francesco tiene tra le mani il pallone che ha firmato, per poi lanciarlo, con un ultimo calcio, verso gli spalti.
Negli spogliatoi, il presidente della AS Roma raggiunge Francesco, seduto al buio. “Non può finire così. Un altro anno, e poi si vede” gli dice, presentandogli carta e penna. “Ma che davero? Guarda che firmo” gli risponde il Capitano.
La serie si conclude con un salto temporale. Lorena, visibilmente incinta, accompagna loro figlio allo stadio Olimpico insieme a Marco. Lo speaker annuncia che è la prima giornata del girone di andata del campionato italiano di calcio serie A 2026/2027. La voce squillante annuncia l’entrata in campo del Capitano giallorosso: “Maglia numero 10, Francesco Totti”. Le leggende, del resto, sono destinate a rivivere in eterno.
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