Come Una Madre come finisce? La fiction scritta e diretta da Andrea Porporati si è conclusa con la terza e ultima puntata domenica 16 febbraio in prima serata su Rai Uno.
Come Una Madre ultima puntata: cosa succede nell’episodio 5
Angela (Vanessa Incontrada) è stufa di scappare: facendosi promettere da Bruno (Tancredi Testa) e Valentina (Crystal Deglaudi) di fuggire, la donna si consegna a Greco (Ivan Franek) e ai suoi uomini per proteggere e sacrificarsi i bambini. È tempo di fare i conti con un’altra amara verità: Greco le conferma che il suo ex marito Lino (Simone Montedoro) è stato ucciso da loro.
Quando la vedono nelle grinfie di Greco, i piccoli tornano da lei: il malavitoso ordina a uno dei suoi tirapiedi di sparare ad Angela, ma in quel momento dalla pineta giungono dei proiettili che dimezzano i criminali. Questo diversivo consente ad Angela e ai bambini di fuggire su un’auto blindata guidata da Kim (Giuseppe Zeno), giunto a soccorrerli in extremis per portarli in un luogo sicuro. Bruno non capisce perché Kim voglia aiutarli: l’uomo gli dice che era un amico della madre, ma qualcosa non torna.
Angela origlia una conversazione di Kim: i suoi sospetti sul maggiore Sforza sembrano non convincere chiunque sia dall’altra parte della ricetrasmittente. Nel frattempo Sforza (Sebastiano Somma) avvisa Manfredi (Fabrizio Contri) che Kim ha disertato la missione all’estero che gli aveva fatto assegnare. Manfredi vuole che Sforza uccida Kim, ma questi esita: se non lo farà fuori, Manfredi giura a Sforza che pagherà questo affronto con la vita.
Nel frattempo Manfredi viene sequestrato e portato al cospetto del clan della ‘ndrangheta del quale è al soldo: Elena, la mamma di Bruno e Valentina, si è appropriata dei codici di accesso del fratello di Manfredi e ha sottratto l’archivio contenente tutti i nomi e tutte le operazioni, che attualmente si trova nel cellulare di sua figlia. La donna intendeva consegnare il cognato alla giustizia e l’aveva minacciato di portargli via i nipoti: per questo Manfredi diede ordine che fosse giustiziata. L’archivio, tuttavia, non era più in sua custodia: ecco perché Manfredi è sulle tracce dei bambini, perché è convinto che siano loro ad esserne in possesso. Il corrotto promette di recuperare l’archivio per tutelare gli interessi del clan, ma il boss desidera un’ulteriore prova della sua lealtà: una volta ottenuto l’archivio, Manfredi dovrà uccidere Bruno e Valentina.
Rifugiati nel luogo segreto di cui solo Kim conosce la posizione, Angela e i bambini familiarizzano sempre di più con l’uomo che ha preso così a cuore la loro vicenda. Il pericolo è dietro l’angolo, e ogni rumore sospetto potrebbe segnare la fine di quella tregua. I bambini iniziano ad accusare la fatica di quell’ansia: Valentina viene colpita da un attacco di asma e Kim la aiuta a superarlo, ma le condizioni di salute della piccola non migliorano. Angela gli è grata e sembra lasciare andare i sospetti su di lui, ma è ancora lontana dal fidarsi. Dopo averle promesso che non tradirà lei e i bambini, Kim e Angela si baciano e condividono un momento di passione. Nel frattempo, Manfredi cerca di mettersi in contatto con la nipote Valentina scrivendole dei messaggi.
Kim decide di portare Angela e i bambini a Poliantea in Calabria: vent’anni prima una faida tra due famiglie, i Murdaca e i Loianni, ha condotto alla diserzione del paese, che oggi è ormai disabitato. Kim è originario del luogo: il suo cognome è Loianni e appartiene quindi a una delle due famiglie che si sono date battaglia per decenni; in quel conflitto, Kim perse il fratello maggiore Luca. Negli ultimi anni, un timido fenomeno di ripopolamento sta interessando Poliantea: qui Kim si ricongiunge all’amico Alberto (Ninni Bruschetta), che accoglie Angela e i bambini.
