Martedì 2 ottobre noi di TVSerial.it abbiamo avuto l’opportunità di intervistare a Madrid il cast, i registi e gli autori di Élite, la nuova serie Netflix disponibile dal 5 ottobre. Questo è l’ultimo di cinque articoli che raccontano i retroscena e le curiosità sulla serie. Concludiamo con le interviste a Miguel Herrán, Ester Expósito e Álvaro Rico.
Giovani, carini e arrivisti. Il terzetto composto da Polo (Álvaro Rico), Carla (Ester Expósito) e Christian (Miguel Herrán) costituisce la dinamica più scandalosa di Élite. Polo e Carla sono fidanzati dall’età di dodici anni e arrivati ai sedici iniziano ad accusare una certa noia all’interno della loro vita di coppia. Entrambi rappresentano la gioventù facoltosa e altolocata spagnola: lui è il figlio di due manager lesbiche e lei di una marchesa divenuta vinicoltrice e di un imprenditore edile in società col padre di Marina (María Pedraza) e Guzmán (Miguel Bernardeau). Una vita di lusso ma anche di pressioni famigliari e con una vita di coppia già scritta per loro. Polo e Carla vedono in Christian un diversivo per rianimare la loro relazione. Tuttavia quello che per loro è un divertissement rappresenta per Christian l’opportunità di accedere a quel mondo di fama, agi e celebrità che ha sempre desiderato come riscatto personale.
Álvaro Rico: “Polo non è un assassino”
Quello di Polo si rivela il personaggio chiave nel mistero che percorre la prima stagione di Élite. L’identità dell’assassino di Marina ha sorpreso molti. Difficile sospettare del remissivo Polo, che nel corso della stagione si mostra in tutta la sua vulnerabilità. Dalla balbuzie nervosa al costante spettro di non essere all’altezza, Polo si sente tradito dalla sua stessa vita. Quando è convinto di avere perso Carla decide di compiere un gesto estremo per riconquistarla: a pagarne le spese sarà Marina, da lui accusata di tenere in ostaggio l’orologio di Rosón.
Il suo interprete Álvaro Rico ci tiene a precisare: “Polo non è un assassino, non è dotato di una mente criminale. L’unica cosa che vuole è recuperare l’orologio per tornare assieme a Carla”. Dopo avere subito le pressioni della famiglia, i raggiri della fidanzata Carla, lo scherno di Christian e i rimproveri del suo migliore amico Guzmán, il ragazzo non è più in grado di accettare che siano gli altri a dirgli cosa fare: “Polo è esploso”.
Nonostante il suo personaggio si riveli l’assassino di Marina, Álvaro si considera fortunato per avere ottenuto la parte di Polo. “Interpretare questo tipo di ruolo è un lusso per un attore. Non avevo indovinato che fosse lui l’assassino, ci speravo ma non volevo crederci troppo. Sul set nessuno sapeva l’identità del killer fino all’ultimo episodio, poi i registi ci hanno riunito e ce l’hanno svelato. La scena con María [Pedraza, interprete di Marina] è una scena difficile da girare ma molto bella”.
Riguardo alle scene hot tra Carla, Polo e Christian, Álvaro ha raccontato che a rendere semplice quelle riprese è stata la sintonia che condivideva con Ester e Miguel. “Le scene di sesso? Non davamo molta importanza al fatto che fossero diverse dalle altre. L’importante è relazionarsi con delicatezza e rispetto”.
Ester Expósito: “la mia Carla tra potere e controllo”
Nel bene e (soprattutto) nel male, Carla rappresenta il personaggio femminile più forte. Ester Expósito ha raccontato così il suo personaggio: “è interessante interpretare una ragazza che arriva a compiere ciò che non ti aspetti. Più di tutto Carla ama tirare le fila e ottenere il controllo di ciò che la circonda”. La natura di Carla risulta chiara allo spettatore soltanto alla fine della prima stagione, quando si scopre fino a dove arriva il suo potere e la sua abilità di manipolare le persone. A differenza del suo compagno di scena Álvaro, Ester aveva indovinato che l’assassino di Élite fosse proprio il fidanzato di Carla.
Riguardo alla relazione sessuale che nasce tra Polo, Carla e Christian, Ester non pensa che temi come le relazioni non convenzionali o il poliamore siano appannaggio dei tempi che corrono. “Prima di tutto non credo che siano cambiate molto le cose, ma oggi c’è più libertà per esprimersi ed esplorare la propria sessualità. Fantasie come quelle e la voglia di provare cose nuove sono sempre esistite, ma forse un tempo non venivano realizzate per timore”. A queste parole fanno eco quelle di Álvaro: “non credo che la loro fosse una relazione matura poliamorosa bensì un gioco. Tuttavia queste relazioni esistono nella vita di oggi. Polo, Carla e Christian stanno sperimentando, ciascuno dei tre per le proprie ragioni”. Anche Miguel crede che queste avventure nascano principalmente dall’opportunità: “capita l’occasione e si può avere la voglia di provare”.
Miguel Herrán: “lavorare di nuovo coi colleghi de La Casa De Papel? Un privilegio”
Per Miguel Herrán riunirsi con Jaime Lorente e María Pedraza dopo l’esperienza sul set de La Casa Di Carta è stata un’opportunità che ha colto al volo. “È stato davvero meraviglioso, a dire il vero è stato uno dei motivi per cui ho scelto di prendere parte a Élite, perché c’erano due miei colleghi de La Casa Di Carta”. Riguardo alle differenze che intercorrono tra Rio e Christian, Miguel non ha dubbi. Alla domanda “è meglio avere un affaire a tre oppure derubare una banca?” Miguel Herrán ha risposto prontamente “è meglio la banca!”.
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