Cursed Riassunto Completo
Cursed riassunto: ecco la guida di Tvserial.it al binge-watching della prima stagione della serie fantasy targata Netflix disponibile da venerdì 17 luglio.
ATTENZIONE: quello che segue è il riassunto integrale dei deci episodi della prima stagione di Cursed e include grossi spoiler su tutto quello che succede. Se non avete ancora concluso la visione o non volete guastarvi le sorprese, vi consigliamo di non proseguire la lettura.
Cursed stagione 1 episodio 1 – “Nimue”
Quella di Nimue (Katherine Langford) è la leggenda della Spada del Potere, che prima di Re Artù scelse una Regina.
La giovane è una Fey appartenente al Popolo del Cielo: dopo aver ricevuto un messaggio telepatico da un daino (“Cercalo, regina Fey, e salvali”), la ragazza aggredisce con il ricorso alla magia un suo compaesano, Benum, per avere ucciso l’animale e per averla offesa. Dei flashback rivelano che il padre di Nimue l’abbandonò quando era bambina, alludendo alle sue capacità magiche come motivazione del gesto. Tutti guardano con perplessità la ragazza, considerata la portatrice di un’oscura maledizione dalla sua stessa gente.
La madre di Nimue, Lenore (Catherine Walker), è la sacerdotessa del Popolo del Cielo: insieme agli anziani partecipa alla cerimonia di addio ad Agatha, l’evocatrice della loro gente. Gli Occulti scelgono la nuova Evocatrice: si tratta di Nimue, che aveva partecipato a rito controvoglia. Gli Anziani sono contrari a Nimue, che considerano asservita al potere degli Dei Oscuri.
Nimue non vuole seguire le orme della madre e ritiene che il fardello di Evocatrice sia troppo per lei: per questa ragione decide di fuggire in groppa al suo destriero, Vecchio Mio, e all’amica Pym (Lily Newmark). Nel frattempo, al villaggio di Dewdenn, un’Ala Di Luna anticipa gli orrori che stanno avvenendo per mano dei Paladini Rossi.
Il piano di Nimue, che mentirà sulla sua appartenenza ai Fey, è di raggiungere Ponte dei Falchi, da dove Gawain (Matt Stokoe) è salpato con la nave Scudo D’ottone alla volta dei regni desertici. Quando lei e Pym arrivano al porto della città murata, c’è una brutta notizia ad attenderle: la nave è partita una settimana prima in favore dei venti orientali, per salpare Nimue dovrà attendere altri sei mesi.
Nel villaggio farà la conoscenza di Artù (Devon Terrell), un cavaliere mercenario che con i suoi compagni di battaglia si trova nella città murata. Quando Nimue sfiderà uno di loro, Bors, a dadi e lo sconfiggerà, lei e Pym verranno inseguite dai condottieri per essere delle streghe. Artù le raggiungerà aiutandole a nascondersi.
Tra lui e Nimue scoccherà subito la scintilla, ma quando i due si avvicineranno come mai prima, quest’ultima avrà una visione condivisa anche da Merlino (Gustaf Skarsgård), il quale apprende della venuta di una nuova speranza e di una spada leggendaria.
Merlino è il mago (alcolizzato) al servizio della corte di Re Uther Pendragon (Sebastian Armesto), un governante odiato dal suo popolo a causa della siccità, che ha provocato una carestia in grado di mettere in ginocchio il regno.
La gente sembra favorire l’operato dei Paladini Rossi guidati da Padre Carden (Peter Mullan) e dal Monaco Piangente (Daniel Sherman), i quali perseguitano i Fey dando fuoco a centinaia di loro villaggi in nome del fanatismo religioso. Merlino sembra non essere più in possesso dei propri poteri magici, ma questo non lo ferma dal minacciare due briganti che cercano di riscuotere da lui quattromila monete d’oro per conto di Lord Gray River. Il Mago è consapevole di essere alle porte di una nuova alba e dell’imminente scoppio di una grande guerra. Sono i segni (31 corvi morti, 3 volti, 9 colombe, 1 infante magico) a rivelarglielo.
Il mattino seguente Nimue e Pym fuggono dall’accampamento prima che Artù si svegli, ma al loro arrivo il villaggio che avevano lasciato due giorni prima è irriconoscibile. La furia di Padre Carden e del Monaco Che Piange si è abbattuta anche sulle loro dimore. Pym viene afferrata da un Paladino Rosso, mentre Nimue, dopo aver messo al sicuro il piccolo Scoiattolo (Billy Jenkins), si getta alla ricerca della madre. La troverà al tempio, morente: Lenore le consegnerà una spada avvolta nella stoffa, pregando la figlia di consegnarla a Merlino. La sacerdotessa sacrificherà la propria vita per salvare quella di Nimue, che fugge mentre la madre viene uccisa da un Paladino Rosso.
Al castello, Re Uther festeggia la fine della siccità: una tempesta imperversa sulle mura, e il regnante ha deciso di celebrarla con il raccolto dell’acqua piovana. Non si tratta di acqua, bensì di sangue: Merlino si trova sulla più alta torre a scrutare la tempesta di sangue, ed i fulmini. Improvvisamente il cielo diventa cremisi e tre nuvole assumono la forma delle tre corone, lo stemma del regno di Uther.
Una saetta colpisce Merlino lasciandogli sul corpo una cicatrice che ha la forma della Spada del Potere. Nel frattempo, Nimue si trova in una radura a contrastare la minaccia dei lupi che la inseguono. Brandendo la spada che ha estratto dalla guaina, la giovane fronteggia le bestie che cercano di aggredirla. “Combatti Nimue” risuona in lei la voce della madre.
