Come finisce Stateless?
Come finisce Stateless su Netflix? Debutta l’8 luglio 2020 il dramma australiano presentato in anteprima mondiale alla 70° esima mostra del Festival Internazionale del Cinema di Berlino, e trasmesso poi lo scorso 1° marzo 2020 su ABC.
Stiamo parlando della serie prodotta da un’idea di Cate Blanchett in collaborazione con Tony Ayres ed Elise McCredie. In realtà la presenza di Cate Blanchett è davvero significativa, non solo perché funge da attrice e produttrice di questa storia, ma anche perché, in quanto australiana, collabora in prima persona con l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati.
Stateless infatti è una miniserie in sei episodi ispirata in parte alla storia vera di Cornelia Rau, detenuta illegalmente per dieci mesi dal governo australiano tra il 2004 e il 2005. Al centro di questa storia troviamo quindi l’atroce esperienza della detenzione per immigrati, uomini e donne alla ricerca di un rifugio, di asilo politico e della pace.
Tra di loro conosciamo Sofie Werner, una hostess che si ritrova nel centro di detenzione nel cuore del deserto australiano perché in fuga da una pericolosa setta. Accanto a lei una famiglia di profughi afghani prova a sopravvivere alle persecuzioni, mentre un padre stanco e da poco in servizio presso lo stesso centro resta coinvolto in uno degli scandali nazionali più gravi di sempre.
Come si concludono alla fine loro vicende? Continua a leggere l’articolo per scoprire come finisce Statless su Netflix!
Stateless finale: trama ultima puntata
[ATTENZIONE SPOILER: non continuare la lettura se non vuoi sapere come finisce Stateless su Netflix]
Si intitola Il settimo cerchio il sesto e ultimo episodio di Stateless. Ci troviamo dunque all’epilogo di questo doloroso dramma australiano, serie tv che in realtà si estende a storia universale lasciandoci con nuove e dolorose consapevolezze.
Nel finale di Stateless tutti i personaggi fanno i conti con i loro problemi e con le loro scelte definitive. Ameer, ad esempio, realizza che qualunque cosa accadrà probabilmente non lascerà mai il centro di detenzione. Le autorità hanno scoperto infatti il vero motivo per il quale l’uomo non è mai partito con la sua famiglia, scambiandolo quindi per un trafficante di persone.
Come fare però a dimostrare il contrario? Se Ameer si dichiara colpevole, infatti, non riuscirà mai più a lasciare il centro di detenzione. Per questo motivo alla fine decide di combattere per vie legali, soluzione che potrebbe trattenerlo ancora per molti anni dentro quel posto. Per tutta l’attesa Ameer dovrà quindi avere pazienza attendendo il giorno in cui potrà finalmente dimostrare di essere innocente.
Questo però non riguarda la figlia Mina, che infatti Ameer decide di lasciar andare per permetterle di avere delle cure e soprattutto la possibilità di una nuova vita. In questo modo Ameer presenta una storia, supportata anche da alcune discrepanze nei suoi documenti, nella quale chiarisce che Mina non è sua figlia, e che quindi ha tutto il diritto di godere della protezione concessa ai minori. Padre e figlia dunque si salutano, mentre Mina gli promette di aspettarlo fuori per tutto il tempo necessario.
Intanto Clare non è più in grado di reggere la pressione emotiva del suo lavoro, quello che aveva accettato di svolgere con l’idea di non dover mai scendere a compromessi con i detenuti o tanto meno inchinarsi alle loro richieste. Tuttavia, giorno dopo giorno, Clare si accorge che il centro di detenzione non presenta affatto le condizioni ottimali per nessuno, soprattutto per i più piccoli. Alla fine, quindi, Clare cede alle parole del giornalista David Meakin, concedendogli il controllo pubblico del centro con la storia di Sofie Werner. Subito dopo Clare firma le sue dimissioni.
Cosa succede invece a Sofie? Ricordiamo che la sua storia ha inizio come quella di una ragazza normale stressata dalle aspettative della sua famiglia. Una volta però arrivata arrivata al GOPA, la pericolosa setta che le fa il lavaggio del cervello, Sofie perde del tutto il controllo del suo stato mentale, finendo per sbaglio nel centro di detenzione Barton.
Senza assistenza medica e in isolamento, Sofie prova ad assumere una nuova identità. Tuttavia è solo grazie alla tenacia di sua sorella Margot se alla fine la ragazza è tratta in salvo dal centro dove altrimenti avrebbe trascorso il resto della sua vita. Alla fine, quindi, Sofie si riunisce con la sua famiglia con la speranza di poter presto ritrovare se stessa. Alla fine di questa storia anche Cam torna dalla sua famiglia.
Lui, che inizialmente era un marito e un padre premuroso, una volta arrivato a Barton ne è assorbito dalle atrocità. Sconfitto e trasformato, alla fine Cam decide di non mettere mai più piede in quel centro tornando alla sua vecchia vita dalla moglie e i figli. Ecco quindi come finisce Stateless serie tv, una vicenda che ci fa riflettere sulle terribili condizioni in cui spesso versano i migranti, uomini e donne bloccati in un limbo in attesa di essere trattati di nuovo come esseri umani.
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