Come finisce The Haunting of Bly Manor
Come finisce The Haunting of Bly Manor?
Il nono e ultimo episodio della seconda stagione ispirata a “Il giro di vite” di Henry James si intitola “La bestia nella giungla” e vede Dani Clayton (Victoria Pedretti) alla resa dei conti coi misteri della casa infestata e dei suoi abitanti, presenti e passati.
ATTENZIONE: quello che segue è la spiegazione integrale del finale della seconda stagione di The Haunting of Bly Manor e include grossi spoiler su tutto quello che succede. Se non avete ancora concluso la visione della seconda stagione o non volete guastarvi le sorprese, vi consigliamo di non proseguire la lettura. Se invece volete scoprire come finisce The Haunting of Bly Manor, qui troverete tutta la trama completa.
Chi è la voce narrante di Bly Manor
“Mi è piaciuta la sua storia” dice l’adulta Flora (Christie Burke) alla versione invecchiata di Jamie (Carla Gugino), “Ma penso che l’abbia impostata male all’inizio. Ha detto che era una storia di fantasmi, ma non lo è: è una storia d’amore”. X risponde con un sorriso complice: “In realtà, è lo stesso”.
All’indomani del matrimonio di Flora con il suo amato, è Jamie a raccontare tutte le vicissitudini di Bly Manor ad un nutrito gruppo che si è riunito attorno a lei per sapere cosa successe davvero in quel maniero tanti anni prima.
Oltre ai cresciuti Flora e Miles (Thomas Nicholson), i quali non ricordano nulla della loro permanenza a Bly, vicino a Jamie ci sono anche l’ormai anziano Henry (Duncan Fraser) e l’attempato Owen (Khamal Khan).
Come rivelato nel corso del penultimo episodio, la maledizione di Bly Manor ha origine nella metà del diciassettesimo secolo, quando Viola (Kate Siegel) e la sorella Perdita (Katie Parker) diedero inizio ad una sanguinosa storia di dolore, tradimento e lutto.
Come si rompe la maledizione di Bly
La Signora del Lago, ovvero Viola, aveva ormai perso ogni ricordo della sua vita terrena e con esso, anche i connotati del suo volto. L’unica ragione del suo peregrinare era la ricerca di una bambina, in realtà la figlia Isabel. Questa tensione la conduceva a fare puntualmente ritorno in quella che fu la sua stanza da letto, e a rapire qualsiasi bambino che vi potesse trovare. Al contempo, chiunque si frapponesse tra lei e il suo obiettivo veniva ucciso e intrappolato nel campo gravitazionale da lei creato, destinati a dimenticarsi di loro stessi e a svanire, lentamente, con il passare degli anni.
Questa medesima sorte tocca a chiunque muoia al maniero di Bly, da Peter Quint (Oliver Jackson-Cohen) a Hannah Grose (T’Nia Miller), sia per mano della Signora del Lago che per altre cause. All’inizio dell’ultimo episodio, Dani Clayton (Victoria Pedretti) sembra essere la prossima vittima, ma la Signora Senza Volto sarà distratta dalle urla della piccola Flora (Amelie Bea Smith), e la prenderà per portarla con sé nel lago. Dietro di lei appare Rebecca (Tahirah Sharif), la quale promette a Flora che non sentirà alcun male.
Sebbene Henry (Henry Thomas) avesse provato a fermare la Signora del Lago, sarà l’intervento tempestivo di Owen (Rahul Kohli) e di Jamie (Amelia Eve) a salvargli la vita, essendo stato strangolato quasi fatalmente da Viola. Il fantasma di Hannah li esorta a recarsi al lago prima che sia troppo tardi.
Per fermare Viola, che è convinta di tenere in braccio la figlia Isabel, Dani pronuncia le parole “Sei tu, sono io, siamo noi”, le stesse che aveva sentito Miles (Benjamin Evan Ainsworth ) pronunciare in precedenza per permettere ai fantasmi del mondo segreto di Bly di manifestarsi. Questo consentirà a Flora di essere salvata, e a tutti i fantasmi intrappolati nel maniero di uscire dalla morsa gravitazionale di Viola.
Dani è la nuova Signora del Lago
Sebbene non sappia davvero perché ha pronunciato quelle parole, Dani ha compiuto il sacrificio estremo. Invocando la Signora del Lago per salvare la piccola Flora, Dani le ha permesso di impadronirsi di lei e di restarci. Ricorrendo a quella frase, Dani ha consentito a Viola di abitarne la mente e il suo corpo: così facendo, tutti i fantasmi che gravitavano a Bly, ovvero le vittime di Viola, sono stati liberati.
Sebbene all’inizio la presenza di Viola risulta soltanto un’eco lontana, Dani è consapevole di avere dentro di sé la Signora del Lago, la cui anima in pena è destinata a prendere il sopravvento col passare del tempo. Mentre tutti hanno abbandonato il maniero di Bly, dallo zio Henry coi nipoti, i quali hanno scordato tutto ciò che è successo a Bly, fino a Owen che nel frattempo lavora come chef negli Stati Uniti, chi è rimasta davvero intrappolata in quel luogo è Dani.
Questo perché l’ex tata porta dentro di sé i segni della sua permanenza, e peggio ancora, la radice di quei mali. La Signora del Lago si manifesta ogni qualvolta Dani rivolge lo sguardo ad uno specchio d’acqua: Viola la chiama a lei, e Dani è consapevole che arriverà il giorno in cui non riuscirà più a non rispondere a quell’invocazione.
La vita negli Stati Uniti di Dani e di Jamie procede in una sorta di quotidianità sospesa, con la spada di Damocle che è la Signora del Lago a pendere sulle loro teste. Per questa ragione Dani chiede a Jamie, l’unica donna che lei abbia mai amato e dalla quale si sia sentita amata, di prendere la loro storia un giorno alla volta. Per Dani, Viola rappresenta una sentenza di morte e sa che i suoi giorni sono contati.
Jamie non riuscirà mai a distrarre la sua amata né ad alleviare il peso che porta dentro di sé. Un giorno si sveglierà senza al suo fianco Dani, che nel frattempo ha fatto ritorno a Bly per prendere il posto della Signora del Lago. Gettatasi nello specchio d’acqua, ben consapevole di cosa vi avrebbe trovato, Jamie vedrà il corpo di Dani giacere sul fondo, proprio dove un tempo si trovò quello di Viola.
Dani è riuscita a spezzare la maledizione di Bly: da quando è stata lei a prendere il posto di Viola, nessuna morte ha più macchiato la tenuta. Dani vaga senza posa per i terreni, innocua e triste, il ricordo della donna che ha amato ormai sbiadito. Jamie è invecchiata senza di lei, ma cerca ancora lo sguardo di Dani nell’acqua corrente. Quello è il suo modo per sentirsi ancora vicina a lei, nella speranza che torni a prenderla per vivere un’eternità insieme.
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