Come finisce 3%
Come finisce 3%? Il settimo e ultimo episodio della quarta stagione è intitolato “Il Sole”: in settantacinque minuti, il finale di serie porta a termine lo scontro tra la Conchiglia e l’Offshore, segnando definitivamente i destini di Michele (Bianca Comparato), André (Bruno Fagundes) e Joanna (Vaneza Oliveira).
ATTENZIONE: quello che segue è la spiegazione integrale del finale della quarta e ultima stagione di 3% e include grossi spoiler su tutto quello che succede. Se non avete ancora concluso la visione della quarta stagione o non volete guastarvi le sorprese, vi consigliamo di non proseguire la lettura. Se invece volete scoprire come finisce 3%, qui troverete tutta la trama completa.
A seguito della distruzione dell’Offshore da parte dei ribelli della Conchiglia capitanati da Michele (Bianca Comparato), il caos è sovrano. Quello che è successo successivamente alla Conchiglia, assieme all’arrivo degli abitanti dell’Offshore, ha gettato scompiglio e versato sangue nelle strade.
Prima di poter far ritorno all’Entroterra, André (Bruno Fagundes) si macchia del crimine più odioso: l’uomo pugnala al ventre la sorella Michele, lasciandola morire dissanguata davanti ai suoi occhi. Questo gesto raccapricciante è compiuto nel nome della Coppia Fondatrice, e sarà anche l’inizio dello scontro finale tra l’Entroterra e l’Offshore.
A seguito della morte di Michele, André e i 3% sono saliti al potere, mentre Xavier (Fernando Rubro), Joanna (Vaneza Oliveira), Elisa (Thais Lago), Natália (Amanda Magalhaes) e Rafael (Rodolfo Valente) piangono la morte della leader della Conchiglia. La fine del conflitto sembra più remota che mai, con le fazioni rappresentanti l’Entroterra, l’Offshore, la milizia e la Chiesa più agguerrite che mai le une contro le altre. La soluzione, ancora una volta, è da ricercarsi nella genesi: sarà la Coppia Fondatrice a rivelarsi decisiva nelle sorti dell’Entroterra.
Nell’anno del 28° Processo, la Causa sta prendendo piede chi è stato eliminato nel Processo dà loro ascolto, hanno trovato sostenitori in tutto l’Entroterra in breve tempo: gli attacchi stanno raggiungendo le strutture, mettendo a rischio la tenuta della società. Per questo motivo la Coppia Fondatrice propone la somministrazione di un test che vedrà l’Offshore sfidare l’Entroterra, e che valuterà logica, strategia, memoria, capacità collaborative e altruismo. Soltanto così si potrà mettere fine, una volta per tutte, alla faida tra i leader della Causa e l’Offshore.
Láis (Fernanda Vasconcellos) e Vítor (Silvio Guindane) appaiono piuttosto disillusi nei confronti del Processo, il quale potrebbe essere, per loro stessa ammissione, un sistema fallato. Il fallimento di loro figlia sembra gravare pesantemente sulle loro coscienze e li ha condotti ad una nuova consapevolezza. Il Consiglio non è d’accordo con loro e vota a favore dell’adozione di una nuova Divisione di Sicurezza che invece di tutelare l’Entroterra si occuperà di proteggere l’Offshore.
Quando la salute di Vítor risulta ormai gravemente compromessa, Laís apprende dal marito che quest’ultimo desidera tornare all Entroterra per rivedere loro figlia Tânia (Thainá Duarte) un’ultima volta prima di morire.
Nel presente, il Vecchio della Causa (Celso Frateschi) rivela a Joanna che Tâina, la figlia dei Fondatori che fu eliminata dal 20° Processo e successivamente diventò la creatrice della Causa, rivelò in punto di morte di aver nascosto un oggetto della madre.
Quando Láis si recò nell’Entroterra a cercarla, piena di rimorsi per averla abbandonata e per aver creato il Processo, Tâina non voleva più aver niente a che fare con lei: alcuni suoi compagni, scambiando Láis per una donna proveniente dall’Offshore, la trucidarono.
