Come finisce Suburra 3 – La serie
Come finisce Suburra 3? Venerdì 30 ottobre 2020 scopriamo l’ultimo imperdibile capitolo di Suburra- La serie, la prima serie tv italiana originale targata Netflix prodotta da Cattleya – parte di ITV Studios – in associazione con Bartlebyfilm. Ecco di seguito il riassunto completo di ciò che succede nell’ultimo episodio intitolato Risvegli, l’atto finale della spietata guerra sul potere della città eterna.
Angelica perde il bambino
Come finisce Suburra 3? All’indomani del disastroso tentato omicidio di Samurai, ritroviamo Angelica stesa su un letto di ospedale mentre terrorizzata prega in sinti per la sopravvivenza della figlia. Purtroppo arriva l’infermiera che la avvisa che la bambina non ce l’ha fatta. La ragazza è sconvolta ma non ha intenzione di accettarlo, e disperata si affaccia alla finestra. Lì incontra la sua amica Nadia pronta a sostenerla. Intanto Spadino arriva in ospedale e scopre da sua madre che sua figlia non c’è più. Adelaide lo invita poi a scomparire perché gli zingari lo stanno cercando. Spadino è disperato, ma Aureliano lo conforta dicendogli che risolveranno tutto insieme, come sempre.
Cinaglia uccide Alice
A voler risolvere le cose è anche Amedeo Cinaglia che, dirigendosi al convento dove si trova sua moglie, prova a convincerla un’altra volta a cambiare idea e a non denunciarlo. Dinanzi però a un altro rifiuto, il politico si vede costretto a una mossa estrema: spinge Alice giù dal parapetto uccidendola. Dopo Amedeo afferra il telefono della donna e manda un messaggio a se stesso con le parole “Addio amori miei”. Cinaglia pulisce il telefono di Alice con un fazzoletto e piano si trascina per terra scosso da fremiti. Intanto Spadino e Aureliano sono sulla Jeep dell’Adami quando due uomini in moto aprono il fuoco contro di loro. I ragazzi però sono salvi e dopo aver colpito uno degli aggressori vanno via di corsa.
In ospedale Angelica prepara la sua fuga quando dalla finestra intravede Spadino. I due si guardano attraverso il vetro e poi fuggono insieme con l’auto del ragazzo. L’Anacleti si dirige dal padre di Angelica, l’unico posto che crede sicuro. Dopo discute con il suocero della vendetta contro Manfredi. Aureliano intanto non si dà pace per quanto successo la sera prima, e adesso teme per l’incolumità di Nadia. “Tutto quello che tocco muore” le dice dispiaciuto. La ragazza però non ha intenzione di mollare, e infatti gli rimane accanto ricordandogli che lo ama. Poco dopo l’Adami affida la sua fidanzata a Flavio e si dirige da Sibilla.
Sibilla muore
Aureliano arriva da Sibilla innervosito. Il ragazzo è convinto che la donna lo stia ingannando e inizia a minacciarla. Sibilla allora prova a calmarlo spiegandogli che lei è soltanto un tramite, e che nulla ha a che vedere con le decisioni degli altri uomini. Inoltre, pur di essere lasciata libera, decide di consegnare al ragazzo la chiave della città, ovvero i fascicoli con tutte le informazioni sulla potente famiglia Badali. Aureliano accetta il regalo e le chiede di organizzare subito un incontro con il siciliano. Sibilla esegue gli ordini mentre Aureliano riceve un’importante chiamata che lo lascia atterrito. Nel frattempo Angelica è raggiunta in camera da Alex che la costringe a seguirlo in auto per andare da Manfredi. Terrorizzata, la ragazza riesce ad avvisare Nadia del suo spostamento forzato.
Aureliano abbassa il telefono e fissa Sibilla dicendole di dover andare via subito. L’incontro con i siciliani dunque è rimandato, ma la donna deve comunque rimanere nel suo ufficio e aspettarlo con i fascicoli. Sibilla allora prova a fermarlo dicendogli che perdendo questa occasione quei documenti finiranno nelle mani sbagliate, ma Aureliano non sente ragioni e va via. Sibilla allora si mette comoda sulla sua poltrona, consapevole che presto sarà raggiunta dall’anziano Badali. Quest’ultimo arriva davvero, e mentre Sibilla lo accusa di essere un uomo prevedibile, lui la colpisce da dietro con un proiettile dritto alla testa. Dopo gli scagnozzi del siciliano danno fuoco a tutto quanto, e Sibilla muore con gli stessi documenti che l’hanno accompagnata per tutta la vita.
L’ultimo scontro
Spadino si dirige con il padre di Angelica nella piazza dell’auto demolitore dove avverrà l’imboscata contro Manfredi. Peccato però che la vera imboscata è stata pensata per lo stesso Spadino. Gli zingari accerchiano il ragazzo puntandogli contro la pistola, mentre da un piccolo ufficio esce suo fratello Manfredi. Quest’ultimo gli chiede di gettare per terra l’arma, poi impugna il suo coltello e fa per ucciderlo.
All’improvviso, però, la Jeep di Aureliano travolge il clan degli zingari permettendo ad Alberto di nascondersi dietro una macchina. Gli sgherri di Sale e Manfredi iniziano a sparare contro Aureliano e Spadino, mentre l’Adami risponde al fuoco facendone fuori qualcuno. Manfredi intanto è colpito a una gamba e si ripara dentro un piccolo ufficio.
