Drama è una delle serie tv disponibili nel catalogo di Serially, la prima piattaforma in Italia interamente dedicata alle serie televisive in streaming a costo zero. Questo show spagnolo in sei puntate è prodotto da RTVE e El Terrat, per la regia di Ginesta Guindal. Su Serially puoi guardare la serie doppiata in italiano, ma è curioso un dettaglio sulla lingua originale. Circa il 70% dei dialoghi è in catalano e solo il 30% in spagnolo.
La protagonista è Africa (Elisabet Casanovas), una ragazza apparentemente frivola che, all’improvviso, si trova a gestire una situazione più grande di lei. Aspetta un bambino. Non è pronta ad affrontare una maternità. È ancora alla ricerca di una sua identità da adulta e, in un batter d’occhio, la vita le chiede di crescere. Così, prima ancora se pensare se tenere o meno il bimbo, si trova a dover sciogliere un altro dilemma: chi è il padre del nascituro?
Si dà il caso, infatti, che dopo la rottura con il suo ex Sergi (Àlex Maruny) sia stata con ben cinque ragazzi diversi. Africa vorrebbe venire a capo della questione, ma non sa come fare. Quello su cui è sicura, però, è che sia giusto che tutti i potenziali papà siano messi al corrente della gravidanza. Così, di episodio in episodio – con qualche eccezione e colpo di scena – la giovane bussa alla porta dei suoi partner occasionali.
Le reazioni dei vari potenziali padri sono esilaranti e fastidiose al tempo stesso: questa serie è sicuramente una commedia, ma proprio in virtù di questa vena tutta da ridere, affronta tematiche molto serie. Come riflette Africa, un bambino si fa in due: è possibile che il peso delle nausee, degli sbalzi di umore e degli ormoni ballerini sia sulle spalle di una persona sola? No. È per questo che i ragazzi dovrebbero prendersi le proprie responsabilità.
Diventare adulti significa guardare in faccia la realtà e accettare le conseguenze delle proprie decisioni. Scarlett (Júlia Bonjoch), la coinquilina di Africa, ha nascosto la testa sotto la sabbia quando – qualche tempo – prima si è trovata nella sua stessa situazione. Apparentemente se si finge che il problema non esista e se non lo si dice ad alta voce “non è successo davvero”. In realtà si sta scegliendo e percorrendo, comunque, una strada senza ritorno. Solo adesso Scarlett se ne rende conto.
In questo percorso a tappe Africa ricostruisce il legame con il buffo padre Gregorio (Ignatius Farray) che, messo a parte della novità, è pronto ad accettare qualunque scelta, a una condizione: la serenità della figlia. L’assurdità è che la persona che potrebbe renderla felice è molto più vicina di quanto lei possa immaginare, ma se lo realizza – forse – troppo tardi.
È troppo impegnata a prendersela con il mondo, portandosi dietro una fiaschetta regalatole da uno di quei ragazzi che potrebbe averla messa incinta. Quella fiaschetta è un promemoria di quante persone tremende ci sono in giro… Ma, intanto, c’è anche chi, nelle retrovie, da sempre fa il tifo per Africa e non la abbandona mai.
Da Jordi (Artur Busquets), l’altro coinquilino, allo stesso Sergi che, pur essendo il suo ex, si rivela essere sempre al suo fianco. Così Africa deve prendere atto di quanto siano vere le parole che Scarlett le dice senza volontà di ferirla: “Non sei l’unica che sta soffrendo. Non forzare gli altri a fare quello che è giusto per te. Tutti noi sbagliamo, ma cerchiamo di rimediare.”
Africa matura di episodio in episodio. Nel corso di un’occasione molto triste ammette: “Pensavo che quando sarebbe arrivato questo momento non mi avrebbe colta di sorpresa, ma invece è successo.” Questa frase può essere applicata anche alla sua gravidanza, di certo inaspettata. L’ha colta alla sprovvista. Alla fine della stagione prende una decisione dalla quale non si torna indietro, né in un senso né nell’altro, nella piena consapevolezza di essere “cresciuta pensando che un giorno avrei capito come va la vita, ma forse non scopriremo mai cosa significa tutto questo.”
Diventare adulti significa scegliere consapevolmente. Assumersi la responsabilità delle proprie decisioni e, intanto, riderci su per sdrammatizzare con buffi travestimenti da uovo (uovo, hai letto bene) e abbracci che tolgono il respiro.