Come finisce The Wilds
Come finisce The Wilds? In occasione dell’arrivo della seconda stagione disponibile dal 6 maggio 2022, ecco tutto quello che succede nella prima.
La serie creata da Sarah Streicher ha esordito su Amazon Prime Video venerdì 11 dicembre. Ecco il riassunto e la spiegazione del primo finale di stagione, intitolato “Giorno ventitrè”.
ATTENZIONE: quello che segue è la spiegazione integrale del finale della prima stagione di The Wilds e include grossi spoiler su tutto quello che succede. Se non avete ancora concluso la visione della prima stagione o non volete guastarvi le sorprese, vi consigliamo di non proseguire la lettura. Se invece volete scoprire come finisce The Wilds, qui troverete tutta la trama completa.
Riassunto di The Wilds
L’evento scatenante della serie è un incidente aereo. Le passeggere, nove adolescenti americane dirette alle Hawaii per partecipare al ritiro di empowerment femminile chiamato Dawn of Eve – L’alba di Eva, si ritrovano naufragate a pochi metri da un’isola deserta nel mezzo dell’oceano.
Ad eccezione della briosa Jeanette (Chi Nguyen), si scoprirà che ciascuna delle ragazze è legata ad un’altra del gruppo. Leah (Sarah Pidgeon) frequenta lo stesso liceo di Fatin (Sophia Ali); sono compagne di scuola anche Shelby (Mia Healey) e Dot (Shannon Berry), mentre Toni (Erana James) e Martha (Jenna Clause) sono migliori amiche sin da quando erano piccole. Nora (Helena Howard) e Rachel (Reign Edwards), invece, sono gemelle.
Da subito, il gruppo dovrà fare i conti con l’improvvisa morte di Jeannette, che perisce a seguito di un’emorragia interna. Le ragazze seppelliranno l’amica, le cui ultime parole sono di scuse (si capirà poi il perché), intonando “Raise Your Glass” della sua amata P!nk.
Le giovani sono all’oscuro del fatto che Jeanette era in realtà Linh, un’agente infiltrata nel gruppo per innescare determinate dinamiche. Non è finita qui: un’altra agente si nasconde tra le otto rimaste.
Nell’arco di ventitré giorni, le ragazze si ritroveranno costrette a fronteggiare gli eventi climatici, la fame, l’intossicazione alimentare, la mancanza di acqua potabile e innumerevoli sfide che metteranno alla prova la loro sopravvivenza. Insieme, le otto giovani creeranno una sorta di società nella quale i compiti sono equamente suddivisi, tra caccia, perlustrazione, razionamento delle risorse; il tutto coi pochi indumenti e le poche provvigioni che sono riuscite a recuperare dalle acque.
Quello che le ragazze credono essere stato un tiro mancino della vita è in realtà un piano calcolato e condotto da un’organizzazione che ha scelto attentamente ciascuna di loro. Ognuna delle giovani ha subito un forte trauma che le ha impedito di dare il meglio di sé.
Leah è stata sedotta e poi rifiutata da Jeffrey Galanis (Carter Hudson), un autore trentenne che si è approfittato di lei. Questo la condurrà in una spirale di paranoia e isolamento che collimerà in un incidente automobilistico.
Dopo una vita dedicata alla carriera agonistica, la tuffatrice Rachel si sentirà dire di dover rinunciare alle sue ambizioni da Olimpiadi: lei non sa chi è al di fuori della piscina.
Martha è stata molestata dal dottor Ted (Lewis Fitz-Gerald), colui che l’ha seguita dopo un incidente d’infanzia, e mentirà al processo contro di lui.
Con un padre assente e una madre tossicodipendente dentro e fuori dalle comunità di recupero, Toni ha problemi di gestione della rabbia e allontana l’amata Regan (Bella Shepard).
Fatin è costretta dei genitori a suonare il violoncello per entrare alla Julliard, ma una volta scoperta l’infedeltà del padre sarà lei a essere incolpata di aver distrutto la famiglia e per punizione sarà spedita in una scuola musulmana in Oregon.
La reginetta di bellezza Shelby è vittima del padre, un predicatore evangelista fortemente omofobo che l’ha sorpresa baciare l’amica Becca (Stefania LaVie Owen): quest’ultima finirà per suicidarsi.
Dot ha dovuto assistere al padre, affetto da una malattia degenerativa, e dopo aver spacciato farmaci a scuola e ignorato la cotta per Mateo (Jose Velazquez), somministrerà al papà la dose di calmanti che porrà fine alle sue sofferenze.