All’apprendere la notizia della morte di sua moglie, Vítor soccombe alla malattia. Sarà a questo punto che la Consigliera che aveva proposto la creazione della Divisione Sicurezza, una risposta violenta rispetto alla soluzione pacifica dei Fondatori, porta avanti la decisione che la Coppia diventi un’ideale che non deve essere limitato a due persone. In questo modo, nessuno saprà del ripensamento di Láis e Vítor in punto di morte, né dei loro dubbi sul Processo.
Tâina fece seppellire con lei il dispositivo contenente il test con il quale i Fondatori volevano riparare ai torti del Processo. Sarà quel globo metallico che Joanna ed Elisa (Thais Lago) ritroveranno molti anni dopo, per proporre il modo di porre fine dei massacri. Utilizzando il test della Coppia Fondatrice, Joanna si rende conto di poter coinvolgere i leader delle diverse fazioni in una prova democratica.
Prima dello scontro finale che avrebbe visto Xavier tendere un agguato ad André, Joanna ed Elisa interrompono le fazioni istanti prima dell’inizio della mattanza: le due hanno un’idea per stabilire, una volta per tutte, chi è il meritevole leader dell’Entroterra.
A sfidare Joanna si candidano Xavier, Vêronica (Camilla Ferreira), Marcela (Laila Garin), Rafael e André. Chi vince si aggiudicherà l’Entroterra una volta per tutte, senza violenza e senza guerre.
Ognuno dei sei candidati avrà una forma e un colore specifici: sono presenti tre tipi possibili di forme e tre tipi possibili di colori per un totale di nove combinazioni. Ciascun candidato potrà vedere soltanto il proprio simbolo: l’obiettivo è scoprire quello degli avversari. Chi ha il dispositivo cercherà di indovinare il simbolo degli altri partecipanti, dopodiché il globo va passato alla persona il cui simbolo è stato indovinato. Chi sbaglia due volte è automaticamente eliminato, così come lo si è anche se un candidato indovina il simbolo di un altro. Chi rimane in gioco per ultimo si aggiudicherà la vittoria.
Il round conclusivo vede gli ultimi due candidati rimasti, André e Joanna, sfidarsi per l’Entroterra. Mentre Joanna propone a tutta la folla riunita attorno a loro di marciare verso l’edificio del Processo l’indomani, a favore di un mondo senza armi e senza violenza, André perora la propria causa e quella dei 3%. Joanna riesce a indovinare il triangolo rosso, emergendo trionfante dallo scontro e quindi diventando la capa dell’Entroterra, ma a quel punto André dà ordine ai suoi uomini di aprire il fuoco, distruggendo il dispositivo e ponendo fine al confronto pacifico.
Le fazioni hanno finalmente aperto gli occhi: l’ennesimo sopruso di André non passerà nell’indifferenza, specialmente adesso che non è più lui, bensì Joanna, ad essere il leader dell’Entroterra. L’indomani mattina, Joanna, Natália e Rafael si risvegliano in una città non più massacrata dagli spari e dalle violenze, dove le persone camminano per le strade senza più paura. Le fazioni sono state ispirate dal discorso di Joanna e hanno preferito dialogare e convivere pacificamente, lasciandosi alle spalle le rivalità e l’odio. Il Sole è sorto per tutti nell’Entroterra, e nessuno deve più vivere nell’ombra.
Consapevole della propria sconfitta, André trova rifugio nel sottomarino mentre il popolo marcia verso l’edificio del Processo. Come lo informa il pannello olografico, il livello di ossigeno nel sommergibile è pari al 3%, amara ironia della sorte. Non gli basterà per raggiungere la sua destinazione che è l’Offshore, ma André decide di intraprendere lo stesso il viaggio suicida consapevole del destino che lo attende. Con i suoi ultimi respiri, André piange sommessamente tra le braccia di sua sorella Michele, un’allucinazione in punto di morte.
Consapevole che le sue atrocità lo hanno spinto ben oltre la redenzione, André preferisce il suicidio ad una vita in una società in mano all’Entroterra. Irriducibile e attaccato ai propri ideali, i quali ha appreso non essere quelli della Coppia Fondatrice, tutto ciò che rimane ad André è una vita distrutta nella quale ha commesso atti orribili, persino il fratricidio, nel nome di un’ideale che lui stesso non riconosce più.
Nel frattempo, il palazzo del Processo si riempie di persone desiderose di voltare pagina e di costruire un nuovo domani, insieme.
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