Danny Masterson, è stato giudicato colpevole di stupro
Mercoledì 31 maggio durante un nuovo processo, l’attore Danny Masterson è stato riconosciuto colpevole di due capi d’accusa di stupro con violenza, secondo quanto riportato dalla rivista Variety. La giuria non ha raggiunto un verdetto su un terzo capo d’accusa.
L’attore, noto per il suo lavoro in That ’70s Show e The Ranch, era stato accusato nel giugno 2020 di tre capi d’accusa di stupro con violenza e minaccia, riguardanti episodi separati di aggressione sessuale ai danni di tre donne. Fatti avvenuti – presumibilmente – presso la sua abitazione tra il 2001 e il 2003.
Masterson si è dichiarato non colpevole di tutti e tre i capi d’accusa nel 2021; a seguito della sua condanna, l’attore ora rischia una condanna da 30 anni all’ergastolo.
Siamo di fronte al secondo processo per Danny Masterson per aggressione sessuale. Il primo tentativo con un processo nullo si è tenuto lo scorso novembre. Dopo più di un mese di testimonianze e diversi giorni di deliberazioni della giuria. Il 30 novembre, i giurati hanno comunicato alla giudice Charlaine Olmedo della Corte Superiore di Los Angeles di essere “profondamente divisi” e di non essere in grado di raggiungere un verdetto.
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Nel 2017, Netflix ha licenziato Masterson per The Ranch dopo le accuse di stupro da parte di quattro donne nei primi anni 2000. Nella puntata finale della Parte 5 dello show, il suo personaggio, Rooster Bennett, scappa dalla città, dopo aver subito delle minacce di morte. Successivamente, Rooster muore in un incidente motociclistico nella Parte 6 dello show. Tutto off-screen.
“Sono ovviamente molto deluso dalla decisione di Netflix di cancellare il mio personaggio da The Ranch. Sin dal primo giorno, ho negato le scioccanti accuse mosse contro di me. Le forze dell’ordine hanno indagato su queste accuse più di 15 anni fa e le hanno ritenute prive di fondamento… In questo paese, si è considerati innocenti fino a prova contraria.
Tuttavia, nell’attuale clima, sembra che si sia considerati colpevoli dal momento dell’accusa. Comprendo la situazione e non vedo l’ora di fare chiarezza una volta per tutte sulla mia innocenza”.
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