Dawn of Eve: che cos’è l’Alba di Eva e chi è Gretchen Klein
Prima di andare avanti, bisogna spiegare che cos’è L’alba di Eva. Il progetto è stato creato da Gretchen Klein (Rachel Griffiths), docente di sociologia allontanata dall’ambito accademico. La professoressa è nota per le sue teorie progressiste sul ruolo delle donne nel salvataggio della società contemporanea.
Frustrata dalla lentezza del cambiamento nei riguardi della leadership femminile nel mondo di oggi, Klein decide di agire per cambiare il corso del destino e permettere alle giovani donne di riconoscere il proprio potere e prendere le redini del mondo.
Klein è convinta che l’unico modo per impedire che il mondo arrivi sull’orlo dell’apocalisse nel giro di un decennio sia quello di far emergere una nuova società, una società in mano alle donne.
Contrariamente ai preconcetti misogini, le donne sono in grado di creare una società equa basata sull’armonia e sul progresso. Il postulato di Klein è alla base di Dawn of Eve, l’esperimento sociologico che finanzia grazie ad una serie di imprenditrici quali Alice (Rowena King), che vediamo nel settimo episodio.
Reclutando personalmente collaboratori quali Alex (Jarred Blakiston), Lihn, Susan (Jen Huang) Thom (Joe Witkowski), Audrey (Barbara Eve Harris), l’agente Dean Young (Troy Winbush) e il dottor Daniel Faber (David Sullivan), nonché ognuna delle ragazze, Gretchen vuole dimostrare che le donne sono in grado di porre le basi di un modo di vivere più sano di quello degli uomini, il quale ha portato soltanto guerre, carestie e disuguaglianze sociali. La gynotopia, come la chiama Gretchen, può verificarsi nelle condizioni ricreate sull’isola.
Questo era lo scopo dello studio di Klein: dimostrare che le giovani donne, trovatesi in condizioni di estrema durezza, erano in grado di mettere in piedi un sistema di sopravvivenza più armonioso e sostenibile di quanto avrebbero saputo fare i loro coetanei maschi.
L’incidente aereo non si è mai verificato: le ragazze sono state drogate con un sonnifero somministrato nelle fette di torta servite loro poco prima, e successivamente caricate su delle imbarcazioni che le hanno lasciate in acqua a pochi metri dalla costa dell’isola.
È sempre l’operazione a portare via il corpo di Jeanette, dissotterrato dalla tomba improvvisata che le ragazze avevano scavato sulla spiaggia. Le otto si convinceranno che sia stata la corrente a portarselo via, ma i sospetti di Leah cominciano a formarsi nella sua mente.
Monitorandole con telecamere nascoste nella vegetazione e con l’ausilio dell’agente infiltrata, l’operazione interviene soltanto in casi essenziali, talvolta facendo apparire valigie contenti il necessario, siano indumenti, farmaci o scorte di cibo.
Nessuna delle due infiltrate, una delle quali era Jeanette/Linh, conosceva l’identità dell’altra: questo per impedire loro di essere riconosciute e smascherate dalle altre sette partecipanti.
Nora è l’altra agente
Alla fine del nono episodio, Nora è stata vista da Leah comunicare col quartier generale attraverso una telecamera nascosta in un tronco. “Sei tu” mormora Leah, la quale è ancora sotto l’effetto dei calmanti che Fatin le ha somministrato a seguito del suo attacco psicotico.
Il quartieri generale ordina a Nora di tenere Leah all’oscuro di tutto a qualunque costo, e per un attimo Nora sembra ponderare di soffocarla nel sonno. Il mattino seguente, Leah si risveglia con Nora intenta ad osservarla. I ricordi di Leah riguardo alla notte precedente sono sconnessi: la giovane, a quanto dice, non rammenta di aver interrotto Nora mentre comunicava con l’operazione.
La sorella di Rachel è sollevata: “Ti ho trovata nel bosco che accarezzavi il muschio” Nora mente a Leah. Tuttavia quest’ultima sembra fissarla in lontananza con uno sguardo eloquente, dando a intendere di sospettare di lei.
Nel frattempo Nora comunica al centro di comando che Leah dice di non ricordarsi nulla della sera prima, ma che non sa se crederle. Più tardi al campo, Leah chiede a Nora che fine abbia fatto il suo diario, ma il gruppo è distratto dall’apparizione di Toni e Shelby, che si riuniscono al gruppo dopo aver passato la notte lontane nel bosco.
