Come finisce The Mandalorian 2: tutto sull’ottavo episodio “Il Salvataggio”
The Mandalorian 2×08: con l’assembramento di una squadra di portenti, Din Djarin si precipita al salvataggio di Grogu nel finale di stagione di The Mandalorian 2.
A partire da venerdì 11 dicembre su Disney+ è disponibile il settimo episodio della seconda stagione di The Mandalorian diretto da Peyton Reed e scritto da Jon Favreau.
ATTENZIONE: quello che segue è la spiegazione integrale dell’ottavo episodio di The Mandalorian 2 e include grossi spoiler su tutto quello che succede. Se non avete ancora concluso la visione dell’ottavo episodio o non volete guastarvi le sorprese, vi consigliamo di non proseguire la lettura. Se invece volete scoprire come finisce The Mandalorian 2, ecco tutta la spiegazione integrale.
Come finisce The Mandalorian 2: torna Bo-Katan
L’episodio si apre con l’attacco di una navetta Imperiale lambda inseguita dalla Slave I. Dopo essere saliti a bordo, il Mandaloriano (Pedro Pascal) e Cara Dune (Gina Carano) tentano di farsi consegnare il dottor Pershing (Omid Abtahi) dai due piloti imperiali incaricati di condurlo sull’incrociatore leggero del Moff Gideon (Giancarlo Esposito).
Uno dei due tenta di mediare con Mando e Cara, prima di essere freddato dal collega. Quest’ultimo, un reduce della prima Morte Nera, inveisce contro la Nuova Repubblica della quale Cara è una rappresentante. “Distruggere il tuo pianeta è servito a sconfiggere il terrorismo” le dice il fanatico, riferendosi al pianeta natale di Cara, Alderaan.
Lo sceriffo non ha tempo da perdere, e fredda il pilota. Insieme a Boba Fett (Temuera Morrison) e Fennec Shand (Ming-Na Wen), Mando raggiunge Bo-Katan Kryze (Katee Sackhoff) e Koska Reeves (Sasha Banks) per reclutarle nella missione di salvataggio.
Bo-Katan ha un conto in sospeso con Gideon: lui è in possesso della Spada Oscura, che un tempo era in mano a lei e che desidera riavere per riportare Mandalore ai fasti di un tempo. Il progetto di Bo-Katan è accolto con scherno da Boba, il quale viene ripudiato da lei e da Koska per essere un clone. Litigare tra di loro è inutile, come osserva Bo-Katan: se uniranno le forze, Mando riabbraccerà il Bambino e Bo-Katan avrà la Spada Oscura.
Cosa sono i Soldati Oscuri
Ottenuta la posizione dell’incrociatore leggero di Gideon grazie all’operazione su Morak, Mando, Boba, Fennec, Koska, Cara e Bo-Katan si preparano all’attacco. Pershing li avvisa della minaccia più grande alla loro operazione: i Soldati Oscuri.
Si tratta degli stessi cyborg che si sono impossessati del bambino su Tython. Tenuti in una cella dell’incrociatore, possono essere attivati in poco meno di due minuti: quello è il tempo che loro avranno a disposizione per bloccare le porte del loro scompartimento usando il cilindro gerarchico di Pershing, ed impedire che si riversino per i corridoi dell’incrociatore.
Il piano è questo: la navetta lambda che dovrebbe trasportare il dottor Pershing avrà a bordo Mando, Fennec, Koska, Bo-Katan e Cara e lancerà un segnale di soccorso all’incrociatore.
Inscenando un inseguimento per mano della Slave I guidata da Boba, la nave attraccherà all’interno dell’incrociatore. Qui, Fennec, Bo-Katan, Koska e Cara fungeranno da diversivo, mentre Din Djarin raggiungerà la cella del Bambino per metterlo in salvo.
Assalto all’incrociatore del Moff Gideon
Il piano, tuttavia, non va esattamente come previsto. Se Koska, Bo-Katan, Fennec e Cara riescono senza troppi problemi a raggiungere la plancia di comando, Mando non riuscirà a bloccare in tempo le porte del compartimento dei Soldati Oscuri, i quali sono stati attivati.
