Come finisce The Good Fight
Come finisce The Good Fight? Si conclude con il decimo episodio dal titolo “La fine di tutto” la sesta e ultima stagione della serie tv nata come spin-off di The Good Wife; le due puntate finali sono disponibili dal 23 novembre su Timvision. Ecco come si chiude la saga di Diane Lockhart.
ATTENZIONE: quello che segue è la spiegazione integrale del finale della sesta e ultima stagione di The Good Fight e include grossi spoiler su tutto quello che succede. Se non avete ancora concluso la visione della sesta stagione o non volete guastarvi le sorprese, vi consigliamo di non proseguire la lettura. Se invece volete scoprire come finisce The Good Fight, qui troverete tutta la trama completa.
Nei momenti finali dell’episodio conclusivo della serie, Diane Lockhart (Christine Baranski) e Liz (Audra MacDonald) osservano – con un’espressione indecifrabile dipinta sul volto – i teleschermi che annunciano la candidatura di Donald J. Trump alle elezioni presidenziali del 2024 di fronte ad un pubblico esagitato per “The Donald”. Questa scena chiude un cerchio aperto dall’esordio della serie, avvenuto poche settimane dopo il giuramento di Trump a Capitol Hill – una scena che Diane segue dall’ufficio.
La cosa incredibile è che questa scena è stata girata e trasmessa settimane prima che Trump effettivamente scendesse nuovamente in campo – una decisione che ha stupito poche persone, anche se le elezioni mid-term non hanno indicato quell’ondata rossa di revanchismo repubblicano che i lealisti di Trump predicavano da mesi.
Sebbene, nel corso del gran finale, Diane sembri incline ad acquistare una villa nel sud della Francia per scampare dal guazzabuglio che la circonda, Liz riesce nell’opera di persuasione e convince l’amica a trasferirsi a Washington D.C., dove guiderà i nuovi uffici dello studio legale Reddick & Associates con una novità: il team è composto da tutte avvocate.
Marissa (Sarah Steele) è a bordo di questa nuova avventura, decisa a battersi per i diritti riproduttivi delle donne che negli Stati Uniti sono stati gravemente messi a rischio dopo che la recente decisione della Corte Suprema degli Stati Uniti ha ribaltato la sentenza Roe v. Wade decisa dalla Corte Suprema il 22 gennaio 1973 che, cinquant’anni fa, fece la storia della giurisprudenza statunitense riconoscendo il diritto costituzionale della donna di portare a termine la gravidanza in maniera sicura e legale.
Sul fronte amoroso, Kurt (Gary Cole) molla il lavoro all’NRA nel tentativo di conquistare Diane. Quest’ultima, intanto, rompe con Lyle (John Slattery) ma non esclude di ritrovarlo – magari in un’altra vita. La scelta di Diane ricade proprio sul marito Kurt. Se Diane è pronta a fare le valigie alla volta di Washington, Liz rimane invece a Chicago con Ri’chard (Andre Braugher): insieme, i due si occuperanno di un nuovo maxi-studio legale con sedi anche a Londra e DUbai.
Dopo l’attentato terroristico che è avvenuto negli uffici della Reddick & Associates, Jay (Nyambi Nyambi) capisce che il suo lavoro deve avere maggiore impatto sulla realtà; è così che decide di convogliare tutti i suoi sforzi verso il gruppo The Collective, ma Carmen (Charmaine Bingwa) non lo segue perché preferisce rimanere al fianco di Liz. Lo spin-off non poteva concludersi senza un’ultima apparizione di Felix Staples (John Cameron Mitchell), il quale accusa di molestie sessuali il governatore della Florida Ron DeSantis.
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