Cursed stagione 1 episodio 2 – “Maledetta”
Nel secondo episodio, è svelata l’origine della cosiddetta maledizione che affligge Nimue. All’età di cinque anni. Nimue fu attirata fuori di casa nel cuore della notte con l’inganno da un Dio Oscuro che aveva le sembianze di un orso. La bambina, che per salvarsi si appellò agli Occulti, riuscì a salvarsi grazie ai poteri magici. Gli Anziani erano convinti che la bambina non sarebbe sopravvissuta all’attacco del demone: lo stesso padre di Nimue, Jonah (Andrew Whipp), era contrario a salvarla.
Lenor contro l’avviso di tutti ha continuato a prendersi cura di lei, guardandola sopravvivere alla Febbre Nera, ai numerosi tentativi di fuggire di casa, e infine alle prese in giro dei suoi coetanei, che additavano Nimue chiamandola strega. Agli occhi di sua madre, la giovane è una guerriera: sarà quello il destino a cui dovrà adempiere.
Di nuovo nel Bosco di Ferro, Nimue si appellerà ai suoi poteri, che prendono la forma di edera che le ricopre le guance, per liberarsi dall’aggressione di un Paladino Rosso. Quando farà ritorno al nascondiglio di Scoiattolo, scoprirà che del bambino non vi è traccia. Il Monaco Piangente l’ha imprigionato e successivamente utilizzato per adescare i Fey fuggiti nei boschi durante l’attacco al loro villaggio. Il piano riesce alla perfezione: alcuni amici di Scoiattolo, Josse e Grim, si fanno avanti per salvarlo e il Monaco ucciderà tutta la loro banda. Il religioso libererà infine Scoiattolo, intimandogli di dire ai Fey ciò che ha visto e che lui sta arrivando.
Ancora sotto shock per l’uccisione di sua madre e per la scomparsa di Pym, Nimue fa ritorno alla città murata, dove incontra Artù: lei ha bisogno del suo aiuto. Il cavaliere Bors la riconosce e tenta di rubare la Spada a Nimue: quest’ultima la sfodererà e taglierà la mano al mercenario, costringendo Artù a giungere in suo aiuto e portarla via dalla cittadella, lontano dalla morsa dei cavalieri e dei Fratelli Rossi. Riparatisi in un posto sicuro, Nimue racconta ad Artù che l’ultimo desiderio della madre fu quello di affidarle la Spada cosicché lei possa consegnarla a Merlino.
Il cavaliere è perplesso: ci sono altri modi per onorare la memoria dei defunti. Nella notte, Artù si reca in viaggio fino all’abbazia da amici, portando con sé Nimue ancora esausta. Dopo averla affidata ad una suora con la promessa che sarebbe stato di ritorno nel giro di una settimana, Artù brandisce la Spada e lascia il monastero in groppa al suo cavallo per “Esaudire un desiderio formulato in punto di morte”.
Merlino è inquietato dalla pioggia di sangue, e mentre Re Uther pretende spiegazioni, il mago si reca al tempio dove giace il cadavere della madre di Nimue. Dopo avere compiuto un rito funebre per onorarla, Merlino si scaglia contro le croci su cui sono stati bruciati i Fey. Una figura dal volto coperto lo affianca: si tratta della Vedova, che a quanto pare è una sua vecchia conoscenza.
Quest’ultimo è convinto che la Vedova sia venuta a prenderlo, ma la presenza dice che non è ancora il suo tempo. Incuriosita da chi fosse Lenor (“Una guaritrice”), la Vedova è furiosa con Merlino: aveva riferito a lei e ai Signori dell’Ombra che la Spada dei Primi Re era stata distrutta. Di questo era convinto anche Merlino, consapevole che rischia gravi conseguenze per questo oltraggio.
I Fey sono sull’orlo dell’estinzione: se la Spada finirà nelle mani della Chiesa, i religiosi decideranno chi indosserà la corona. Sono proprio le parole che scrisse Merlino a sancirlo: chi possiede la spada sarà il re giusto, ma il mago non è più convinto di questo. Secondo lui, la Spada è maledetta e corromperà chiunque la brandisca: è proprio per colpa di quella lama che Merlino ha perso tutti i suoi poteri.
La Vedova lo incalza: il mondo ha bisogno di Merlino, e potrà reclamare i suoi poteri riappropriandosi della spada. Attraverso la veggenza, la Vedova gli rivela che la spada è già in viaggio verso di lui; se per trafiggerlo o perché lui ne torni in possesso, questo non è dato saperlo.
Merlino ha altri progetti per la Spada: intende scaraventarla nel Fuoco dei Fey, dove fu forgiata mille anni prima. La Vedova sa che ormai le Forge sono pressoché estinte, ma acconsente di aiutare Merlino a recuperare l’ultima, che attualmente si trova in possesso di un collezionista al quale il mago intende sottrarla.
Cursed stagione 1 episodio 3 – “Da Sola”
Il terzo episodio getta luce sul passato di Artù, il cui padre Tor, anch’esso un cavaliere, morì a seguito di una rissa. In punto di morte, Tor chiese al figlio di riportare l’onore alla loro famiglia: questo non fu l’unico lascito dell’uomo, che passò al figlio ancora bambino tutti i suoi debiti. Lo zio di Artù, Ettore, pretese che il ragazzino li onorasse: fu per questa ragione che Artù diventò un mercenario, per pagare i creditori del padre. La sorella di Artù, Igraine (Shalom Brune-Franklin), fu spedita dallo zio al convento di Yvoire: è lei la donna a cui ha affidato Nimue.
Al convento, Nimue si cela sotto le mentite spoglie di sorella Alice, una donna giunta all’abbazia perché incinta e alla ricerca di riparo. La badessa Nora decide di aiutare “Alice”, ma i sospetti di Sorella Iris (Emily Coates) non cessano.