Riuscendo a malapena a sconfiggerne uno fuoriuscito dal portellone, grazie alla sua lancia di Beskar, Mando aprirà i portelloni dell’hangar dove si trovano i Soldati Oscuri, che vengono risucchiati dal vuoto spaziale.
Ad attendere Mando nella cella del Bambino c’è il Moff Gideon: la lama della Spada Oscura giace sopra la testa di Grogu. Mando rende subito chiare le sue intenzioni: non gli interessa la Spada Oscura, vuole soltanto riavere il Bambino.
Gideon, che è al corrente della presenza di Bo-Katan sulla nave, sembra acconsentire allo scambio: Mando potrà riavere Grogu se se ne andrà e non lo rincontrerà mai più. “Ho già avuto quello che volevo da lui” dice Gideon: “Studiare il suo sangue”.
Mai fidarsi di un Imperiale. Prima che Mando riesca ad avvicinarsi al Bambino, Gideon sfodera la Spada Oscura e inizia a colpire Din: fortunatamente il Beskar è l’unico materiale resistente a quella lama speciale, e Mando risponde agli attacchi con la lancia in Beskar.
La Spada Oscura passa al Mandaloriano
Avendo disarmato Gideon, Mando raggiunge la plancia di comando insieme al prigioniero e a Grogu. Bo-Katan non è per niente contenta di vedere Mando impugnare la Spada Oscura, e sembra disgustata quando quest’ultimo gliela porge.
“La Spada Oscura appartiene a te” rivela compiaciuto Gideon, che assiste alla scena. Bo-Katan non può accettarla, poiché Mando l’ha ottenuta sconfiggendo il suo ultimo possessore, in questo caso Gideon. Ciò significa che, perché Bo-Katan torni in possesso della Spada Oscura, dovrà vincerla in duello con Din Djarin.
Il progetto di riconquistare Mandalore dovrà attendere: Bo-Katan non può accettare la Spada Oscura con la semplice rinuncia di Mando, perché altrimenti sarebbe soltanto “una pretendente al trono” come la definisce Gideon.
Lei, Fennec, Koska, Mando e Cara hanno ben altri problemi: i Soldati Oscuri stanno rientrando nell’incrociatore leggero. Essendo cyborg, non hanno problemi a sopravvivere allo spazio, e ricorrendo ai razzi incorporati nella loro struttura, hanno fatto rotta verso l’incrociatore per approdare all’hangar e sconfiggere la minaccia degli invasori.
“Vediamo come te la cavi con un plotone” dice Gideon a Mando, il quale è consapevole che sono accerchiati e che non basterà la loro resistenza a sbaragliare i loro nemici. “Tranquillo piccolo” dice Din a Grogu, “Ti porterò fuori da qui”.
Il Ritorno dello Jedi
I Soldati Oscuri sono alle porte della plancia, e stanno procedendo a distruggerla, pugno dopo pugno. Improvvisamente, l’arrivo di un Ala-X nell’hangar distoglie la loro attenzione.
“Siamo salvi” dice sarcasticamente Cara nel commentare l’arrivo della singola navicella della Nuova Repubblica. Tuttavia, il suo pilota distrugge tutti i Soldati Oscuri che trova sul suo cammino: sfoderando una spada laser dalla lama verde, la figura incappucciata si fa strada per i corridoi della nave, facendo ricorso alla Forza per annientare i Dark Trooper.
Nel frattempo, Gideon approfitta di un momento di distrazione per sfoderare il blaster che aveva occultato dietro al suo mantello e apre il fuoco su Bo-Katan, e nel tentativo disperato di rendere vano l’arrivo del Jedi, cerca di colpire Grogu. Mando fa da scudo al Bambino, mentre Cara Dune colpisce al volto Moff Gideon con il calcio del suo fucile, mettendolo finalmente ko.
