Come finisce The Morning Show
Come finisce The Morning Show?
Il decimo e ultimo episodio della prima stagione è intitolato “Il silenzio della verità” e vede le protagoniste Alex Levy e Bradley Cooper, interpretate rispettivamente da Jennifer Aniston e Reese Witherspoon, alle prese con un dilemma che non le coinvolge soltanto dal punto di vista lavorativo, ma anche da quello umano.
ATTENZIONE: quello che segue è la spiegazione integrale del finale della prima stagione di The Morning Show e include grossi spoiler su tutto quello che succede. Se non avete ancora concluso la visione della prima stagione o non volete guastarvi le sorprese, vi consigliamo di non proseguire la lettura. Se invece volete scoprire come finisce The Morning Show, qui troverete tutta la trama completa.
“Non abbiamo detto la verità” anticipa una furiosa Alex Levy (Jennifer Aniston) ai telespettatori quando, in diretta, si rende conto che è giunta l’ora di liberarsi dal gioco del silenzio complice.
La showrunner Kerry Ehrin, che firma la sceneggiatura del finale di stagione, confeziona un episodio dirompente con Mimi Leder alla regia. “Mi riferisco alla nostra situazione interna. Non vi diciamo tutto, niente affatto. Sapete questo ambiente, il nostro, è molto diverso da come voi riuscite a percepirlo” spiega la co-conduttrice Levy mentre dietro le quinte si scatena il panico e la sua collega Bradley Jackson (Reese Witherspoon) la guarda con esitazione, incerta sul da farsi.
Chi rimane impassibile, quasi ipnotizzato da ciò che si trova davanti ai suoi occhi, è Cory Ellison (Billy Cudrup). Invece di chiedere ai produttori di mandare un servizio per rimediare all’improvvisazione di Alex, il dirigente di UBA intima di tenere la telecamera su di lei e su Bradley. Quest’ultima incalza Alex: “Vogliamo esporci? Allora diciamo la verità in fretta, prima che ci interrompano”, consapevole che non passerà molto tempo prima che la rete UBA cali il sipario su di loro.
Come sono arrivate a fare fronte unito le due rivali, messe l’una contro l’altra da una cultura di intossicante misoginia? All’inizio dell’episodio, Mitch Kessler (Steve Carell) comunica che a sostenere la sua versione dei fatti sarà la stessa Hannah (Gugu Mbatha-Raw), l’incaricata di procurare gli ospiti al TMS. La donna, vittima della violenza sessuale perpetrata da Mitch durante la loro trasferta a Las Vegas due anni prima, non intende denunciarlo ma si allineerà alle falsità che l’ex anchorman del Morning Show intende dichiarare.
Bradley non intende lasciare che Mitch resti impunito e incontra Hannah, la quale avrà un attacco di panico nel raccontarle i dettagli dell’aggressione sessuale che ha subito durante la trasferta a Las Vegas. L’unica cosa che chiede a Bradley è di tutelare la sua identità, e di aspettare a rivelare l’accaduto. Prima che Jackson intervisti Mitch Kessler in diretta, Hannah vuole ultimare il trasferimento alla sede di Los Angeles del network UBA. Una volta che sarà lontana migliaia di chilometri da New York, Hannah spera di essere in grado di mettere tra lei e il suo trauma una certa distanza emotiva e psicologica, la quale le permetterà di voltare pagina e cominciare una nuova vita a Los Angeles.
Il presidente della rete UBA Fred Micklen (Tom Irwin) è consapevole di avere le ore contate. Dietro le quinte, si fa sempre più forte il sentore che la sua cultura dell’omertà nei confronti delle denunce per molestie sessuali diventerà di dominio pubblico. Per questa ragione, Fred deve muoversi in fretta e cercare di avere il volto di punta di The Morning Show dalla sua parte. Nonostante abbia passato la prima stagione a tentare di epurarla, Fred acconsente alla richiesta di Alex, la quale pretendeva di avere l’ultima parola sulla persona scelta come sua co-conduttrice.
Avendo svincolato l’ultima clausola del suo nuovo contratto con UBA, Alex si vede la strada spianata per continuare il suo successo a The Morning Show indisturbata. È davvero questo quello che desidera? Tutto induce Alex al ragionevole sospetto, specialmente alla luce dell’allontanamento di Chip (Mark Duplass), il cui licenziamento è stato usato come capro espiatorio dall’indagine interna dell’azienda in merito alle denunce di molestie sessuali sul luogo di lavoro.
L’ex produttore esecutivo del TMS, intanto, insiste con Bradley per portare di nascosto Mitch sul set del programma mattutino così da intervistarlo in diretta, giocando sull’elemento sorpresa. Dal canto suo, Chip non può più intervenire, e spiega a Bradley di essere stato licenziato a seguito dell’indagine interna. A maggior ragione, i due devono agire in fretta prima che il caso Mitch Kessler venga messo a tacere per sempre da Micklen e dall’UBA, i quali non vedono l’ora di lasciarsi tutta quest’attenzione mediatica alle spalle per ristabilire il loro disgustoso status quo all’interno dell’azienda.