Il convento, nel frattempo, è diventato un avamposto dei Paladini Rossi, che con Padre Carden e il Monaco Piangente sono sulle tracce della Strega Sangue-di-lupo, questo il nome che hanno affibbiato a Nimue. Nell’infermeria giace morente Odo, il condottiero che nell’episodio precedente aveva aggredito Nimue a Bosco Di Ferro e dal quale quest’ultima si era difesa ricorrendo ai suoi poteri e all’edera. Nel corpo di Odo continuano a crescere rampicanti, mentre nella zona dove è stato ferito dalla Spada del Potere è come se il Dente del Diavolo continuasse a mutare sotto la sua pelle.
Il piano di Padre Carden è chiaro: impossessarsi della Spada del Potere per soverchiare i Pendragon e consentire alla Chiesa di governare. Il Monaco Piangente fiuta la presenza della Strega Sangue-di-lupo all’interno del convento. Nel frattempo Nimue e Igraine uniscono le forze per salvare la vita a Odo: se non si riprenderà, la furia di Padre Carden si abbatterà su di loro.
Ricorrendo a una preparazione insegnatale da Pym che è una Guaritrice, Nimue riesce a migliorare le condizioni vitali di Odo e a bruciare i documenti dei Paladini sugli accampamenti Fey. Quando quest’ultimo riprenderà conoscenza, riconosce immediatamente la sua avversaria, ovvero Nimue, e inizia ad additarla di fronte ai suoi compagni. Igraine agirà di impulso e provocherà la morte del cavaliere per proteggere Nimue.
Quest’ultima poco prima aveva scorto un momento di intimità tra Igraine e una consorella: le due suore si stavano baciando, ma Nimue non ha intenzione di denunciarle perché non vede nulla di sbagliato nel loro amore. Su una spifferata di Sorella Iris, il Monaco Piangente arriva all’infermeria ma è troppo tardi. Nimue sta fuggendo attraverso un fiume sotterraneo grazie all’aiuto di Igraine, che le rivela di essere la figlia di Artù e anche il suo vero nome: Morgana. La giovane Fey salpa alla volta della città di Gremaire, dove intende trovare Artù, rientrare in possesso della Spada e portarla a Merlino.
Artù nel frattempo si trova a Gremaire, dove grazie all’intercessione della zia Marion ottiene udienza da suo zio Ettore, un Lord potente e facoltoso. L’uomo rivede in Artù il suo stesso figlio, Carlo, perito in battaglia. Per questo acconsente ad aiutarlo a partecipare al torneo che si terrà in città: battendosi con l’ausilio della Spada, Artù riabiliterà il nome del padre e della sua famiglia. Quando Bors, il compagno mercenario di Artù, intercetterà zio e nipote alla locanda, la verità salterà fuori e Ettore metterà alla gogna Artù per la propria insolenza. Il giovane si trova imprigionato, avendo perso anche il possesso della Spada che finisce nelle mani dei Paladini Rossi.
Merlino, intanto, si è recato a chiedere udienza al misterioso Rugen, ovvero colui che è in possesso dell’ultima forgia Fey in esistenza. La Vedova si palesa di fronte a lui per persuaderlo a cambiare idea un’ultima volta: se distruggerà la spada, la sua vita sarà sconvolta da un dolore indicibile. Di fronte all’impassibilità di Merlino, la Vedova gli fornisce un oggetto misterioso che gli servirà per la buona riuscita del suo piano. Nel castello di Re Uther, il regnante fa visita alla madre che è imprigionata in una torre dopo aver tentato, apparentemente, di avvelenare il figlio. La madre di Uther sostiene che a metterle contro il figlio è stato Merlino, e lo mette in guardia sul fattucchiere.
Rugen si è finalmente deciso a dare udienza a Merlino: il mago sprofonda nella terra mentre i seguaci del misterioso figuro si affastellano su di lui, comportandosi da morti viventi.
Cursed stagione 1 episodio 4 – “Il Lago Rosso”
Igraine/Morgana torna al Convento di Yvoire fingendo di essere stata aggredita da Sorella Alice ovvero Nimue, la quale si sarebbe liberata dalla sua custodia e fuggita nei boschi. Padre Carden ordina il rogo di Badessa Nora, accusata di essere complice della Strega Sangue-di-lupo. Sorella Iris, fieramente schierata dalla parte dei Paladini Rossi, implora Carden di potersi unire a loro ma da quest’ultimo è schernita in quanto donna.
La rabbia in Iris cresce sempre di più: la ragazza non si fida di Morgana, che sospetta di complottare contro la Chiesa. Dal suo canto, la sorella di Artù è consapevole che i suoi giorni al monastero sono contati, vista l’occupazione dei Paladini Rossi. Salutando con i cuore in mano la sua amata Celia, Morgana usa la via sotterranea attraverso la quale è fuggita Nimue per scappare dal convento. Ormai preda del fanatismo religioso, Sorella Iris decide di dare fuoco al convento di Yvoire, bardandosi di una stuoia rossa: che la vogliano o meno, lei è diventata una Paladina Rossa.
Pym ha trovato riparto a Ponte dei Falchi, presso la dimora di Aaron “il Puzzone”. Il giovane è l’uomo che la madre di lei vorrebbe che sposasse. Grazie all’aiuto di Aaron, che è convinto che lui e Pym si sposeranno, la ragazza inizia a lavorare al porto e a passare inosservata agli sguardi dei Paladini Rossi.
In villaggio assisterà al rogo di una strega che viene spacciata per la famigerata Strega Sangue-di-lupo, ovvero colei che ha ucciso Odo: Pym si rende conto che si riferiscono a Nimue, e successivamente apprende da una conversazione tra cavalieri che la vera Strega è ancora in fuga. Al molo Pym conoscerà un predone con il quale la scintilla scatta dal primo istante. Nel cuore della notte, la Curatrice lascerà casa di Aaron per recarsi sull’imbarcazione del fascinoso brigante.
