Daredevil: Rinascita, recensione ottavo episodio
L’episodio 8 di Daredevil: Rinascita si distingue come il più intenso e emozionante di questa prima stagione. Questa puntata, ricca di azione e colpi di scena, offre ai fan la sorpresa e la soddisfazione di vedere gli sviluppi delle trame che erano state accuratamente preparate.
I semi piantati fin dal primo episodio finalmente germogliano, portando Matt Murdock, interpretato magnificamente da Charlie Cox, a raccogliere i frutti delle sue azioni e a confrontarsi con i suoi demoni personali. In questo capitolo cruciale, Murdock non è solo un avvocato cieco, ma anche un eroe determinato a salvare la sua città, affrontando le minacce con un coraggio e una determinazione che affascinano il pubblico.
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ATTENZIONE: quello che segue è la spiegazione dell’ottavo episodio di Daredevil: Rinascita e include grossi spoiler su tutto quello che succede. Se non avete ancora visto gli episodi e non volete guastarvi le sorprese, vi consigliamo di non proseguire la lettura.
Il momento dell’intensità
La mossa di Murdock che irrompe alla festa del sindaco Fisk è una delle più audaci viste recentemente nel Marvel Cinematic Universe. La tensione è palpabile mentre Murdock si confronta con Vanessa Fisk durante un ballo. Questo scambio è una questione di vendetta personale, ma segna anche un punto di svolta critico nella narrazione, rivelando l’orrendo piano che ha portato alla morte di Foggy Nelson. La rivalità tra Murdock e Fisk, costruita meticolosamente durante la stagione, culmina in un incontro che lascia il pubblico con il fiato sospeso, amplificando il senso di tensione e interesse.
Bullseye: il ritorno del terrore
Il ritorno di Bullseye rappresenta un vero e proprio shock per la narrazione, come se il programma ricevesse un’iniezione di adrenalina direttamente al cuore. La sua riemersione è ben costruita e porta con sé una serie di nuove complessità emotive. Dalla brutale interrogazione di Matt a Bullseye, alla sua fugace e spettacolare escursione, l’episodio è una serie ininterrotta di colpi di scena che divertono e sorprendono il pubblico. Questo episodio non tratta semplicemente delle azioni violente di Bullseye; esplora anche il suo lato psicologico e il modo in cui ha manipolato la sua uscita per seminare il caos.
La presenza di Bullseye costringe Murdock a confrontarsi con il pericolo immediato rappresentato dal suo vecchio nemico, ma anche con il trauma della perdita di Foggy. Il suo incontro/scontro con Bullseye è carico di significato e rappresenta una battaglia fisica, ma con risvolti psicologici. L’episodio fa un ottimo lavoro nel costringere Murdock a confrontarsi con il dolore e la furia che derivano dalla sua perdita mentre deve anche fermare i nefasti piani di Fisk. La reazione di Matt, che lo porta a colpire Bullseye con violenza, si rivela un momento culminante che incarna tutta la sua rabbia per quanto accaduto a Foggy, ma anche il suo desiderio di giustizia.
La relazione Fisks e l’affaire di Vanessa
Un elemento significativo di questo episodio è la sottotrama riguardante l’affair di Vanessa con Adam, che fino a questo punto non ha brillato particolarmente nella narrazione. Tuttavia, in questo episodio, il suo sviluppo porta a una conclusione sanguinosa e inevitabile. La riconciliazione tra i Fisks ha reso la coppia decisamente più pericolosa, ma ha anche messo in risalto la trasformazione di Vanessa in un personaggio molto più complesso di quanto ci si aspetterebbe. L’immagine di Vanessa che entra al gala con un abito rosso sangue sottolinea il cambiamento oscuro e la sua crescente ambizione, in contrasto con l’immagine pubblica di un sindaco riformista.
Un momento chiave è quando Matt scopre che è stata Vanessa a orchestrare l’omicidio di Foggy. La rivelazione scaturisce prima dal caso e successivamente da quanto Matt riesce a percepire alla festa di gala, durante la quale il suo senso di giustizia lo spinge a confrontarsi con la moglie di Fisk. Questo non è solo un semplice momento di vendetta, ma un’illuminazione su quanto sia profondo il legame tra i due antagonisti. Mentre Fisk sembra crescere e consolidare il suo potere, la sua relazione con Vanessa si intensifica ulteriormente, rendendoli una coppia formidabile nel mondo criminale di New York. La dinamica tra Wilson e Vanessa si trasforma in un’alleanza letale, dove entrambi sono disposti a tutto per proteggere e ampliare il loro impero.
