Come finisce The Witcher Blood Origin
Come finisce The Witcher Blood Origin? Si conclude col quarto episodio dal titolo “Maghi, malvagità e mostri” la prima stagione della serie prequel che si inserisce nel franchise che Netflix sta lanciando incentrato sul Continente e sui Witcher, la stirpe di Geralt Di Rivia. Di seguito ripercorriamo tutti i colpi di scena del primo season finale.
ATTENZIONE: quello che segue è la spiegazione integrale del finale della prima stagione di The Witcher: Blood Origin e include grossi spoiler su tutto quello che succede. Se non avete ancora concluso la visione della prima stagione o non volete guastarvi le sorprese, vi consigliamo di non proseguire la lettura. Se invece volete scoprire come finisce The Witcher Blood Origin, qui troverete tutta la trama completa.
Partiamo dalla domanda più interessante per chi è appassionato della mitologia della serie tv Netflix: chi è il prototipo di Witcher che origina la celebre stirpe? Si tratta proprio di Fjall, il quale emerge vittorioso dallo scontro con la bestia di Balor.
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La magia, si sa, ha un prezzo. Ecco che, incapace di tenere a bada il suo lato animalesco, Fjall si vede in balia di un potere che non sa più controllare. In un momento di grande tragicità, Éile si ritrova costretta ad uccidere Fjall per salvare il resto della popolazione. Il processo che genera i Witcher, nel frattempo, si è ultimato e getta le fondamenta per tutto quello che vediamo nel corso delle prime due stagioni della serie tv targata Netflix.
Lo scontro tra l’Allodola e l’Imperatrice raggiunge il culmine quando Éile accoltella Merwyn al ventre. Quest’ultima arriva fino alla sala del trono e aspetta che i riottosi arrivino a palazzo per rimuovere la lama dal suo addome, impedendo ai rivoltosi di essere loro ad avere il privilegio di ucciderla.
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Zacaré, intanto, si collega – adoperando la magia – Balor e suo fratello Syndril. Quest’ultimo riferisce a Zacaré che il modo per sconfiggere il Monolite – i quali possono portare le persone attraverso i mondi – è fondere la propria magia con la magia del caos così da incanalarla verso il Monolite e distruggerlo. Il sacrificio di Syndril, che muore eroicamente, non è vano. Tutto questo dà origine alla rottura del confine che tiene ben separati i mondi: ci troviamo davanti all’evento passato alla storia con il nome di Congiunzione delle Sfere.
Il Continente – così come l’abbiamo conosciuto nella linea temporale della serie tv Netflix – scaturisce proprio dall’incontro degli esseri umani con il mondo degli elfi. Facciamo un salto in avanti e ci troviamo di fronte ad Eredin, il quale – alle prese con un mondo terrificante e inospitale – decide di ultimare la sua discesa agli inferi indossando il teschio di una creatura che raccoglie da terra. È qui che nasce il mito oscuro di Eredin Bréacc Glas, ovvero il Re Eredin della Caccia Selvaggia che ha un’importanza non indifferente nella saga.
La tragedia di Éile non è finita qui. Avendo scoperto di essere incinta di Fjall, colui – o colei – che porta in grembo ha un destino segnato sia dalla bestia che dalla magia. Éile decide di chiedere a Ithlinne quale sarà il destino del bambino, e la veggente le dice che questa linea di sangue durerà per secoli e che un futuro discendente canterà la canzone dei Sette per un’ultima volta, prima di assistere alla fine del Continente.
È chiaro che quindi il discendente è proprio Jaskier, il quale è stato incaricato da Seanchaí di imparare la storia dei Sette, così che gli Scoiattoli – i ribelli non-umani che lottano per la libertà e contro la discriminazione, nel tentativo di riportare in auge il dominio di elfi e dei nani nelle valli dell’Aedirn – possano affrontare la minaccia incombente rincuorati dalla speranza.
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