Nel frattempo Manfredi convoca Greco, confidandogli la somma che amministra per conto del clan: la loro ricchezza minaccia di schiacciare non soltanto i bambini e Angela, ma anche loro due. Per questo motivo Manfredi affida a Greco il compito di recuperare l’archivio e giustiziare Kim, Angela e i suoi nipoti, non essendo lui stesso in grado di portare a termine l’uccisione. In cambio, Manfredi promette a Greco una cifra esorbitante: accetterà?
Come Una Madre ultima puntata: cosa succede nell’episodio 6
Il maggiore Sforza si reca da Manfredi: non ha paura di lui, ma Manfredi gli rammenta di avere beneficiato delle soffiate del clan per avanzare di carriera. Sforza crede che il fine giustifichi i mezzi, ma si rifiuta di considerarsi alla stregua del malavitoso e del clan per cui lavora. Tutto questo è cambiato da quando il Maggiore ha preso parte all’uccisione di Guglielmo (Luigi Diberti) e di suo figlio Lino, il duplice omicidio alla villa di Vargas.
Sforza rivela a Manfredi di aver lasciato fuggire Bruno intenzionalmente, quel giorno alla villa: Manfredi si ritrova un coltello alla gola. Il maggiore squarcia il costoso quadro di Manfredi e gli ordina di non voler più avere a che fare con omicidi. L’unico modo per entrambi di uscire da quella situazione è ritrovare l’archivio della cui sparizione il clan è al corrente: ne va delle vite di entrambi. Sforza, l’unico a conoscere Kim e in grado di reperirlo, accetta a malincuore di compiere tutte le azioni necessarie a zittire Angela e i bambini, dopodiché non intende più avere nulla a che spartire con Manfredi e il clan.
A Poliantea, Bruno e Valentina socializzano con gli abitanti del paese. Kim si concede un pomeriggio con la moto di Davide, il migliore amico di suo fratello Luca, e porta con sé Angela: sulla spiaggia, i due si baciano di nuovo e sperano che quello sia l’inizio di una nuova serenità per tutti e quattro. Bruno è convinto di avere capito perché Kim tenga così tanto a loro: lui è loro padre. Angela cerca di dissuaderlo, ma l’uomo sopraggiunge nel cortile: Valentina ripete al fratello che loro padre si chiama Renato e morì quando loro erano piccoli. Kim conferma i sospetti di Bruno: è lui loro padre. La reazione di Valentina è tutt’altro che felice: la bimba rimprovera a Kim di avere abbandonato loro madre a morte certa. Anche Angela è scossa da quella rivelazione: si sente tradita dall’uomo a cui si è avvicinata.
Per sei anni, Kim lavorò come infiltrato nelle famiglie della ‘ndrangheta con giri d’affari nel Nord Italia, nello specifico in quella di Renato Albanese. Lì conobbe Elena, che non sapeva chi fosse veramente Renato Albanese. Dopo le nozze, Elena si ritrovò prigioniera di quell’orco finché poi si aggrappò a Kim, e lui a lei. La loro era una relazione clandestina, ma dal loro amore tragico nacquero Valentina e Bruno. Dopo la morte di Renato, lui e Elena si convinsero che avrebbero potuto ricominciare da zero e rivelare ai piccoli che Kim era il loro vero padre, ma il maggiore Sforza li tradì.
Mentre era sotto copertura, a Manfredi giunse una soffiata su di lui: essendo stato bruciato, la copertura di Kim era saltata e non poteva rimanere lì. Sforza lo fece trasferire all’estero, in un’unità di intelligence in Oriente: per quello Kim si ritrovò costretto ad abbandonare Elena e i suoi figli. Manfredi Albanese si era convinto che suo nipote Bruno sarebbe stato il suo erede e lo avrebbe istruito nelle vie della corruzione e della violenza: Elena si ribellò a questo per proteggere il figlio. Se i bambini acconsentiranno, Kim intende tenere Valentina e Bruno con sé: Angela si sente presa in giro da Kim, è convinta di essere stata usata come tramite per arrivare ai figli e adesso che non gli servirà più, lei sarà accantonata.