Artù è prigioniero di un gruppo di Paladini Rossi che intendono raggiungere Padre Carden per consegnarlo a lui assieme alla Spada del Potere. Il mercenario riesce a liberarsi e a fuggire per fare ritorno a Gremaire, noncurante del fatto che la spada sia rimasta nella Carovana dei Paladini. Nella sua fuga dal Convento, Nimue viene intercettata da Dizier e da sua moglie Clothilde, due commercianti di pelle che collaborano con Morgana e con la sua via Sotterranea che consente ai Fey di mettersi al riparo. Nella carovana, Nimue incontra la piccola Amvri che con il padre, entrambi appartenenti al Clan Serpente, è diretta verso Nemos.
La nuova Resistenza Fey si sta organizzando per rispondere alle aggressioni della Chiesa: Nemos è il nome del loro santuario. Nimue deve raggiungere Gremaire per trovare Artù e riappropriarsi della Spada del Potere: onorare la promessa fatta alla madre in punto di morte è l’unica cosa che conta. Una volta arrivata alle porte della città, Nimue si imbatterà in Artù, il quale le confessa di essere un ladro e di non essere più in possesso della Spada.
La giovane lo costringe a condurla alla carovana da cui è scappato, ma nel tragitto trovano Dizier e sua moglie trucidati dai Paladini Rossi: il Monaco Piangente era sulle loro tracce. Seguendo la chiamata della Spada, Nimue la rinviene nella carrozza mentre i Paladini che la guidano sono intenti a lavarsi nel Lago Rosso. La furia di Nimue, che la giovane ottiene invocando la spada, si abbatterà su di loro: sarà il soccorso di Artù a impedirle di soccombere all’attacco di un Paladino. Tra le frasche, Nimue trova la piccola Amvri, sopravvissuta al massacro. Insieme ad Artù e a Nimue, la piccola arriverà a Nemos, rifugio dei popoli Fey perseguitati dalla Chiesa.
Nel frattempo, Merlino si è recato in visita da Rugen il Re dei Lebbrosi, nell’oltretomba. Guidato dai suoi Afflitti, Merlino cerca di persuadere Rugen ad averlo come mago della sua corte, adesso che in quella di Uther non è più il benvenuto. Rugen si chiede perché Pendragon non faccia niente per fermare l’avanzata di Padre Carden: come gli riferisce Merlino, è di vitale importanza che la Spada dei Primi Re torni nelle loro mani in quanto Signori dell’Ombra. Rugen riceve dal mago la Torque, collana che fu di Boadicea quando quest’ultima conduceva i Liceni in battaglia.
Questo regalo, ovvero il pegno che la Vedova aveva dato a Merlino, persuaderà il Re dei Lebbrosi ad guardare sotto una nuova luce Merlino, che per cinque secoli fu il consigliere dei sovrani più potenti. Lo stregone si finge ubriaco e abilmente si appropria delle chiavi del Reliquiario di Settimio il Giovane, dove Rugen custodisce il Fuoco dei Fey. Nella notte, Merlino ruberà il Fuoco necessario per distruggere la Spada: scoperto il suo inganno, il mago riuscirà a fuggire giusto in tempo dalle orde di Afflitti che gli danno la caccia.
Cursed stagione 1 episodio 5 – “Il Congiungimento”
A Nemos arriva anche Morgana, che acconsente ad aiutare Nimue a raggiungere Merlino. Grazie all’aiuto di Yeva, un’anziana Ala Di Luna, Nimue raggiunge il vecchio druido con un messaggio che gli sarà consegnato dal falco Marguerite. La missiva arriva proprio nell’istante in cui Re Uther, plagiato dai consigli di sua madre Lady Lunete (Polly Walker), si apprestava a giustiziare Merlino per non avergli mentito sulla Spada dei Primi Re.
Catturato dopo la sua fuga dal regno di Rugen, Merlino riuscirà a persuadere Uther a risparmiare la sua vita: nel messaggio, Nimue, che si identifica come la Strega Sangue-di-lupo, negozia con Merlino la consegna del Dente del Diavolo in cambio della protezione dei popoli Fey da parte di Uther. Lady Lunete ha un’altra strategia in mente per il figlio: a suo avviso, Uther deve allearsi coi Paladini Rossi per annientare la minaccia di Cumber, il Re del Ghiaccio. Una volta annientato quest’ultimo, Uther sbaraglierà la Chiesa e terrà la spada per sé.
Una cosa è certa: ora che la Spada è diretta a Merlino, il consigliere è d’importanza più vitale che mai. Adesso che è stato istituito nuovamente a corte, Merlino visita Lady Lunete nella sua torre e le rivela di essere a conoscenza del suo segreto. Il marito di lei morì pochi mesi prima che lei si accingesse a dare alla luce il figlio, un maschio.
Questo rendeva Lunete soltanto una mera Reggente: se non avesse partorito l’erede, lei sarebbe stata cacciata dal Castel Pendragon. Purtroppo, il bambino nacque morto. Terrorizzata alla prospettiva di perdere il potere, Lunete strinse un patto con una levatrice e scambio con delle monete d’oro un maschietto, cioè Uther, ottenendolo da una famiglia di contadini che lo aveva appena accolto.
La Reggente procedette poi a uccidere tutti coloro che erano coinvolti in quel complotto, tranne la levatrice: quest’ultima è al sicuro sotto la protezione di Merlino. In poche parole, se Lunete tenterà nuovamente di fare fuori il mago, questi rivelerà la menzogna della Lady.
Padre Carden si reca all’accampamento di Papa Abele, il quale è compiaciuto di apprendere dei progressi compiuti dai Paladini Rossi, ma minaccia Carden: se non riuscirà ad annientare la Strega Sangue-di-lupo, la sua Trinità prenderà il controllo dei Paladini. A sua volta, Carden se la prende con il Monaco Piangente, al quale imputa il fallimento di essersela lasciata scappare.
