Intervista a Samuel Arnold e Bruno Gouery per Emily in Paris 4 parte 2
In occasione dell’uscita della seconda parte della quarta stagione di Emily in Paris abbiamo intervistato i co-protagonisti della serie Samuel Arnold (Julien) e Bruno Gouery (Luc). Gli ultimi episodi arrivano su Netflix dal 12 settembre in streaming.
La coppia più divertente e tra le più amate dei fan è quella tra Julien e Luc che da colleghi sono diventati, amici, quasi famigliari. “Lui conosce mio figlio, io conosco le sue sorelle… Quindi siamo molto legati. La relazione tra Luc e Julien è ben visibile sullo schermo che non abbiamo bisogno di recitarla, è diventato tutto naturale”. Racconta Bruno con il suo accento francese e una padronanza magistrale dell’italiano data la sua provenienza per metà di Bergamo.
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Julien, invece, è un personaggio ambizioso che ha un grande potenziale per diventare la nuova Sylvie un giorno. “Non penso sia pronto adesso, non so se lui sa di non esserlo, ma credo che abbia un fortissimo senso di ambizione”. Dice Samuel in merito al suo personaggio che forse è troppo fissato col lavoro. “La vita non è solo lavoro. Ci sono tante altre cose. Una famiglia, una vita sentimentale, fare carriera certo, hobby. Tutto è una questione di equilibrio”.
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Decisamente diverso lo spirito di Luc che come sostiene il suo interprete non è tanto ambizioso come il suo collega dell’agenzia. “Luc preferisce vivere la sua vita al meglio. Non ha un senso di ambizione come Julien. Dal mio punto di vista, io non sono come lui, nel senso che Luc non ha filtri. Tutto ciò che gli passa per la testa lo dice”. Caratteristica che è ben espressa in un episodio della parte due in cui Luc impreca in italiano.
Il rapporto tra i due è cambiato nel tempo, dalla prima stagione alla quarta, e anche il pensiero e l’approccio degli attori sui loro personaggi. “Inizialmente avevo tante idee in testa per Julien. Pensavo a se potesse fare questa o quest’altra cosa. Poi, ho imparata che era un errore. Era compito degli autori e di Darren Star decidere cosa fosse meglio per i personaggi. Ogni volta facevano le scelte giuste, con idee geniali”. Le parole di Samuel Arnold.
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