Per distrarsi, Valentina si dedica al videogioco scaricato sul suo smartphone e lo vince: il premio è un video-messaggio di sua madre Elena, che si congratula con la figlia e le ricorda che sarà sempre con lei e con Bruno. Non è tutto: Elena rivela a Valentina che nel suo telefono è nascosto l’archivio di Manfredi, incaricandola di usarlo per proteggere lei e il fratello. Valentina ha sbloccato l’archivio di suo zio. Sentendosi responsabilizzata da questa scoperta e determinata a proteggere il fratellino, Valentina decide di prendere la situazione in mano e telefona a Manfredi. La bambina minaccia di dare la lista a Kim se lo zio non lascerà in pace lei, Bruno, Angela e Kim. Nel frattempo Manfredi ingrandisce la schermata della video-chiamata e risale al luogo in cui si trova la nipote: Poliantea.
L’indomani mattina, Manfredi prepara l’agguato e ordina ai suoi uomini di isolare il paese staccando i cavi dei ripetitori. Kim lascia Poliantea con Valentina e Bruno, mentre Angela osserva la loro partenza in lacrime dalla finestra: sente di avere perso i suoi figli e riaffiora il lutto del piccolo Matteo, il bambino che ebbe con Lino. Angela si sente delusa da Kim e ha scelto di non partire con loro, suscitando la rabbia dei bambini. Valentina si accorge che il cellulare non raccoglie alcun segnale.
Sforza affronta Alberto, raccontando che Angela è ricercata per sospetto omicidio e il sequestro dei bambini. Il padre non cede all’inganno del maggiore e di Greco: Kim capisce che qualcosa non va quando in lontananza ode il colpo di pistola col quale Greco ha ucciso Alberto. Angela vede scendere dall’auto Kim e i bambini e corre ad abbracciarli: l’uomo raduna tutti gli abitanti e si prepara all’assedio. Prima di fungere da esca per attirare lontano Sforza e i suoi, Kim chiede perdono ad Angela per averla delusa e si fa promettere che si prenderà cura dei suoi figli.
Uno dopo l’altro, Kim riesce ad annientare gli uomini si Sforza e Greco, mentre il maggiore non fa più mistero dello sdegno che prova per gli uomini come il sicario. Sforza e Kim si affrontano, ma quest’ultimo è ignaro che Greco è appostato alla finestra che dà sul ponte, e di lì a poco avrà Kim nel mirino. Sforza intima a Kim di allontanarsi, ma l’uomo non vuole abbandonare Angela e i bambini. Bruno suona la campana per avvisare Bruno della presenza di Greco: Kim colpisce fatalmente quest’ultimo. Nel frattempo Sforza ha trovato Angela, i bambini e gli abitanti di Politeia e li tiene sotto tiro. Kim acconsente di buttare la pistola per salvare le loro vite: Sforza lo sbeffeggia nominando Elena, e a quel punto Kim si scaraventa contro Sforza, che lo colpisce. L’uomo è a terra in fin di vita: Angela decide di affrontare il maggiore e lo costringe a guardare gli atti raccapriccianti di cui si è macchiato.
Angela ordina a Sforza di ucciderla, e tutti gli abitanti di Politeia si schierano a fianco a lei: il maggiore dovrà ucciderli tutti, ma forse è tempo che quella guerra arrivi al capolinea. Sforza abbassa la pistola e la getta a terra: Angela gli dà uno schiaffo e stringe le mani delle donne di Politeia per poi chiamare i soccorsi. Le autorità arrivano sul posto e Kim viene medicato, il colpo non ha leso nessun organo vitale, mentre Sforza si ritrova finalmente in manette. Le accuse contro Angela sono cadute e può finalmente tornare a Roma: cosa succederà?
Dal suo bunker, Manfredi segue l’edizione del telegiornale che parla del depistaggio di cui è stata vittima Angela orchestrato da Massimo Sforza. La giornalista nomina Manfredi Albanese come mandante dell’omicidio di sua cognata Elena in quanto coinvolto in un grosso giro di riciclaggio di denaro sporco. Sentendo arrivare un elicottero della polizia avvicinarsi, Manfredi decide di consegnarsi e di pagare per le atrocità che ha commesso.
Angela ha deciso di non fare ritorno a Roma e sceglie di rimanere assieme a Kim, Valentina e Bruno: quella è ormai la sua famiglia e non vuole più tornare indietro.
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