Dopo aver dato fuoco al Convento di Yvoire, Sorella Iris tenta nuovamente di aggregarsi a una compagnia di Paladini Rossi ma senza successo: lei è una donna e in quanto tale è considerata inadatta alla loro milizia. Se vorrà dimostrare il proprio valore, Iris dovrà consegnare loro la testa della Strega Sangue-di-lupo. Accampatasi nei boschi, Iris verrà avvicinata da un gruppo di Fey che la scambiano per una di loro e la condurranno a Nemos.
Qui, Iris apprenderà della presenza di Nimue, ovvero della famigerata Strega Sangue-di-luna: né Nimue né Morgana sono a conoscenza dell’arrivo di Iris nel Santuario Fey. Questo le offre un vantaggio tattico per portare a compimento il suo piano e uccidere Nimue.
Pym nel frattempo si è imbarcata sul vascello del misterioso predone, il quale persuade la capitano Lancia Rossa (Bella Dayne) a risparmiare la sua vita impiegandola come Guaritrice della nave, il cui equipaggio è attualmente impegnato in una guerra contro Re Cumber. Quest’ultimo vuole mettere le mani sulla Spada del Potere per scalzare Uther e diventare il giusto sovrano di tutto il regno. Tra Pym e il brigante la tensione romantica è alle stelle, ma i due continuano questo gioco di seduzione senza che nessuno si faccia davvero avanti.
Chi invece ha deciso di compiere un passo avanti è Nimue, che non fa più mistero ad Artù dei suoi sentimenti per lui. Il mercenario è restio ad ammettere i propri sentimenti: non si sente all’altezza di lei, e ha paura che il proprio lato oscuro possa intaccarla in qualche modo. Nimue non demorde e sente che il suo legame con Artù va al di là dei timori di quest’ultimo.
Alla festa del Congiungimento, ovvero Amala, Artù acconsente ad accompagnare Nimue e i due si scambiano finalmente il primo bacio. La festa viene interrotta dall’arrivo del Cavaliere Verde, ovvero il salvatore dei Fey: quest’ultimo, responsabile anche di aver recuperato il piccolo Scoiattolo, non è altri che Gawain (Matt Stokoe), l’amico di vecchia data di Nimue che lei intendeva raggiungere a Ponte dei Falchi per imbarcarsi sulla sua nave Scudo d’Ottone.
Gawain squadra con fare sospetto Artù quando Nimue li presenta. Il Cavaliere Verde è un fidato amico della famiglia di Lenore e Nimue e quest’ultima racconterà le ultime volontà della madre a Gawain, che non è così convinto che la Spada debba finire nelle mani di Merlino.
Arriverà persino ad offrirsi di esserne il possessore, Gawain, purché il Dente del Diavolo non finisca nelle mani del Druido e, di conseguenza, fortifichi ancora di più la morsa di Uther segnando il destino dei Fey. Il loro confronto è interrotto da una notizia straziante per Morgana: il convento è stato dato alle fiamme, e tra le vittime c’è anche la sua amata Celia. “Siamo entrambe orfane e quindi sorelle di sangue adesso”, dice Morgana a Nimue.
Il falco Marguerite torna da Yeva con la risposta di Merlino. Gli Occulti condurranno Nimue da Merlino attraverso la via degli antichi druidi, facendo completo ricorso alla magia in un viaggio attraverso ricordi belli e dolorosi. Giunta tramite questa trasmigrazione in un punto di mezzo, Nimue si trova nel tempio dove morì Lenore: in quello stesso luogo si era recato anche Merlino per dire addio alla Sacerdotessa.
Il punto di mezzo è un luogo in comune, una memoria condivisa che Nimue e Merlino condividono: finalmente la Strega sangue-di-lupo si trova faccia a faccia con Merlino e tutto inizia ad esserle chiaro. Qual è, le chiede Merlino, il motivo per cui sua madre Lenore le ha chiesto di portargli la Spada del Potere? “Perché tu sei mio padre” risponde Nimue. Entrambi escono dalla trance, attoniti dalla nuova consapevolezza che li ha travolti.
Cursed stagione 1 episodio 6 – “Festa e Moreii”
Dopo aver rifiutato la scorta offertale da Gawain e da Artù, Nimue parte alla volta del rendez-vous con Merlino accompagnata da Morgana e da Kaze (Adaku Ononogbo). Il Druido, che è partito da Castel Pendragon con la promessa di recuperare la Spada dei Primi Re, le ha dato appuntamento nel luogo abitato dagli spiriti di Festa e Moreii. Questi ultimi morirono lì, bevendo la cicuta insieme per mettere fine al loro amore travagliato: i due appartenevano a clan rivali.
Grazie agli spiriti di Culzean, Merlino consente a sua figlia Nimue di accedere al suo passato. La giovane assisterà al primo incontro tra la madre Lenore e il mago, che si recò nel tempio degli Occulti con un dolore lancinante: l’ematoma coglie subito l’attenzione di Lenore, la quale ha offerto soccorso a Merlino. Operando la ferita, la Sacerdotessa estrae la Spada del Potere dal corpo di Merlino. Nimue apprenderà che la Spada fu originariamente di Merlino, ed era finita nel suo corpo non a seguito dell’aggressione di un nemico.
Il mago è determinato a persuadere la figlia a consegnargli la Spada. Il suo potere di corruzione è destinato a distruggerle la vita: Merlino intende sciogliere la Spada una volta per tutte nei Fuochi dei Fey, ma Nimue non sembra del tutto convinta: deve pensare al bene della sua gente, i Fey, e difenderli dall’incombente minaccia dei Paladini. Nimue non gliela consegnerà fintantoché Uther continuerà a permettere il massacro dei Fey per mano di Padre Carden.
Dopo essersi addestrata nel controllo dei propri poteri e nell’invocazione agli Occulti, Nimue decide di voler guardare ancora nel passato di Merlino. Lì assisterà all’amore che sbocciò tra il Druido e sua madre, che nel frattempo era stata promessa a Jonah. Quando Merlino si rese conto di avere perso i suoi poteri una volta estratta la Spada dal suo corpo, il mago si recherà furioso da Lenore per riaverla indietro. La Sacerdotessa mente dicendogli di averla distrutta e gettato i pezzi nel fiume: le parole feroci che Merlino le scagliò contro la feriscono e gli intima di non farsi mai più rivedere.