Con la scusa di andare in bagno, Leah si allontana dal gruppo e conferma i suoi sospetti: Nora la sta pedinando, ma Leah ha disegnato delle orme sul terreno che portano Nora fuori pista, consentendole di seguirla. Seguendo Nora, Leah finisce in una buca, una trappola tesa da lei. “Non ti farò del male e sei al sicuro” dice Nora prima di scomparire e chiedere al quartier generale di portare via Leah.
Gretchen, che sta supervisionando la fase due del progetto, acconsente all’estrazione ma non prima di tre ore. Mentre Leah grida disperatamente nella fossa, Nora rientra al campo e dice che l’amica voleva del tempo per stare da sola. Rachel, nel frattempo, sembra sempre più in sintonia con la sorella, alla quale riconosce di essere sempre stata presente per vegliarla nel corso delle loro vite.
In quel momento, le parole di Nora: “È per colpa mia se siamo qui” acquisiscono un altro valore, uno che non c’entra con lei che allerta i genitori sullo stato mentale di Rachel.
Chi è Nora e perché lavora per Gretchen
Il decimo episodio rivela finalmente la storia di Nora. Brillante, introversa e gelosamente attaccata alla gemella Rachel, Nora è una giovane donna brillante e studiosa, talmente precoce da frequentare i corsi propedeutici all’università prima nell’estate prima del suo ultimo anno di liceo.
È nelle aule universitarie della sessione estiva che farà la conoscenza di Quinn (John Berchtold), un ragazzo che quell’autunno inizierà il primo anno di college. Un ragazzo introverso come lei ma dalla mente vivace, Quinn inizia a legarsi a Nora e i due trascorrono molto tempo insieme, innamorandosi e finendo per fare l’amore: “La prima volta si resta sempre delusi” gli dice una sera Nora. Quando tuttavia quest’ultima lo presenterà alla sorella Rachel, l’incontro non andrà per il verso giusto.
Di fronte al nervosismo di Quinn, Rachel interpreta la sua timidezza per arroganza e non è per niente entusiasta: “Lui è proprio strano” dice a Nora, che si lascerà influenzare dall’opinione della sorella. Quando Quinn le chiederà di stare insieme, Nora lo accuserà di essere strambo: “Non fai mai parlare gli altri”, dice scaricandolo. Quinn capisce che quel rifiuto ha a che fare con Rachel e la insulta: “Mi hai cercato di difendere?” chiede a Nora riferendosi alla sorella.
Qualche tempo dopo, Nora continua a sentire la mancanza di Quinn e decide di scrivergli. Non riuscendo a mettersi in contatto con lui, Nora scoprirà dai social media che Quinn è morto in un episodio di nonnismo durante la settimana di reclutamento per una confraternita Theta Kappa Theta, a cui aveva voluto unirsi per onorare il desiderio del padre.
Nora si reca in carcere per incontrare Devon Klein, il responsabile della morte di Quinn: vuole mostrargli la persona a cui ha spezzato la vita. Nella sala d’attesa incontra Gretchen Klein.
La fondatrice di Dawn of Eve è anche la madre di Devon, e scambia Nora per una fanatica. “Ha ucciso un mio amico” dice a Klein spiegando il perché della sua visita. Vedendo la foto di Quinn, Gretchen abbassa le difese e le confessa che Devon non vuole vederla perché è arrabbiato con sua madre. Nora e Gretchen escono a mangiare pancake insieme. “Mi sembrava di conoscerlo da sempre, anche quando non lo conoscevo” dice Nora a Gretchen, che le porge le sue scuse.
Klein, dal canto suo, racconta che ha voluto che Devon si dichiarasse colpevole, ma che non sopravviverà in prigione. Suo figlio è vittima dello stesso sistema oppressivo patriarcale che lo ha reso un carnefice. “Ma noi possiamo cambiare le cose, se abbiamo coraggio” dice Gretchen, che le chiede se lei, e sua sorella e le altre ragazze stiano dando il meglio di loro in quella cultura creata e dominata dagli uomini, oppure se stiano soltanto soffrendo.
Gretchen le propone un mondo dove per alcuni mesi le sue uniche preoccupazioni sono respirare, sopravvivere e ritrovare sé stessa, e “Creare un mondo non controllato dagli uomini: un mondo tutto nostro”.
Non passerà molto tempo prima che Nora torni a sedersi a quella tavola calda per chiedere Gretchen di aiutare sua sorella, che quindi dovrà essere reclutata nel programma. “Non voglio più avere paura, voglio creare legami e trovare la mia forza”. Gretchen acconsente a tutte le sue condizioni e sceglie Nora come agente infiltrata dell’operazione.