Quando Claire (Bel Powley) si reca a casa di Hannah per ricucire il rapporto con quest’ultima, la troverà a terra esanime. Hannah si è suicidata, morta di overdose. Sconvolta, Claire avvisa le autorità: di ritorno sul set, dove la notizia della morte di Hannah si è propagata con una rapidità allarmante, Claire si ritroverà di fronte a Yanko (Néstor Carbonell) e lo bacerà di fronte a tutti, incurante di chi possa vederli insieme. Sconvolta dalla morte di Hannah, Bradley abbandona l’idea di intervistare Mitch: la storia di Hannah non era uno scoop da inseguire, né un modo per condannare Mitch o riabilitare Chip. Hannah non doveva diventare il volto riluttante di una battaglia che Bradley intendeva portare avanti per cambiare UBA dall’interno.
Dallo scontro furibondo con Chip, che lo ha affrontato per gli orrori che ha costretto Hannah a subire, Mitch riporta un occhio nero. Se all’inizio dell’episodio, l’ex anchorman Kessler sembrava convinto di poter compiere il suo ritorno televisivo, fiducioso che il pubblico americano potesse perdonargli qualsiasi cosa, adesso Mitch siede in totale solitudine nella sua casa vuota, abbandonato dalla moglie, dai figli, dai colleghi e costretto ad affrontare la verità su sé stesso. Mitch non è un mostro: demonizzarlo lo priverebbe di una qualsiasi attribuzione di responsabilità. Mitch è un uomo bianco eterosessuale in una posizione potere: non c’è nulla che possa fermarlo nel prendersi ciò che lui è convinto gli spetti di diritto.
La mattina seguente, qualcosa è scattato in Alex. Incapace di portare avanti la trasmissione e col peso della morte di Hannah che grava sulla sua coscienza, Alex smette di seguire il gobbo e si rivolge al pubblico che la sta seguendo in diretta. “Sono tutte falsità” dice Levy con il totale supporto di Bradley mentre denuncia in diretta nazionale le “Cose indicibili, davvero scandalose, e le persone perfide” che popolano l’ambiente di lavoro e la cultura del network. Alex promette ai telespettatori, ma soprattutto, alle telespettatrici: “Non vi mentirò mai più: io come tutti gli altri avrei dovuto denunciare o contribuire a porre fine alle molestie sessuali che si verificano in questo edificio”.
Bradley fa nomi e cognomi, denunciando apertamente Fred Micklen e UBA per aver coperto ed essersi resi complici delle aggressioni sessuali perpetrate da Mitch Kessler. “La UBA pubblicherà i risultati di un’inchiesta interna che scagionerà dirigenti” anticipa Bradley, affermando che si tratta di menzogne. La co-conduttrice Jackson si spinge oltre, rivelando cosa è accaduto il 1° ottobre del 2017 a Las Vegas, dove Mitch Kessler si era recato per seguire gli sviluppi del terremoto. Bradley racconta cosa è accaduto ad Hannah, senza però nominarla, onorando la promessa che le aveva fatto prima che morisse. “Lei era giovane” spiega Bradley con voce ferma, “E lui era il suo capo”.
“Il potere aziendale va dal vertice alla base” dice Alex, “E Fred Micklen ha imposto la cultura del silenzio e del terrore, che impregnava tutto l’ambiente incluso il Morning Show”. Levy ammette di aver notato in prima persona l’effetto che tutto questo sortiva sulle donne, “Ma non l’ho mai impedito, perché avevo successo”. Nel frattempo, Micklen cerca di correre ai ripari – letteralmente – mentre Cory Ellison lo saluta dalla porta dello studio, chiusa a chiave per impedirgli l’ingresso.
Alex continua il suo discorso chiedendo scusa “A molte persone, ma ad una in particolare” ovvero Mia Jordan (Karen Pittman), l’ex fidanzata di Mitch. “Sono stata molto ingiusta con te” ammette Alex, promettendo che avrebbe fatto il possibile per rimediare ai torti commessi. “L’abuso di potere e corruzione aziendale dovranno finire” esorta Bradley: “Non possiamo subire la cultura del silenzio né qui né altrove”.
Proprio mentre Alex si rivolge alle “Miliardi di persone come me, come Bradley e come voi” chiedendo loro di opporsi allo strapotere dei tanti Fred Micklen là fuori, Bradley fa un appello: “Alzate la voce, noi speriamo che i Fred-” ma il resto della trasmissione viene brutalmente interrotta dal segnale dell’UBA. Chip assiste alla censura, attonito, dallo schermo che trasmette il TMS a Times Square.
Lo sguardo fisso di Mitch, immobile e seduto alla tavola del suo soggiorno, è l’inquadratura che restituisce allo spettatore il potere di un episodio nel quale Bradley e Alex sono tornate in possesso della loro storia e della loro voce, senza che sia alcun uomo a permetterglielo.
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