Mentre il mago dorme, Nimue ricorre alla magia per guardare nel passato di suo padre: qui vedrà i massacri che ha perpetrato brandendo la Spada. La giovane è sconvolta, ma non è quello il tempo del dolore: Morgana e Kaze la avvisano che le truppe di Re Uther stanno arrivando a coglierla di sorpresa. Merlino è estraneo alla vicenda: è stata Lady Lunete, che spiando Merlino ha dato ordine ai cavalieri di Pendragon di pedinarlo per sottrargli la Spada. Nimue fugge via con Morgana e Kaze, augurandosi di non rivedere mai più suo padre Merlino.
Sorella Iris convince Scoiattolo a insegnarle a usare l’arco: l’ex suora lo persuade a correre all’inseguimento di Gawain, il quale non aveva voluto che il bambino lo seguisse in missione nonostante il suo desiderio di vendicare la sua famiglia trucidata dai Paladini Rossi.
Nel frattempo Artù e Gawain hanno accompagnato una spedizione di Fey destinata all’ultimo mulino rimasto, a Moycraig. Padre Carden e il Monaco Piangente hanno dato fuoco a tutte le Fattorie del Minotauro per costringere i Fey a uscire dai loro nascondigli in cerca di approvvigionamenti. Mentre Gawain continua a non fidarsi di Artù, quest’ultimo ha conquistato la fiducia di un giovane Fey di nome Mogwan, il quale desidera diventare il suo scudiero. Questo sogno sarà spezzato da una freccia del Monaco Piangente, che ha localizzato la loro spedizione e lancia un altro colpo, stavolta destinato ad Artù.
Cursed stagione 1 episodio 7 – “Birra in quantità”
Il Monaco Piangente e i Paladini Rossi hanno spinto Artù, che ha schivato miracolosamente la freccia, Gawain, Bergerum e il resto dei Fey in missione a trovare riparo all’interno del mulino di Moycraig.
Assediati, Artù, Gawain e i Fey sono consapevoli che è solo questione di tempo prima che le frecce infuocate dell’armata del Monaco Piangente li costringa ad uscire allo scoperto e ad affrontare il loro destino. Dopo essersi ritrovati davanti Scoiattolo, che li ha raggiunti dopo che Sorella Iris gli ha messo la pulce nell’orecchio, Artù e Gawain condividono un momento intenso nel quale il primo chiede al secondo se ami Nimue. La risposta di Gawain non lascia spazio a dubbi: per lui, la giovane è una sorella minore. I due cavalieri pongono fine alle ostilità che li contrapponevano: “Moriremo da fratelli”, dice Artù a Gawain mentre si apprestano ad uscire dal mulino per combattere i Paladini.
Fuggita dalle rovine del castello dove ha appreso la verità su suo padre Merlino, Nimue si trova a Sangue Fraterno con Kaze e Morgana. In quel campo romano, 200 mila soldati morirono grazie all’intervento di Cailleach, la Dea Ragno, che li mise gli uni contro gli altri difendendo i popoli autoctoni. Il suo intervento ebbe un costo: la Cailleach si cibò dei figli di coloro che la invocarono.
Su consiglio di Morgana, lei Nimue e Kaze intraprendono i cunicoli delle grotte che condurranno a Gremaire: in questo modo potranno seminare i soldati di Pendragon. All’interno delle caverne è forte la presenza della magia nera della Cailleach: Nimue è affranta per il destino che la attende, nel quale finirà per essere corrotta dalla Spada proprio come successe a suo padre Merlino. In un raptus di furia, Nimue scaglia la Spada da una rupe all’interno delle grotte: si renderà immediatamente conto della pazzia di quel gesto, e Morgana si offre per andare a recuperarla.
Una volta ritrovata la Spada, Morgana riceve la visita inaspettata di Celia, che è giunta da lei con un messaggio da parte della Cailleach: sebbene Celia sia morta nell’incendio provocato da Sorella Iris, la Dea Ragno l’ha adoperata come emissaria per recapitare delle parole a Morgana. “Cerca il morto fuori dal campanile” dice Celia a una Morgana sconvolta, “Fallo, e otterrai un potere ben più grande di quelli di Nimue, di Merlino e perfino dei Signori dell’Ombra”.
La sorella di Artù è incredula all’apprendere che in futuro potrà diventare la strega più potente della Britannia, e che sarà lei a decidere chi brandirà la Spada del Potere. Raggiunte le sue compagne, Morgana apprende che non sono dirette a Gremaire: Nimue ha avuto una visione e sente che Artù è in pericolo di vita, devono andare a soccorrerlo. Invocando un tornado di fumo come diversivo, Nimue consente ad Artù, Gawain e ai Fey di sfuggire alla cattura del Monaco Piangente e dei Paladini, tornando a Nemos sani e salvi, seppur con le perdite di Mogwan e Bergerum.
A bordo della nave, Pym riesce a persuadere la Lancia Rossa a cambiare strategia. La capitana intendeva lasciare la Costa del Mendicante in favore della Catena Nera, ma la Guaritrice, che spera ancora di poter essere ricongiunta a Nimue, la convince ad attaccare e saccheggiare gli accampamenti dei Paladini invece dei villaggi. La Lancia Rossa, che serba grande rancore per Eydis, la figlia di Cumber, presta ascolto al suo consiglio.
Nel frattempo il legame tra Pym e Dof (Nikolaj Dencker Schmidt), il bel vichingo che ha seguito in quell’avventura, diventa sempre più intenso: il predone le cederà il suo amuleto di Sigfrido per proteggerla durante il primo sacco al quale parteciperà. L’equipaggio si accorgerà troppo tardi di essere accerchiato dai Paladini, e Pym cade a terra perdendo i sensi.