Toni e Shelby fanno sul serio
La tensione sessuale tra Toni e Shelby ha contraddistinto la loro dinamica sin dal primo episodio, quando Toni fece cadere Shelby di proposito e quest’ultima mentì di fronte al resto del gruppo. Le vedute omofobe manifestate Shelby hanno ferito Toni, dietro alla quale si schierò il resto del gruppo.
Toni tuttavia è ignara del fatto che siano un retaggio dell’indottrinamento del padre di lei, un predicatore che era solito praticare disgustose terapie riparative e l’aveva minacciata di reprimere l’omosessualità in lei in quanto era un peccato agli occhi di Dio. In un momento di coraggio, Shelby bacerà Toni che dal suo canto non si sposterà, ma resta alquanto perplessa.
Quest’occorrenza si ripeterà una seconda volta, mentre perlustravano il bosco alla ricerca di cibo. Imbattutesi in un albero di lici, Shelby esulterà e bacerà di nuovo Toni. Le due passano la notte insieme, ma l’indomani mattina Shelby non è pronta a parlarne. “Stai tranquilla, Shelby”, risponde Toni sorprendentemente calma.
Fatin, che ha capito cosa sta succedendo tra le due amiche, suggerisce ad una pensierosa Shelby di andare a chiedere a Toni cosa la preoccupa, promettendo di custodire il loro segreto.
Shelby teme che quello che è nato tra loro non conti niente per Toni, che in realtà è così calma perché le rivela di fidarsi di lei. La texana ha paura di lasciarsi andare ai loro sentimenti per timore che possa succedere qualcosa di brutto che conduca ad un’inevitabile sofferenza.
Toni, dal canto suo, sceglie di prendere quello che di buono ha la vita da offrire, senza rinunciare alle opportunità per stare bene “Non ho paura di fare qualcosa che potrebbe rendermi felice” dice Toni a Shelby, legittimando finalmente l’amore tra di loro.
Dov’è Martha e che fine ha fatto
Martha è un personaggio enigmatico nella prima metà della stagione, ma negli ultimi episodi si rivelerà sorprendentemente stoico.
Inizialmente attirata verso Shelby per la sua indole amichevole e affabile, Martha si ritroverà contesta tra quest’ultima e Toni, che ha un fare molto protettivo nei suoi confronti.
Martha svilupperà un attaccamento al torso di un manichino che diventa la mascotte del gruppo e sarà chiamato Marcus. A seguito di un’indigestione di caramelle alla marijuana ritrovate nella borsa di Jeanette, Martha vedrà Alex quando quest’ultimo si arrampica su un albero per osservare il gruppo, ma gli effetti della droga la convincerà che si trattasse del manichino.
Quando l’isola la costringerà a scendere a patti con il trauma del dottor Ted, l’uomo che ha abusato di lei quando era bambina e il cui ricordo l’allontanò da quello che amava, cioè la danza, Martha proietterà la sua indole remissiva sulla capra che da diversi giorni le appariva nel bosco.
Mentre si immagina vestita negli abiti tradizionali delle native americane che indossava quando si dedicava alla danza jingle, Martha finirà per uccidere la capra; rientrata al campo ricoperta del suo sangue, la giovane condurrà le amiche alla carcassa, ponendo fine al loro digiuno e consentendo al gruppo di sfamarsi con un barbecue improvvisato.
Tuttavia Dot è preoccupata per lei, avverte che qualcosa in Martha è cambiato. Dopo aver cucinato la capra, Martha confessa a Dot che è stato come se la capra avesse voluto essere uccisa da lei: “O forse voleva che tu vivessi” le risponde Dot vedendola da un altro punto di vista, esortandola a voltare pagina.
Che fine ha fatto Martha? Il suo è l’unico interrogatorio al quale non assistiamo nel futuro, quando la fase due è avviata e le ragazze sono segregate nel quartier generale. Dov’è Martha? È scappata nell’isola e non è stata recuperata? Questo non è chiaro, perché non sappiamo che fine abbia fatto. Gretchen chiede a Dean di venire a capo del caso di Martha, scavando nel suo passato.
L’agente Young scopre che Martha ha mentito sotto giuramento, dichiarando il falso quando durante il processo contro il dottor Ted dichiarò di non essere stata molestata. Quello costituisce un reato federale e rappresenta per Gretchen una moneta di scambio da usare contro i genitori di Martha qualora questi volessero intentare causa contro Dawn of Eve per la sparizione (o la morte?) di Martha.
Nora è morta?
Arrampicandosi ad una liana, Leah riesce ad emergere dal buco in cui era finita seguendo Nora.
