Ecco come finisce The Undoing
Come finisce The Undoing? La serie disponibile integralmente in streaming su NOW TV dall’8 gennaio ritrova Nicole Kidman protagonista di una serie ideata da David E. Kelley dopo il successo di Big Little Lies.
Ecco tutto quello che succede nel sesto e ultimo episodio della prima stagione diretta da Susanne Bier.
ATTENZIONE: quello che segue è la spiegazione integrale del finale della prima stagione di The Undoing e include grossi spoiler su tutto quello che succede. Se non avete ancora concluso la visione della prima stagione o non volete guastarvi le sorprese, vi consigliamo di non proseguire la lettura. Se invece volete scoprire come finisce The Undoing, di seguito trovate la spiegazione completa.
Tratta dal romanzo “Una famiglia felice” di Jean Hanff Korelitz, The Undoing è la storia della dottoressa Grace Fraser (Nicole Kidman), psicologa affermata e sposata con Jonathan (Hugh Grant), celebrato oncologo pediatrico di origine inglese.
La coppia ha un figlio, Henry (Noah Jupe), che frequenta l’esclusiva Reardon School che ha tra i suoi finanziatori anche il padre di Grace, il potente Franklin Reinhardt (Donald Sutherland).
Ad un incontro per organizzare la raccolta fondi scolastica, Grace fa la conoscenza di Elena Alves (Matilda De Angelis), madre del piccolo Miguel (Edan Alexander) che frequenta la Reardon grazie ad una borsa di studio.
Elena sembra gravitare verso Grace, imbattendosi in lei nella stessa palestra ed arrivando persino a stamparle un bacio sulle labbra prima di fuggire in lacrime e visibilmente scossa dal gala di beneficienza per la Reardon. Quella sera, Jonathan rincaserà tardi e raggiungerà Grace a letto: i due finiranno per fare l’amore.
La mattina seguente, Elena viene trovata morta dal figlio Miguel nello studio dove era solita dipingere. Il mondo di Grace crolla a pezzi quando i detective Joe Mendoza (Édgar Ramírez) e Paul O’Rourke (Michael Devine) le rivelano che il sospettato principale è il marito Jonathan.
Quest’ultimo ha lasciato New York per recarsi ad un convegno medico a Cleveland, o così ha riferito a Grace. La verità è che Jonathan ha lasciato il cellulare nel cassetto della loro camera da letto. Di lui, Grace e Henry non hanno più informazioni, se non quelle che emergono dalle indagini.
All’insaputa di Grace, Jonathan fu licenziato tre mesi prima dal Prince-Norbury Memorial Hospital a causa di un contatto, ritenuto inappropriato dall’amministrazione ospedaliera, tra lui e un familiare di un suo paziente.
Il paziente si rivela essere il piccolo Miguel Alves, che era stato trattato dal dottor Fraser per il tumore di Wilms, un tipo di tumore infantile che colpisce i reni.
Fu in ospedale che Elena conobbe Jonathan: i due intrapresero una relazione extra-coniugale della quale sia Grace che Fernando (Ismael Cruz Córdova), il marito di Elena, erano all’oscuro.
Quando l’ospedale intentò un procedimento legale contro Jonathan in merito alla sua relazione con Elena, il dottor Fraser si rivolse a Sylvia (Lily Rabe) in qualità di sua rappresentante legale, salvo poi dirle che era già stato tutto risolto. Non era così.
Dalla relazione tra Jonathan e Elena nacque una bambina, la cui vera paternità lei ha tenuto nascosta dal marito Fernando.
Quest’ultimo inizialmente si costituisce come responsabile dell’omicidio, ma i detective sono convinti di essere sempre più vicini alla verità seguendo la pista che conduce ai Fraser.
La teoria degli inquirenti è una: Jonathan, con la possibile complicità di Grace, ha ucciso Elena e adesso intende usare la propria influenza, il proprio capitale e la propria reputazione per farla franca.
Grace, dal canto suo, non sa più come dimostrare loro di essere stata al completo oscuro di tutto. Anche la vita di Henry a scuola si fa sempre più difficile: è soltanto grazie all’intervento del nonno Franklin che il piccolo Fraser non sarà allontanato dalla Reardon.
Non basterà nemmeno denunciare la comparsa di Jonathan quando quest’ultimo sorprende lei e Henry alla loro casa al mare negli Hamptons dove hanno trovato riparo dal clamore mediatico che infuriava su di loro a Manhattan.
Arrestato e successivamente rilasciato su cauzione da 2 milioni di dollari in contanti, Jonathan continua a professare la propria innocenza e ad implorare Grace di credergli. La sua versione dei fatti dipinge Elena come una donna impazzita per il loro amore, ossessionata da Grace e dall’idea di costituire una bizzarra famiglia allargata.
Chi ha ucciso Elena Alves?
La notte del gala di beneficienza, Jonathan si era recato in studio da Elena per rompere definitivamente, ma i due finirono ancora una volta a letto insieme. A detta di Jonathan, dopo essersi accomiatato da Elena, non aveva più saputo niente di lei. La teoria del dottor Fraser è che qualcuno, possibilmente il marito di lei, Fernando, possa aver agito mosso da gelosia.