Liberatosi dalle catene dei cavalieri di Pendragon, Merlino si reca da Lady Cacher, levatrice che assistette al tradimento di Lady Lunete e alla sostituzione del bambino nella culla reale. La donna, un’umile contadina che ha ricevuto da Merlino una vita da sogno in cambio della sua lealtà, accompagnerà il Druido all’udienza con Cumber.
Il Re del Ghiaccio, cugino di Uther Pendragon, è convinto di essere colui a cui spetta il trono dei Pendragon in quanto unico legittimo erede. Con la testimonianza della levatrice che fu costretta a facilitare la menzogna, Cumber ha un asso nella manica: Merlino offre i suoi servigi al Re del Ghiaccio, apparentemente voltando le spalle a Re Uther. Nel frattempo Rugen, il Re dei Lebbrosi, è sulle tracce di Merlino e ha sguinzagliato il diabolico Pellam il Pescatore (Youssef Kerkour) per stanare il druido.
A Nemos, Gawain convince Nimue ad assumere il comando della Resistenza per ispirare il suo popolo a credere nella loro insurrezione e nel loro trionfo. Brandendo la Spada, Nimue si autoproclama la Regina Fey e reclama il loro diritto a vivere contro i biechi scopi della Chiesa e le mire narcisistiche di Pendragon. Iris assiste al suo discorso con gli occhi colmi di lacrime di rabbia, mentre Morgana la fissa attonita ripetetendo “La Regina Fey”: nei suoi occhi si intravede il ragno che Celia le ha passato baciandola sulla bocca. Morgana è posseduta dal potere dalla Cailleach.
Cursed stagione 1 episodio 8 – “La Regina Fey”
Artù presenta a Nimue un suo contatto, Druuna la contrabbandiera: quest’ultima si offre di portare a Bisanzio tutti i Fey con tre sue navi entro sei giorni. La Regina Fey è consapevole che non possono fermarsi ancora molto a Nemos. Il Monaco Piangente ha seguito le loro orme ed è a un giorno di cammino: Nimue decide che i Fey occuperanno Gremaire per sei giorni, il tempo necessario per attendere di imbarcarsi alla volta di Bisanzio. Per spodestare la città, Nimue si offrirà come esca ai Paladini Rossi, prima attirandoli fuori dalle mura e successivamente colpendoli all’interno della cittadella, innescando un combattimento con il loro comandante Vallus.
Sebbene i rinforzi Fey tardino ad arrivare, Nimue ricorre ancora una volta al potere della Spada e sconfigge il suo avversario: accerchiati, ai restanti Paladini è concessa la resa e la fuga da Gremaire. Ogni volta che Nimue adopera la Spada, la giovane è sempre più prosciugata di energie: al contempo, più la brandisce e più la Spada si impossessa di lei. Sorella Iris intende approfittare del momento in cui la Regina ha perso i sensi per colpirla con un coltello, ma Gawain la esorta a raggiungere il suo clan, convinta che la ragazza sia una Fey e ignaro delle sue vere intenzioni.
A Gremaire Nimue ritroverà Pym, che era stata portata a Gremaire dopo essere stata catturata con Dof e il resto dei predoni. Pym implorerà l’amica di aiutare Dof, che giace sul letto di morte, a ristabilirsi: del resto sua madre Lenore era una Guaritrice e potrebbe aiutarlo a tornare in forze. Nimue purtroppo non ha più potere per agire, e conforta l’amica mentre dice addio al suo amato.
L’ultimo gesto di Dof sarà quello di consegnare per sempre a Pym l’amuleto di Sigfrido. Arrivata a Gremaire, Morgana avvista il morto fuori dal campanile e si reca all’interno di quella che è l’infermeria. Col pretesto di assistere ai feriti e ai moribondi, Morgana si ritrova faccia a faccia con la Vedova che mostra per la prima volta il suo vero volto, un teschio. Morgana assisterà mentre lei reclama l’anima di un morente: adesso che Celia è stato il tramite per conferirle i poteri della Caeillach, Morgana vede ciò che va oltre il reame terreno.
Nel frattempo Artù si ricongiunge con sua zia Marion, grata per la liberazione della città, e con suo zio Ettore, il quale si rifiuta di riconoscere la sovranità di Nimue. Successivamente Ettore si arrenderà alla Regina Fey, affidandole il trono di Gremaire: la Spada sembra sussurrare sempre di più all’orecchio di Nimue, che una volta seduta sul trono, sembra aver cambiato idea e non voler più salpare alla volta di Bisanzio. Questo la metterà in conflitto con Artù, che invece vede quella come l’unica opportunità di salvezza. Seppur ancora molto indebolita, Nimue è ubriaca di potere e non vuole più condurre lontano la sua gente.
Tutto cambia quando Kaze, ferita, farà ritorno a Gremaire. Durante una missione per recuperare una carovana di Fey, Gawain si è imbattuto nel Monaco Piangente: nel duello quest’ultimo si rivela essere un Fey, e riesce a colpire il Cavaliere Verde catturandolo vivo per condurlo al cospetto di Padre Carden. Scoiattolo non ha fatto ritorno con Kaze: ha seguito lo scontro tra Gawain e il Monaco Piangente nascosto tra gli alberi. Alle porte di Gremaire, l’esercito dei Paladini Rossi scende dalle valli per assediare le mura. La mercenaria Druuna è stata uccisa dai Paladini Rossi: i Fey non hanno scampo, sono in trappola
A Castel Pendragon, Lady Lunete ammette a Uther di non essere la sua vera madre ma gli promette lealtà se lui ubbidirà alle sue strategie: Lunete ambisce a rimanere al potere quanto più a lungo possibile, e Uther sarà soltanto la marionetta che muoverà abilmente. Sarà grazie alla sua astuzia che lei e Uther si incontreranno con Padre Carden: i tre condividono un’avversaria in comune, ovvero la Strega Sangue-di-lupo. Carden è stato rifiutato da Re Cumber, che ha preferito prestare ascolto a Merlino invece di accettare gli appezzamenti di terra offerti dalla Chiesa assieme al benestare di Roma.
