“El Cid, un eroe a discapito di sé stesso”
“Spesso, attraverso l’arte, noi esseri umani sappiamo trovare sollievo ai nostri turbamenti” riflette Jaime Lorente, ventinove candeline spente lo scorso 12 dicembre. Nato a Murcia, nel giro di un paio di anni Lorente è stato catapultato nella stratosfera televisiva grazie al ritrovato interesse globale per la serialità spagnola.
Oggi protagonista di El Cid, la produzione originale spagnola targata Amazon al debutto venerdì 18 dicembre su Prime Video, Jaime Lorente considera il ruolo un regalo del destino, e non soltanto perché ha potuto prestare il volto al leggendario eroe della storia spagnola. “La vita molto spesso ti regala l’opportunità di interpretare personaggi che stanno vivendo cose molto simili a quelle che senti” afferma Lorente.
“Durante le riprese di questa serie,” anticipa l’interprete del Campeador, “Stavo vivendo l’esposizione emergente della mia nuova vita dopo La casa di carta e Élite, una vita un po’ difficile da gestire: Ruy stava vivendo la stessa cosa.”.
Come il personaggio che interprete, anche Jaime Lorente sente di essere: “Un ragazzo normale, che improvvisamente si ritrova ad essere ammirato da tutti nonostante non sappia perché tutto quello stia capitando a lui” ammette.
“La cosa più bella che ho imparato da El Cid” dice Jaime Lorente, “è stata imparare a perdonarmi e che, anche se talvolta posso sbagliare, posso comunque essere un eroe umano”. L’attore soppesa con cautela le parole prima di affermare che: “Nel momento in cui uno si considera eroe, l’eroe svanisce”.
“Macché cattiva: Urraca è incompresa”
“Cosa sapevo di Urraca prima di interpretarla? Che era molto cattiva”: rompe il ghiaccio così Alicia Sanz, attrice spagnola che ha trovato successo anche oltreoceano. Come El Cid, anche la famiglia di Sanz è originaria del paesino di Burgos, nella comunità autonoma di Castiglia e León.
Dopo aver preso parte a produzioni americane come From Dusk Till Dawn – La Serie, Castle e Shots Fired, Alicia Sanz ha detto di essere stata a lungo alla ricerca del progetto giusto per tornare a lavorare in Spagna. “Ero felice di poter interpretare un personaggio che non fosse un cliché” racconta Alicia Sanz.
Urraca è la primogenita del re Ferdinando de León, ma non è l’erede al trono poiché solo un maschio può ereditare il regno, cosa che lei ritiene molto ingiusta. Quando ha iniziato a costruire il personaggio, Alicia Sanz ha ripensato alle situazioni in cui anche io, come Urraca, si è ritrovata messa da parte in quanto donna. “È capitato anche a me, ma al tempo non me ne resi conto” confessa l’attrice, che ammette: “In passato mi ero abituata a vivere in un mondo dominato dagli uomini, ma sento che le cose stanno cambiando”.
La tragedia di Urraca, cioè l’ingiustizia che lei e la madre Sancha sono costrette a subire, è il motore primo del personaggio. “Non è solo una cattiva”: Alicia Sanz difende a spada tratta il suo personaggio. “Sebbene Urraca sia ben lontana dal modo in cui io mi comporto, entrare nella sua testa è stato molto divertente” aggiunge.
“Il mio Flaín, diabolico come Machiavelli”
Per interpretare il cattivo della prima stagione, la scelta della produzione è ricaduta su Carlos Bardem, figlio d’arte. La madre è l’attrice Pillar Bardem, che ha trasmesso la passione per la recitazione anche agli altri due figli, Javier e Mónica.
Come il collega Jaime Lorente, anche Carlos non è estraneo alle serie televisive in streaming. L’attore ha preso parte a “Club de Cuervos”, telenovela messicana targata Netflix che ha raggiunto il traguardo delle quattro stagioni prima di accomiatarsi dal pubblico.
Nel costruire il suo Flaín, orgoglioso e manipolatore conte di León e capo del regno, Bardem si è ispirato a Machiavelli. “Interpretare i cattivi è sempre un gran divertimento” ha raccontato l’attore ridendo.
Repubblicano convinto, Carlos Bardem interpreta un politico in grado di destreggiarsi tra le trame del potere grazie alle proprie abilità persuasive, e fomentando l’odio contro chi è diverso da lui. Secondo Carlos Bardem, il segreto di El Cid sta nella sua capacità di essere contemporaneo. “Siamo portati a guardare il passato attraverso le idee del presente” sostiene l’interprete di Flaín, che aggiunge: “Con questa serie, abbiamo preso un mito senza tempo, e lo abbiamo ribaltato”.
La decisione di raccontare gli esordi di Ruy, quando ancora la consacrazione a leggenda spagnola era lontana, è fortemente sostenuta da Bardem, che è laureato in storia. “Di quel periodo sappiamo poco, eppure l’undicesimo secolo è uno dei momenti più caldi della storia spagnola” riflette l’attore. “Se prendete le cronache di El Cid, quel che raccontiamo nella prima stagione ammonta alle prime tre pagine” dice Carlos Bardem con un bagliore divertito negli occhi: “Questo vi dà la misura di quanto sia ricco e minuzioso il mondo della serie”.
In apertura di post il video integrale con il racconto di Jaime Lorente, Alicia Sanz e Carlos Bardem riguardo all’esperienza di El Cid, disponibile in streaming su Amazon Prime Video.
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