COPS – Una banda di poliziotti, raccontato da Claudio Bisio e Stefania Rocca
Nella scena di apertura Hollywood Party, il film del 1968 diretto da Blake Edwards, il figurante Hrundi V. Bakshi interpretato da Peter Sellers rovina la scena che si stava girando.
Furibondo, il regista della pellicola interpretato da Herbert Ellis provvede a cacciare Bakshi dal set. “Vattene, hai finito!” grida, promettendogli: “Mi assicurerò che non lavorerai mai più in un altro film”. La risposta di Bakshi alias Sellers passò alla storia: “Posso almeno fare televisione?”.
Con questa leggendaria citazione della commedia demenziale, Blake Edwards ci aveva visto lungo. E non soltanto perché ormai la cosiddetta prestige television si fregia di aver raggiunto, in qualità produttiva, la settima arte stessa. È dalla commistione tra cinema e tv che scaturiscono i progetti più interessanti.
“La contaminazione ormai fa parte del nostro del nostro meccanismo umano, anche a livello sociale” riflette Stefania Rocca in merito all’incrocio di generi che in COPS – Una banda di poliziotti incrocia crime con l’elemento demenziale. “Unire il genere come il poliziesco e la commedia è qualcosa che comunque piace” ha aggiunto l’attrice.
Com’è COPS – Una banda di poliziotti
Prendiamo COPS – Una banda di poliziotti, in onda lunedì 14 e 21 dicembre su Sky Cinema. Liberamente ispirata alla commedia svedese Kops di Josef Fares, la commedia in due puntate (per ora) è diretta da Luca Miniero, che torna a collaborare con Claudio Bisio e Stefania Rocca dopo film come Benvenuti al Sud e Sono Tornato.
In una pittoresca cittadina pugliese, i crimini stanno a zero. Per questo l’emissaria del Ministero Margherita Nardelli (Rocca) comunica al commissario Cinardi (Bisio) che il suo commissariato sarà chiuso. C’è chi tra lui e i suoi agenti, ovvero Nicola O’Sicc (Pietro Sermonti), Maria Crocifissa (Giulia Bevilacqua), Benny The Cop (Francesco Mandelli) e Tommaso (Guglielmo Poggi), sarà licenziato e chi invece sarà trasferito. Per evitare che questo accada, i poliziotti cominciano ad inscenare piccoli crimini per il paese, dimostrando che la loro presenza è ancora necessaria.
L’obiettivo di COPS – Una banda di poliziotti, è quello di “Far ridere con una qualità cinematografica” secondo Nils Hartmann, direttore delle produzioni originali di Sky. Unendosi alle schiere de I Delitti del BarLume e Petra, COPS si unisce alle Collection che la pay-tv di Comcast propone su Sky Cinema Uno.
“COPS – Una banda di poliziotti lavora sulla commistione di generi” ha raccontato Fabrizoo Ievolella, CEO di Banijay Italia che produce la serie con Sky. “La storia è diventata un mondo, i protagonisti abitano un universo di comicità surreale” ha agigunto Ievolella.
Da Una Pallottola Spuntata a Scuola Di Polizia, arrivando fino al più recente Hot Fuzz, COPS attinge furbescamente a piene mani dai classici polizieschi che hanno scritto la storia della commedia demenziale. Il risultato è godibile grazie all’intesa tra gli interpreti del cast di cui fanno parte anche Dino Abbrescia e Giovanni Esposito.
“Quando ero bambino e si giocava a ‘Guardie e Ladri’, c’era la lotta per essere dalla parte dei ladri, perché sono più divertenti degli integerrimi poliziotti” racconta Claudio Bisio a Tvserial.it, che aggiunge: “Mi auguro che il pubblico si identifichi, e simpatizzi per questi simpatici ladri che commettono delle sciocchezze come rubare un tubetto di dentifricio”.
Il tono e i caratteri ci sono (Francesco Mandelli e Giulia Bevilacqua sono la rivelazione), ma sono da affinare. Pazienza, ci sarà tempo e modo di farlo: la seconda stagione è già in fase di lavorazione.
In apertura di post il video integrale con il racconto di Claudio Bisio e Stefania Rocca riguardo all’esperienza di COPS – Una banda di poliziotti, in onda lunedì 14 e lunedì 21 dicembre su Sky Cinema e in streaming su NOW TV.
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