In cambio della testimonianza della levatrice Lady Archer, con la quale Eydis gira di villaggio in villaggio per animare il popolo contro Uther, Merlino ha chiesto l’immunità per Nimue. All’apprendere da sua figlia Eydis che Nimue è la Strega Sangue-di-lupo nonché colei che è in possesso della Spada, Re Cumber riferisce a Merlino che Nimue sarà tenuta in prigione a vita. Questo cambia tutto per il Druido, che successivamente riceverà la visita della Vedova: questi le rivela che il nome di Nimue è stato sorteggiato, e che le restano pochi giorni da vivere. Il suo fato è irreversibile, ma lo ha anticipato a Merlino in nome del loro legame.
Adesso che il suo accordo con Cumber ha perso ogni valore poiché Nimue non sarà protetta da lui ed è in imminente pericolo di morte, il Druido intraprende una corsa disperata per raggiungere sua figlia: seguirà le sue orme Pellam il Pescatore, il sicario al soldo di Rugen.
Cursed stagione 1 episodio 9 – “Veleni”
Scarseggiano le provviste a Gremaire: Ettore avvisa Nimue che, se entro breve il popolo non fosse sfamato, gli scontri interni tra umani e Fey sarebbero stati all’ordine del giorno. La Regina ne è consapevole e valuta con cautela la prossima mossa: per Artù deve cedere la Spada e salvarsi la vita, mentre per Morgana Nimue dovrà lottare fino all’ultimo.
Nel frattempo un Fey del Clan degli Zannuti uccide un mugnaio. La punizione della Regina Fey, ovvero tagliargli le mani, sarà esemplare, ma l’influsso della Spada è sempre più forte. Artù e Morgana condividono un momento in cui parlano di quando lei da bambina fu spedita in convento da suo zio, cosa che recrimina ancor oggi ad Artù. Sebbene le loro vedute continuino a divergere, Morgana sembra offuscata dalla Cailleach: alla dea ragno offre carcasse di cui cibarsi nelle sue stanze.
Fervono i preparativi per l’assedio a Gremaire. Papa Abele ha inviato l’Abate Wicklow a tenere sott’occhio le mosse di Padre Carden. Re Uther vuole condurre l’assedio, ma per Lady Lunete è un folle a pensare che sarà così: la vendetta di Uther, che ha appreso che la sua vera madre Sylvia fu avvelenata da Lunete, sarà implacabile. Pendragon avvelenerà Lady Lunete come ultimo gesto di rivendicazione della propria legittimità: “Sarò sempre tuo figlio” dice alla madre, che spira con un sorriso compiaciuto di fronte al figlio spietato che Uther si è dimostrato essere.
Uther si rifiuta di cedere Nimue in cambio della Spada, una volta catturata, e rispedisce al mittente l’offerta di Padre Carden. Pendragon vuole tenere la Regina Fey nelle segrete come trofeo per tenere il popolo dalla sua parte. Ai Fey permetterà di imbarcarsi per i Regni Desertici e di scappare: questa è l’offerta che, tramite un emissario, Uther elargisce a Nimue.
La Regina Fey acconsente: la propria resa e la consegna della spada a Uther in cambio di un passaggio sicuro per la sua gente. Artù è affranto da questa decisione e la rispetta: sarà lui a condurre i Fey quando lei non ci sarà più. Nimue e Artù passano la prima e forse ultima notte di passione insieme. Sorella Iris è passata all’autoflagellazione: deve uccidere Nimue a tutti i costi, e per penetrare nel Castello cerca di convincere Pym ad assumerla come sua serva. Quest’ultima capisce che Iris, la quale si finge una paesana, non ha buone intenzioni e la allontana quando la sente parlare con odio dei Fey.
A Gremaire nel frattempo è arrivato anche Merlino, ferito mortalmente dal veleno della freccia di Pellam il Pescatore che è riuscito a uccidere. Il Druido offre alla figlia l’accordo che ha ottenuto da Cumber: la sua salvezza in cambio della spada. Nimue non è disposta ad ascoltare il padre, che è disperato e tenta in tutti i modi di persuaderla. Ciò che Nimue non sa è che Merlino ha parlato con la Vedova, la quale lo ha avvisato dell’imminente morte di sua figlia. Questo è il motivo per cui Merlino cerca di convincere Nimue a liberarsi della Spada, invece di diventare una martire dei Fey: sa che possederla sarà la sua fine.
Giunto all’accampamento dei Paladini Rossi, Gawain è affidato alle torture di Fratello Salt, che è determinato a fargli rivelare i segreti dei Fey. Nel cuore della notte il piccolo Scoiattolo arriva nella tenda dove è custodito Gawain per liberarlo, ma il Cavaliere Verde cerca di mandarlo via e lo chiama col suo vero nome, “Parsifal”.
Fratello Salt agguanta Scoiattolo e lo porterà al cospetto di Carden e del Monaco Piangente. Quest’ultimo, come ha indovinato Gawain, è un Fey appartenente al Clan Cinereo. Il Cavaliere Verde ha scelto di non tradirlo di fronte a Carden perché “I Fey rimangono fratelli”, anche quelli che hanno smarrito il cammino. Questo gesto sembra aver fatto breccia nei pensieri del Monaco, che cerca di dissuadere Carden ad essere clemente con Scoiattolo. Le sue parole susciteranno l’ira di Carden che prenderà a sberle il Monaco Piangente.
Quella sera, nella tenda di Padre Carden si presenta Eydis, la figlia di Re Cumber: il Re dei Ghiacci vuole proporre un’alleanza per uccidere la strega e liberarsi del problema che condividono.
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