Se la prima stagione di Élite ruota attorno al mistero di chi ha ucciso Marina (Maria Pedraza), la seconda continua ad essere incentrata su un’indagine della polizia.
Ripercorriamo gli eventi che hanno condotto alla sua scomparsa e cosa apprendiamo in merito alla sparizione di Samu, episodio per episodio.
Episodio 1 – Scomparso da 20 ore
Stavolta la vittima è Samu (Itzan Escamilla), all’inizio della stagione 2 risulta scomparso da 20 ore. La sua bicicletta è stata rinvenuta nei boschi attorno al lago che nelle sue profondità custodisce la statuetta-arma del delitto di Marina (Maria Pedraza). Cosa ci faceva lì e dove stava andando?
Dopo aver passato un’intera estate a lavorare per metter via i soldi necessari a pagare la cauzione di suo fratello Nano (Jaime Lorente), Samu si imbarca in una crociata per smascherare il vero assassino di Marina e vendicarsi di coloro che si sono rivalsi sulla sua famiglia. Samu non perdona a Nano di avere coinvolto Marina nel furto degli orologi e nel ricatto a Teodoro Roson, il padre di Carla; lo stesso vale per Christian (Miguel Herrán), che ha voltato le spalle a Samu quando quest’ultimo gli chiese aiuto.
Episodio 2 – Scomparso da 34 ore
Rimangono molti misteri sulla scomparsa di Samu, che sotto al suo letto nascondeva una borsa colma di banconote. La polizia inizia ad interrogare i suoi compagni di Las Encinas.
Il cerchio dei sospetti di Samu si stringe attorno a Carla (Ester Expósito) dopo che Christian rimane vittima di un misterioso incidente e spedito in Svizzera per delle costose cure foraggiate dal “suocero”. Nel secondo episodio, Samu confessa a Rebe che intende avvicinarsi a Carla per scoprire quanto è invischiata nell’omicidio di Marina, e il suo piano funziona. La marchesina non nega di essere coinvolta, e pensa che Samu non sia in grado di affrontare la verità: la tensione tra i due sfocia in una passione che consumano nei bagni di un locale.
Carla confessa a Lucrecia (Danna Paola) che è convinta che Samu non sia scomparso, bensì morto: un’altra vittima di suo padre?
Episodio 3 – Scomparso da 36 ore
La polizia continua a pattugliare il bosco, con l’aiuto di Nadia, Valerio, Guzman e Omar. È quest’ultimo a rinvenire la giacca dell’uniforme scolastica di Samuel, sulla quale ci sono macchie di sangue. Incalzata dall’ispettrice, Lucrecia ammette che qualche settimana prima aveva detto a Samuel “sei morto, bastardo”.
Episodio 4 – Scomparso da 59 ore
Polo viene interrogato, ma non offre alcun dettaglio in merito alla sua responsabilità nella morte di Marina. Quando gli viene chiesto perché non abbia confessato da Carla, Polo le risponde che se avesse parlato non avrebbe tralasciato che lei è stata sua complice.
Episodio 5 – Scomparso da 63 ore
La madre di Samu, Pilar, rivela che anche Nano è scomparso. I compagni di scuola di Samu rivelano di sospettare che a far sparire Nano sia stato proprio suo fratello Samu. Nano ha lasciato la città prima di finire di nuovo, e ingiustamente, dietro le sbarre.
Episodio 6 – Scomparso da 66 ore
L’ispettrice mette sotto torchio Guzman. L’ultima volta che Nano è stato visto fu a casa Nunier, quando andò a parlare con la madre di Marina. Ancora più insolito, l’ultimo luogo dove fu agganciato il telefono di Samu fu nei pressi di una fattoria di proprietà dei nonni di Guzman.
Episodio 7 – Scomparso da 84 ore
L’ispettrice rivela alla preside Azucena che Omar chiamò la linea diretta aperta dalla polizia per raccogliere informazioni su Samu, ma rimase in silenzio per 30 secondi e poi riattaccò. Ascoltato in merito, Omar ammette di avere avuto paura. Di chi, non lo dice, ma è chiaro che si riferisce ai ceffi che parlavano con Marcos e ai narcotrafficanti rivali di Sandra, la madre di Rebeca. Quando Omar va da Azucena perché vuole parlare con l’ispettrice apprende che un sospettato è in fermo.
Episodio 8 – Scomparso da 0 ore
Samu non è mai stato rapito, ucciso o torturato: era nascosto nella fattoria dei nonni di Guzman con la complicità di quest’ultimo. Questo è uno stratagemma che i due hanno escogitato per fare leva sul senso di colpa e sulla paura di Carla, portando così lei e Polo a confessare.
I ceffi che hanno buttato fuori strada Samu investendolo col loro SUV mentre era in bici sono degli spacciatori rivali di Sandra, la madre di Rebeca. Samu si stava recando alla fattoria dei nonni di Guzman per trovarsi con lui. Uscendo dalla festa Guzman ha scritto un messaggio a Samu dicendogli che gli crede – la conferma è giunta quando Ander gli ha mentito guardandolo negli occhi.
Samu e Guzman ordiscono un piano: inscenare la scomparsa di Samu per fare impazzire Carla, portandola a credere che suo padre o qualcun altro l’abbia ucciso per ciò che sapeva. Samu rimane nascosto nella fattoria, mentre Guzman lo aiuta a piazzare delle finte prove come la giacca insanguinata.
Il piano funziona: Carla confessa all’ispettrice, che è complice di Guzman e non dice nulla quando incontra Samu nella fattoria. Polo viene arrestato, ma Cayetana, alla quale nel frattempo ha ammesso di avere ucciso Marina, lo aiuta ad occultare il trofeo cioè l’arma del delitto. Carla fa le sue congratulazioni a Samu per averla fregata: questo gli è costato il suo amore, anche se Carla dice che non l’ha mai avuta.
Polo nega di avere ucciso Marina e accusa Nano: se non viene trovata l’arma del delitto Polo non può essere considerato sospettato. Polo quindi due settimane dopo, concluse le vacanze di Natale, fa ritorno a Las Encinas.
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