Nel frattempo a riva, Rachel decide di affrontare il trauma dell’acqua una volta per tutte, superando il blocco che aveva sviluppato dopo essere stata estromessa dalla squadra di tuffi a seguito della sua débacle all’ultima gara. Dirigendosi verso l’acqua, Rachel rassicura Nora: “Voglio solo galleggiare un po’”.
Mentre Nora osserva Rachel, Leah raggiunge l’accampamento gridando il suo nome e intimandole di non muoversi.
Prima che Leah possa affrontarla e rivelare alle compagne che Nora è un’impostora, Martha avvista uno squalo a poca distanza da Rachel, che viene aggredita e trascinata sott’acqua non avendo sentito i richiami di avvertimento sorella.
Nora si butta in acqua nel tentativo di salvarla, mentre dalla riva Leah, Dot, Shelby, Martha, Fatin e Toni osservano la scena, attonite.
Non sappiamo se Nora abbia raggiunto Rachel mentre veniva aggredita, e se nell’intento di salvarla è stata a sua volta sbranata e uccisa dallo squalo.
Assieme a Martha, Nora è l’altra delle otto ragazze che manca all’appello negli interrogatori nel tempo futuro. Tuttavia non avrebbe avuto senso che Nora fosse sottoposta ad un debrief come le altre ragazze, essendo che lei non era una semplice partecipante bensì un’agente infiltrata. È possibile che Nora sia morta oppure potrebbe essere ancora viva?
Sappiamo che Rachel è sopravvissuta all’attacco dello squalo, e che durante questo evento potrebbe aver perso la mano come si scopre nel secondo episodio.
È una frase che Rachel pronuncia alla fine del suo interrogatorio che desta i sospetti. Mostrando il braccio, Rachel dice al dottor Farber e all’agente Young di sentire ancora: “Messaggi dalle vecchie terminazioni nervose” della mano che non ha più, dicendo di avvertire “Sensazioni del passato. Sapete cosa sento? La sua mano che tiene la mia, per sempre”.
Quel “Per sempre” sembra allarmante e un’allusione alla possibile tragica fine di sua sorella gemella Nora.
La fuga di Leah
Nel futuro, Leah è sempre più irrequieta nella sua cella. Convinta che la sua non sia paranoia bensì il suo sesto senso che l’avverte che qualcosa non va, la ragazza sfila il biglietto che Shelby le passò quando fu consentito loro di rivedersi e si sono abbracciate: “Avevi ragione tu” recita il messaggio.
Più tardi, Leah convince Dean a farla uscire dalla sua cella dicendo di non essere più in grado di respirare per via di un attacco di panico. La giovane riesce a fare leva su Dean, che in precedenza aveva cercato di persuadere Gretchen ad allentare la pressione sulle ragazze, segregate e isolate.
Dean la porta a prendere un po’ d’aria, e Leah riesce a farsi rivelare che si trovano su una piccola isola nel Pacifico, a 240 km dall’isola dove si trovavano e a 1.300 km a ovest del Perù.
Inizialmente Leah è sopraffatta dalla notizia, ma sembra reagire con compostezza prima di essere riportata nella sua cella. “Presto avrai delle risposte, promesso” dice l’agente Young a Leah, che ha usato il tovagliolo datole da lui per tenere socchiusa la porta della sua stanza senza che nessuno se ne accorga.
Twilight of Adam: Che cos’è Il Tramonto di Adamo
Leah attende le dieci di sera esatte per lo spegnimento delle luci e intrufolarsi fuori dalla sua camera. Nel frattempo in tutta la base risuona la sirena di un’allarme, ma Leah riesce ad avventurarsi nei corridoi del bunker. “Pare ci sia un codice viola” dice Gretchen a Dean, recandosi a investigare.
Mentre Shelby è in shock anafilattico e viene soccorsa con un’iniezione, Leah in fuga arriverà ad una sala di controllo, dove sui monitor vengono seguiti gli sviluppi di un’altra isola. identica alla loro, ma popolata da giovani ragazzi anziché da ragazze.
Si tratta di quello che nella terminologia della ricerca è definito il gruppo di controllo, ovvero un esperimento condotto parallelamente a quello principale usato come parametro di paragone per verificare gli esiti al netto delle ipotesi.
Il gruppo in questione, a giudicare dalle immagini riprese dalle telecamere nascoste, è composto da soli maschi ed è chiamato “Il tramonto di Adamo”, come recita un dossier appoggiato sulla scrivania.
“Ma che cazzo…” sono le parole di Leah all’apprendere che non erano l’unico esperimento: esiste un’altra isola.
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