Gargoyles, Disney sviluppa la serie tv live-action
Gargoyles diventerà una serie tv live-action. Questo è quello che ha appreso Deadline, l’attendibilissima bibbia dell’intrattenimento americano. Disney Branded Television sta lavorando al progetto, che avrà Gary Dauberman (Annabelle) come scrittore e sarà prodotto dalla Atomic Monster, la casa di produzione del regista James Wan (Aquaman).
Pietra di giorno, guerrieri di notte, i Gargoyle – Brooklyn, Hudson, Lexington, Broadway e Bronx, capeggiati da Golia – sono protettori giurati contro il malvagio Occhio di Odino e tutti coloro che cercano di usare i suoi immensi poteri per controllare il mondo.
Di che cosa parla Gargoyles
Approdati nella New York dei tempi moderni per mano di David Xanatos, uno spregiudicato miliardario statunitense, i gargoyle risalgono in realtà al 994 d.C.: nella Scozia del tempo, i protagonisti furono vittima del sortilegio del Magus che – attraverso il Grimorium Arcanorum – li imprigionò nella pietra fino a quando “il loro castello non fosse giunto sopra le nuvole”. Xanatos acquista il castello nei quale i protagonisti sono stati imprigionati e lo fa ricostruire sopra al suo grattacielo nella Grande Mela. Al loro risveglio, i Gargoyle si ritrovano a dover fronteggiare i nemici e le forze del male. Tra i loro storici avversari c’è Dèmona, una Gargoyle femmina.
La serie, creata – tra gli altri – da Michael Reaves e Greg Weisman e prodotta dalla Walt Disney Television Animation, in collaborazione con Jade Animation e Tama Productions per le prime due stagioni e Nelvana per l’ultima, è stata trasmessa dal 1994 al 1997 negli Stati Uniti. In Italia è andato in onda dal 1996 al 1999 sulle reti Rai, prima come parte di Disney Club e poi come parte del programma pomeridiano Solletico.
Gargoyles – Il risveglio degli eroi rappresenta una delle pietre miliari dell’animazione degli anni Novanta, insieme a titoli come Batman: La Serie Animata e X-Men. Ancora oggi i critici televisivi e il pubblico globale – che l’ha riscoperta grazie a Disney+ – sono concordi nell’applaudire la serie per la sua capacità di amalgamare il fantasy metropolitano con innesti di Shakespeare, da Sogno di una notte di mezza estate al Macbeth.
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