Nel frattempo Angelica si trova ancora in auto con Alex quando una Jeep si affianca a loro. È Nadia che spara un colpo dritto in testa dello zingaro. Subito dopo Angelica abbandona il veicolo e sale sull’auto dell’amica. Nel piazzale dell’auto demolitore intanto continua la sparatoria tra gli zingari e Aureliano. I ragazzi sono sfiniti e spaventanti, mentre Flavio con le ragazze sfreccia verso di loro.
Aureliano muore
Rintanati dietro due auto, Aureliano scambia uno sguardo d’intesa con Spadino: è arrivato il momento di rischiare tutto. Nonostante Spadino inizi ad urlare chiedendo all’amico di fermarsi, l’Adami si alza in piedi uscendo fuori allo scoperto con la pistola spianata. Due uomini di Manfredi allora lo colpiscono dritto al petto, ma Aureliano risponde agli spari e poi si accascia a terra. Spadino corre verso di lui prendendo il suo volto tra le mani.
Alberto non ci crede, Aureliano non può morire, e quindi solleva l’amico per il busto provando a tirarlo su. Non c’è niente da fare. Aureliano è morto. E mentre l’uno poggia il viso sulla spalla dell’altro, Spadino non riesce a smettere di piangere. Intanto, poco distante da lì, Manfredi ansima ancora per il dolore. Spadino allora si alza in piedi e punta rabbioso lo sguardo verso l’ufficio dove suo fratello giace ferito. Il giovane Anacleti raccoglie un coltello da terra e trascina il fratello fuori.
“Ci sei venuto a morì” gli dice Alberto senza batter ciglio. Poi solleva la giacca al fratello e gli infila deciso il coltello nel collo: Spadino ha vendicato l’amico. Intanto Flavio raggiunge finalmente il luogo dello scontro. A terra però giacciono soltanto uomini senza vita. Nadia e Angelica allora si precipitano fuori dall’auto dove scoprono quanto accaduto. Tra i cadaveri però non c’è traccia di Aureliano e Spadino, così i ragazzi decidono di cercarli da un’altra parte.
Cinaglia è l’erede di Samurai
Cinaglia si schiarisce le idee con una doccia calda, poi recupera i figli al convento per comunicargli che loro madre non tornerà più. A questo punto il politico li conduce al bar dov’è solito andare, ed è lì che trova un pacco lasciato per lui. Si tratta dei documenti di Sibilla sulla famiglia Badali, quelli che fanno di lui l’erede indiscusso di Samurai. Poco dopo in quel bar arriva proprio Badali che, sedendosi in un tavolo lontano dai figli di Amedeo, lo informa degli ultimi fatti. Con Aureliano e Manfredi morti gli servirà un nuovo contatto al quale affidare gli affari di strada. I due uomini allora si scambiano uno sguardo d’intesa sicuri di poterlo trovare presto. È l’inizio di un nuovo accordo.
Nadia e Angelica rimangono unite
Si fa giorno quando gli amici di Aureliano si radunano sulle rive di Ostia. Spadino è seduto sui cingoli di una ruspa mentre con lo sguardo fissa assente l’orizzonte. Nadia lo raggiunge seguita da Angelica e Flavio. La ragazza inizia a chiedere di Aureliano, ma Spadino non risponde e la stringe a sé. Nadia allora scoppia in un pianto disperato mentre Spadino le comunica di averlo lasciato vicino la sorella, proprio dove l’Adami desiderava stare.
Poi il ragazzo consegna a Nadia l’anello di Aureliano e si avvicina ad Angelica. Gli occhi di Spadino sono umidi di pianto quando comunica ad Angelica di non avere più bisogno della sua famiglia, e che per questo non tornerà a casa. La zingara però lo prega di restare, allora lui le prende il viso tra le mani ammettendole di non poterle dare l’amore che si merita.
Lo vediamo così dare un ultimo bacio sulla fronte della ragazza e uscire di scena. Angelica urla il suo nome e dopo si avvicina a Nadia immobile sulla riva del mare. La zingara si stringe alla amica che scossa dai singhiozzi le stringe forte la mano. Senza più i loro uomini, da questo momento in poi faranno affidamento soltanto sulla loro amicizia.
Spadino se ne va: che fine farà?
Segue un flashback di qualche ora prima. Spadino raggiunge il porto di Ostia con la sua macchina. Il ragazzo piange disperato mentre al suo fianco giace esanime il corpo di Aureliano. Poi Alberto prende una barca e la guida fino all’argo. Quando si ferma, il ragazzo abbraccia per l’ultima volta il suo amico Aureliano, gli sfila l’anello con la pietra scura e poi rimane stretto a lui addolorato. A questo punto l’immagine si allontana e oltrepassa l’imbarcazione, dove adesso cielo e mare si toccano.
Cosa ne sarà di Spadino? L’emozionante finale di Suburra 3 non lascia molto spazio alla speranza. Ogni personaggio è segnato già dal proprio destino, e difficilmente questo potrà cambiare. Ciascuno di loro è il triste risultato delle proprie azioni, una vita senza regole dedicata alla criminalità: per loro non c’è redenzione. Eppure alla fine, perdendo tutto, Spadino sembra che sia l’unico a vincere davvero, ottenendo quel tempo e spazio necessari per ricominciare la sua vita lontano dai limiti e le convenzioni di sempre. Tra vivere e morire a lui è toccato vivere, e a noi piace pensare che Alberto sfrutterà al massimo questa preziosa e irripetibile occasione.
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