“Un Jedi” mormora Din Djarin, mentre Grogu si risveglia avendo avvertito la presenza del nuovo passeggero tramite la Forza. Avendo distrutto fino all’ultimo Soldato Oscuro, il cavaliere Jedi attende dall’altra parte delle porte della plancia di comando. Il Mandaloriano le aprirà: è consapevole che chiunque sia, ha risposto alla chiamata di Grogu quando il Bambino si espanse attraverso la Forza sulla pietra veggente di Tython.
Il loro salvatore non è altri che… Luke Skywalker in persona. Interpretato da Mark Hamill in persona, prodigiosamente ringiovanito grazie ai prodigi della CGI: un assaggio lo avevamo già visto in L’Ascesa di Skywalker, quando un flash-back mostra i giovani Luke e Leia (Carrie Fisher) intenti ad addestrarsi nel combattimento con la spada laser.
Il “corpo” di Luke Skywalker, tuttavia, è quello dell’attore inglese Max Lloyd Jones che funge da controfigura al Jedi più famoso della Galassia.
“Non vuole venire con te” dice Mando a Luke, il quale si identifica come Jedi. “Vuole il tuo permesso” gli risponde Skywalker. “È potente nella Forza, ma il talento grezzo è niente. Darò la vita per proteggere il Bambino, ma per essere sicuro va addestrato” aggiunge il maestro Jedi.
“Ci rivedremo” dice Mando tenendo in braccio Grogu, “Lo prometto”. Prima di salutarlo, Din Djarin decide di togliersi l’elmo per mostrare il suo vero volto al Bambino, che lo accarezza timidamente con la sua mano. Quel momento di incredula tenerezza tra padre e figlio è interrotto da Mando, che visibilmente commosso gli annuncia che è ora di andare. “Non avere paura” lo esorta.
Dietro a Luke compare un’altra vecchia conoscenza: R2-D2, che sembra entusiasta di fare la conoscenza di Grogu. “Che la Forza sia con voi” dice Luke accomiatandosi dal gruppo. I tre si dirigono all’ascensore per scomparire nel ventre dell’incrociatore, diretti verso l’addestramento Jedi del Bambino.
Consegnando Grogu a Luke Skywalker, Din Djarin ha compiuto la propria missione: consegnare il Bambino ai Jedi. Il Mandaloriano non avrebbe mai pensato di legarsi così al piccolo.
Un senz’elmo Din Djarin resta a fissarlo dalla plancia, attorniato da Fennec Shand, Koska Reeves, Cara Dune e un’illesa Bo-Katan.
The Mandalorian Capitolo 16 scena post-credits: Il Libro di Boba Fett
Che fine ha fatto Boba Fett? Dopo essere scomparso con la Slave I una volta fatta la sua parte nel finto inseguimento della navetta lambda, sembra che Boba abbia voluto regolare un ultimo conto.
Sul pianeta Tatooine, la sagoma del palazzo di Jabba The Hutt si staglia sui due soli del pianeta. A seguito della morte di Jabba, è salito al potere il suo consigliere, il viscido Twi’lek Bib Fortuna. Visibilmente ingrassato e tronfio nel suo potere, Bib governa il palazzo e quel che rimane del regno del boss Hutt.
Le guardie Gamorreanee non potranno nulla contro Fennec Shand, che improvvisamente scende la scalinata del Palazzo per recarsi nella sala del trono per compiere una mattanza: risparmierà soltanto la giovane Twi’lek legata con una catena al trono di Bib Fortuna.
La segue Boba Fett, che si rivela a Bib Fortuna. “Boba! Credevo fossi morto. Che piacere rivederti” dissimula il Twi’lek, visibilmente in difficoltà. Fett non reagisce alle sue provocazioni e lo fredda con un colpo di blaster.
Dopo aver scansato il suo cadavere dal trono, Boba vi si siede, con Fennec al suo fianco.
Quello a cui abbiamo assistito è il prologo della prossima serie tv spin-off di The Mandalorian: “Il Libro di Boba Fett”, annuncia la scritta che segue, è in arrivo a Natale 2021.
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