La scelta inaspettata di Murdock
Il clímax dell’episodio è sconvolgente; Matt si sacrifica prendendo una pallottola per salvare Fisk. Questa azione inaspettata non solo rivela la complessità della loro interazione, ma rimette in discussione le nozioni di bene e male, giustizia e vendetta che hanno permeato la serie fin dall’inizio. La decisione di Murdock di proteggere colui che considera il suo arcinemico aggiunge un nuovo strato di profondità alla loro già tortuosa relazione. Ora, Fisk si trova in debito con il suo nemico, e questo capovolgimento di ruoli è un colpo di scena che avvince il pubblico e segna un ambito di conflitto ancora più ricco ed elevato.
Matt, che ha sempre perseguito una forma di giustizia, si trova in un territorio sconosciuto, dove il suo desiderio di fermare il male può condurlo a compiere azioni che mai avrebbe immaginato. La scelta di prendere un proiettile per Fisk è anche una dichiarazione della sua volontà di affrontare le conseguenze delle sue azioni, avendo ora un nemico che può diventare un alleato involontario.
Un episodio di complessità e conflitto
L’episodio non è privo di discrepanze narrative. Alcuni dettagli, come il fatto che Murdock non abbia cercato di approfondire il piano di Bullseye prima d’ora, possono sembrare bizzarri. Tuttavia, queste lacune sono comprensibili se si considera la nuova direzione creativa della serie. Con la ristrutturazione dopo la prima stagione, ci sono state evidenti difficoltà nel mantenere una coerenza narrativa che non ha sempre raggiunto appieno il suo potenziale. Nonostante ciò, l’ottavo episodio riesce a recuperare terreno, riscoprendo le radici della complessità emotiva e delle tensioni tra i personaggi principali.
Considerazioni finali
L’ottavo episodio di Daredevil: Rinascita si configura come un capitolo estremamente soddisfacente, colmo di rivelazioni e scontri accesi. La bravura con cui vengono intrecciati i vari archi narrativi – la relazione tra Matt e Heather, l’intensità della rivalità tra Murdock e Fisk, e il ritorno di Bullseye – ha reso questo episodio un trionfo nella costruzione delle aspettative per il finale di stagione.
Con Fisk più potente e temuto che mai, e il suo piano maestro quasi completo, la scena è perfettamente allestita per un finale di stagione esplosivo. I dilemmi morali e le relazioni complesse tra i personaggi ci lasciano con una grande attesa, mentre i fan si chiedono quale sarà il destino di Matt Murdock, Fisk e i sospiri fatali di Bullseye. In questa intricata trama, ognuno dei personaggi si muove su una sottile linea tra il bene e il male, lasciando il pubblico a riflettere su ciò che significa davvero essere un eroe in un mondo tanto corrotto. Non vedo l’ora di scoprire come si svilupperanno questi eventi nell’attesissimo finale!
Cosa funziona
L’ottavo episodio di Daredevil: Rinascita riesce a costruire tensione ed intrigo in modo eccellente, con il confronto tra Matt Murdock, Wilson Fisk e Benjamin “Dex” Poindexter, che cattura l’attenzione del pubblico. Le dinamiche tra i personaggi rendono palpabili le emozioni, con Matt Murdock che mostra vulnerabilità attraverso le conseguenze delle sue azioni eroiche. Inoltre, la trasformazione di Vanessa in un’antagonista complessa arricchisce la narrazione. La scenografia del gala, con il suo simbolismo visivo e i contrasti di colore, amplifica le tensioni, riflettendo perfettamente i conflitti interiori dei personaggi.
Cosa poteva essere gestito diversamente
Nonostante i punti di forza, la sottotrama riguardante l’affair di Vanessa con Adam avrebbe potuto essere sviluppata meglio, dato che la mancanza di approfondimento su Adam riduce il suo impatto emotivo, alzi la mano chi non aveva il sospetto che sarebbe stata Vanessa ad uccidere l’ex amante. Una discrepanza narrativa è la tardiva “folgorazione” di Matt riguardo al motivo per cui Bullseye ha ucciso Foggy; questa consapevolezza arriva solo ora e sembra incoerente con la sua natura investigativa. Anche se il ritorno di Bullseye è avvincente, la sua fuga dal carcere risulta un po’ affrettata e manca di una giustificazione più solida riguardo ai suoi motivi, chi è il suo vero obbiettivo; Matt; Wilson; Vanessa?
Un’attenzione maggiore a questi piccoli dettagli avrebbe potuto arricchire ulteriormente la trama, rendendo l’episodio ancora più efficace questo non toglie che, a mio parere, si tratti del miglior episodio della serie, almeno fino ad ora, ma non dimentichiamo che manca ancora il finale di stagione e se questa serie ci ha insegnato qualcosa è che le sorprese sono sempre dietro l’angolo.
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