Il padre di Grace, il quale non ha mai nutrito simpatia nei confronti di Jonthan, la mette in guardia sul marito: deve allontanarsene per il bene suo e di Henry.
Sebbene adesso Grace si sia trasferita dal padre Franklin, la dottoressa è costretta a presentare un fronte unito nel tentativo di scagionare Jonathan. Questa è la richiesta di Haley Fitzgerald (Noma Dumezweni) il migliore avvocato di Manhattan nonché la difesa di Jonathan.
L’intuito di Grace le suggerisce che non sia stato Jonathan ad uccidere Elena: per questo acconsente a restargli a fianco durante tutto il processo. Nel corso delle udienze l’unità famigliare tra Henry, Grace e Jonathan verrà messa a dura prova, con quest’ultimo che rivelerà alla moglie il motivo per cui si è allontanato dalla famiglia.
Non fu il suo cagnolino che morì, mentre a quattordici anni, rimasto da solo a casa, aveva il compito di sorvegliarlo. Si trattava della sorellina Katie, che aveva quattro anni: Jonathan doveva farle da baby-sitter, ma in un momento di distrazione la piccola uscì di casa e fu vittima di un incidente stradale.
Tuttavia Grace sarà costretta a ripensare alla sua posizione in merito all’innocenza di Jonathan quando la madre di lui, Janet (Rosemary Harris), le rivelerà che di fronte alla morte della sorellina Katie, lui non dimostrò alcun tipo di dispiacere o di senso di colpa.
Mentre la difesa dell’avvocato Fitzgerald continua aggressivamente a indicare Fernando Alves come colpevole, la giuria sembra incline ad ammettere il ragionevole dubbio. Del resto, se non è stato Jonathan Fraser, c’è bisogno di un altro assassino. Haley non si fa scrupoli a chiamare al banco dei testimoni sia Fernando che il piccolo Miguel.
Quelle caratteristiche, una psicologa clinica come Grace, le riconosce lontano un chilometro. Jonathan soffre di disturbo narcisistico di personalità, che lo rende incapace di provare dispiacere o alcun tipo di rimorso.
Questo è quello che Grace rivelerà quando sarà chiamata a testimoniare dall’avvocato dell’accusa. Sebbene all’inizio voglia spendersi per l’integrità morale di Jonathan, la dottoressa Fraser finisce per ammettere ciò che probabilmente ha sempre saputo in cuor suo. Jonathan era perfettamente capace di commettere l’omicidio di Elena.
Le informazioni con le quali Grace è incalzata dall’accusa sembra che siano il risultato del favore che lei ha chiesto all’amica Sylvia. Quest’ultima conosce bene Catherine Stamper (Sofie Gråbøl), l’avvocato dell’accusa, ed è probabilmente il tramite che ha permesso a Grace di affidarle le informazioni necessarie per inchiodare Jonathan.
Di certo la sua linea difensiva si assottiglia sempre di più. Il ritrovamento del martello con cui fu fracassato il cranio di Elena, rinvenuto nella casa al mare da Henry e poi lavato da quest’ultimo e nascosto nella custodia del suo violino, è difficile da attribuire a Fernando Alves.
La stessa Haley sembra perfettamente consapevole della colpevolezza del suo assistito, al quale aveva fatto intendere in toni non troppo ambigui che quella prova, ovvero l’arma del delitto, andasse distrutta.
La spregiudicatezza con cui Jonathan si rivolse a Franklin per avere 500 mila dollari in prestito, soldi che poi lui usò per pagare la retta di Miguel alla Reardon, o il fatto che Jonathan ebbe un’altra relazione extraconiugale prima di Elena: tutte prove infamanti che dimostrano che non poteva che essere Jonathan l’assassino di Elena.
Quest’ammissione giungerà soltanto quando Jonathan, dopo aver rapito Henry con la promessa di fare un’ultima colazione insieme prima del verdetto, confesserà al figlio di essere stato lui ad uccidere Elena. O meglio, “Non ero davvero io, non il papà che tu conosci”: la confessione di Jonathan assume questa forma dissociata.
Grace e Franklin, nel frattempo, hanno allertato le autorità della fuga di Jonathan e inseguono la sua vettura da un elicottero. Quando Jonathan sembra pronto al tutto per tutto, l’uomo si renderà conto di essere accerchiato e minaccerà di buttarsi da un ponte, di fronte agli occhi attoniti del figlio che lo implora di non suicidarsi.
L’arrivo di Grace, che supera le schiere di poliziotti nel tentativo di proteggere il figlio, convincerà Jonathan a scendere dal parapetto del ponte. È convinto che Grace sia lì per lui, pronta a dargli l’ennesima seconda occasione.
Nel momento in cui Grace stringe tra le braccia Henry e mette al sicuro suo figlio, le forze dell’ordine ammanettano Jonathan e lo portano via.
Mentre Grace, Henry e Franklin si allontanano a bordo dell’elicottero, Jonthan li osserva: con loro scompare la vita perfetta che credeva di poter riavere.
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