“Ho sempre saputo che questa serie sarebbe durata tre stagioni” ammette Alena Smith, creatrice e showrunner di Dickinson. Quando Apple TV+ presentò il suo primo palinsesto di contenuti originali tre anni or sono, questo coming-of-age sulla celebrata poetessa americana ha incuriosito molti.
Oltre allo star-power di Hailee Steinfeld, tra le attrici in maggiore ascesa della Hollywood giovane, la serie era prodotta da Paul Lee, colui che quando fu a capo di ABC Entertainment coniò la corazzata del #TGIF – una serata di programmazione che ricomprendeva la tripletta Grey’s Anatomy, Scandal e Le regole del delitto perfetto rendendo il giovedì sera uno degli ultimi appuntamenti della tv lineare in grado di tenere incollati gli spettatori americani.
Che forma avrebbe preso la versione televisiva di questa Emily Dickinson adolescente? Nella mente di Alena Smith, già autrice di cult degli anni Dieci come The Newsroom e The Affair, si tratta di una storia che cattura l’intensità e la fugacità della scrittrice negli anni decisivi della sua produzione letteraria. “Ho sempre immaginato che la serie si sarebbe conclusa attorno alla Guerra Civile, poiché dopo questo evento Emily Dickinson non ha mai più scritto come quanto in quegli anni” spiega Smith.
La tentazione di spingersi oltre c’era, ma la quarta stagione non si è concretizzata. Apple, che risaputamente lascia un margine creativo piuttosto generoso alle proprie autrici e ai propri autori in merito a queste decisioni, ha seguito la traiettoria indicata da Alena Smith. “Mi auguro di avere contribuito a rendere giustizia ad un personaggio come Emily Dickinson, la quale fu molto incompresa dai suoi contemporanei” afferma la creatrice parlando della soddisfazione più grande che le ha regalato questa serie.
In apertura di post il video integrale con il racconto di Alena Smith riguardo all’esperienza di Dickinson, la cui terza stagione è disponibile su Apple TV+ in streaming dal 5 novembre con i primi tre episodi, e a seguire, con un inedito a settimana.
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